Operazione SL1 – La fine del Sommergibile Scirè

Ogni uomo è al proprio posto di combattimento.

I rumori sono ridotti al minimo, ogni movimento è bisbigliato.

Il sudore germoglia dai petti ignudi, l’aria viziata affatica il respiro.

Il Comandante guida le operazioni con voce ferma, sicura. Le sue parole affilate tagliano la tensione dei nervi, smuovono gli sguardi concentrati.

Il battello, come uno spietato predatore, segue la scia odorosa lasciata dalle prede ignare e si avvicina silenzioso, strisciando sfuggente sul fondo.

Gli Incursori sono pronti, presto sarà il loro turno. Ancora una volta dovranno affrontare il buio e le insidie di un mare ostile.

Ma sono fiduciosi, sanno che la Gloria li attende. Devono solo saperla cogliere al momento giusto.

La lotta tra Davide e Golia sta per rinnovarsi!

Qualcuno ha lavorato per loro, si è esposto per dare certezza. Ali ardite hanno visto sonnecchiare numerose e succulenti vittime. Grossi bastimenti su cui infierire con l’esplosivo dei maiali.

L’elica spinge pigramente il battello verso il punto esatto dove le macchine si fermeranno per attendere il buio. L’incerta protezione offerta dall’acqua si affievolisce metro dopo metro.

In un crescendo di tensione, sensi raffinati cercano inutilmente di captare ogni più piccolo segnale di pericolo.

Come possono rendersi conto che una terribile trappola è stata loro tesa?

Essi non sanno che dall’alto hanno scrutato il loro guardingo navigare.

Non immaginano che i loro piani sono stati fagocitati da orecchie ostili.

Nelle luci soffuse del loro ristretto mondo, nessuna di quelle povere 60 anime percepisce che la preda sta per trasformarsi in un inesorabile cacciatore.

All’improvviso un urlo disperato squarcia il silenzio agitando le menti tese come corde di violino: «elica in rapido avvicinamento». È il crudele avvertimento che nessuno di loro avrebbe mai voluto ascoltare.

La trappola è scattata. La lotta si fa subito impari.

Il povero scafo è squassato da potenti esplosioni. Violenti fiotti d’acqua spezzano la resistenza dell’acciaio ed inondano inesorabilmente i polmoni bisognosi d’aria.

Cercano disperatamente una via di fuga. Sperano in un atto di clemenza.

Non ne ricevono. Loro hanno giurato vendetta e vendetta pretendono. Fino alla fine.

Infieriscono con una poca cavalleresca baldanza. Mandano un vecchio peschereccio trasformato in boia a finire l’eroico equipaggio. Come a voler irridere il nemico più temuto. La notte di Alessandria brucia ancora sulla pelle arsa dalla sconfitta.

Colpi di cannone distruttivi squarciano il ferro, violentano le carni,  coprono le urla di dolore.

La prua cerca scampo tuffandosi sott’acqua. La poppa non la segue. Sfinita è consapevole di non avere più le forze per tornare a galla. Freme dolorosamente per 8 minuti. Infine anch’essa cede.

Alle 16.04 lo Scirè termina la sua ultima eroica corsa. Il respiro degli Eroi rompe la superficie del mare per l’ultima volta.

Antenne lontane scrutano l’etere nella vana attesa di una flebile sintonia. Che mai giungerà!

On 10th August, the parent submarine “Scirè” was sunk off Haifa with her human torpedoes on board. Her intentions and her approach had been elaborately followed by Special Intelligence, and she was destroyed according to plan.

Il 10 Agosto il sommergibile trasportatore Scirè è stato affondato a largo di Haifa con i suoi ‘siluri umani’ a bordo. Le sue intenzioni e il suo avvicinamento era stato elaboratamente seguito dallo Special Intelligence, ed è stato distrutto in accordo con il piano previsto.

Estratto della relazione d’inchiesta sulla perdita del Sommergibile Scirè

Nel luglio 1942 venne decisa presso Supermarina l’operazione di forzamento del porto di Haifa, per il successivo attacco alle unità nemiche presenti, in relazione anche all’andamento delle operazioni terrestri nel Nord Africa.

L’attuazione dell’operazione venne stabilita nel periodo compreso fra il 7 ed il 15 agosto 1942 corrispondente al periodo favorevole della fase lunare.

L’unità subacquea assegnata per il trasporto e la fuoriuscita degli operatori davanti al porto di Haifa, fu stabilita dovesse essere il Sommergibile “Scirè” che aveva già precedentemente portato a compimento diverse missioni del genere.

L’operazione di molto rischio presentava difficoltà gravissime da superare, data l’imponente  nota attrezzatura elettromagnetica ed elettroacustica dei sorgitori nel Mediterraneo orientale e l’assidua attiva vigilanza esercitata dai mezzi navali ed aerei nemici, constata in precedenti missioni di sommergibili.

L’impresa è stata studiata lungamente sin nei minimi dettagli e prescelto il personale operatore particolarmente allenato e di accertato coraggio ed ardimento.

L’unità era al comando del Capitano di Corvetta ZELIK Bruno, non nuovo ad imprese del genere e di indubbio prestigio, per le sue eccezionali qualità.

Per dirigere e coordinare l’impresa con tutti gli altri enti e comandi il 2 agosto si trasferì a Rodi il Capitano di Corvetta Max CANDIANI, dopo aver preso contatto con il Decimo Cat dell’arma aerea germanica e fissata la necessaria collaborazione e assistenza previe frequenti ricognizioni aeree fotografiche su Haifa ed avere cos’ notizie sulle navi ormeggiate in porto e delle singole unità.

La sera del 27 luglio lo “Scirè” dopo aver caricato il materiale occorrente all’impresa, partì da La Spezia diretto a Lero.

Il 2 agosto a Rodi dove erano giunti via aereo anche i 4 operatori, il Comandante Candiani concordò con Egeomil e Mariegeo lo speciale servizio comunicazioni necessario all’impresa, procedendo anche a prove e controlli.

La sera del 2 agosto alle 19.20 giunse a Lero lo “Scirè” in completa efficienza.

La sera del 4 agosto giunti a Rodi via aereo gli altri 6 operatori previsti, il Comandante Candiani si trasferì con tutti gli operatori a Lero, dopo aver ottenuto dal Comando Aeronautica dell’Egeo un accurato servizio meteorologico giornaliero sulla zona interessata, una ricognizione giornaliera sulle rotte previste per lo “Scirè”, e tutto l’appoggio per il collegamento con il Decimo Cat tedesco.

….. omissis …..

Il mattino del 6 agosto alle ore 07.25 lo “Scirè” lasciò Lero.

L’ordine di operazione prescrisse di seguire le rotte interne nell’Egeo sino al punto D di Prassonisi e quindi rotte per raggiungere un punto compreso fra i paralleli 32° 40′ N e 33° 30′ N il meridiano 34° Est e la costa e da questo punto portarsi a mg. 1.5 dall’imboccatura del porto di Haifa.

….. omissis …..

Il giorno 7 agosto un apparecchio tedesco I86 (che poteva fare fotografie ad oltre 12.000 metri di altezza) eseguì la ricognizione richiesta su Haifa, benché sottoposto a violente reazioni che gli inutilizzarono un motore, ma riuscì ad eseguire fotografie da quota 9.000 metri, che sviluppate e trasportate da Atene a Rodi fornirono elementi al Comandante Candiani. Tali elementi vennero trasmessi alle 19.00 del giorno 8 allo “Scirè” e riportavano la presenza a Haifa e posizione ben specificata di ormeggi di 2 incrociatori leggeri, 3 cacciatorpediniere, 4 piroscafi grossi ed altri 4 minori, 4 cisterne, 2 torpediniere e 5 navi vigilanza. Contrariamente alle notizie precedenti nessun sommergibile risultò a Haifa.

Continuarono ad essere trasmessi i bollettini meteorologici favorevoli all’operazione nei giorni 6, 7, 8 e 9 agosto.

Il giorno 9 almeno 4 sommergibili nemici vennero segnalati in Egeo ed a Sud di Creta; ciò confermò la ragione dell’assenza dei sommergibili ad Haifa.

Alle ore 01.23 del 10 agosto, in base ad una nuova ricognizione fotografica di aereo tedesco su Haifa venne inoltrato allo “Scirè” un segnale radio che lo avvertì della variazione della situazione in porto rispetto al giorno 7 con un incrociatore da 5000 e due navi cisterna in meno ed in più un incrociatore leggero, una grossa unità imprecisata. Le navi vigilanza segnalate erano di notevole tonnellaggio. Il segnale inoltre specificò gli esatti posti di ormeggio.

Il 13 agosto lo “Scirè” avrebbe dovuto inoltrare il convenuto segnale di eseguita missione, ma nessun segnale è mai prevenuto e lo “Scirè” non è mai rientrato alla base e nessun superstite è sopravvissuto alla perdita dell’Unità.

Da una ricognizione fotografica sul porto di Haifa da parte di un aereo tedesco il 17 agosto 1942 non risultò nessuna nave avariata, ne tracce del forzamento del porto.

Dal servizio intercettazioni di Maristat risultò la seguente segnalazione raccolta alle 11.30 del giorno 10 agosto 1942: “alle ore 10.29 del 10 agosto Beyrouth segnala ad Alessandria un sommergibile in lat. 33° 11′ N e long. 34° 55 E avvistato alle ore 10.15”.

Considerazioni e conclusioni

Dalle intercettazioni delle trasmissioni r.t. di Haifa, Beyruth ed Alessandria, nei giorni dal 10 al 18 agosto 1942 nessun segnale di allarme è stato trasmesso.

Inoltre il mancato previsto segnale del giorno 13 agosto da parte dello “Scirè” di missione eseguita e i rilievi fotografici eseguiti sul porto di Haifa (dai quali non risultò alcuna traccia di forzamento del porto, né danni alle navi) confermano la certezza che lo “Scirè” si è perduto prima della fuoriuscita degli operatori.

Il segnale intercettato proveniente dal nemico col quale Beyrouth informò Alessandria della presenza di un sommergibile alle ore 10.15 del giorno 10 agosto fissa la posizione nel quale doveva trovarsi lo “Scirè”, cioè 20 miglia circa a Nord di Haifa, in quella ora ed in quel giorno (in perfetta concordanza con la missione assegnata allo “Scirè” e con la notizia raccolta dalle autorità inglesi dopo l’armistizio che lo “Scirè” è stato affondato dalla torpediniera inglese “ISLAY” il 10 agosto 1942 a poche miglia di distanza da Haifa).

Lo Scirè era solo

Come risulta dagli ordini dati da Supermarina nessun sommergibile nazionale o tedesco poteva trovarsi in quella zona in quei giorni, e d’altra parte l’attrezzatura elettromagnetica ed elettroacustica nemica dei porti del Mediterraneo orientale che è risultata all’epoca pressoché perfetta anche nei riguardi degli aerei, una volta localizzato il sommergibile “Scirè”, ha fermamente reso facile il compito della Torpediniera inglese “Islay” che ha avuto tutto il giorno a disposizione per affondare lo “Scirè”, mentre stava raggiungendo lo scopo di portarsi a mg. 1.5 dal porto di Haifa.

Sono scomparsi con lo “Scirè” oltre l’equipaggio al completo i dieci preziosi operatori dei mezzi d’assalto, e cioè 9 Ufficiali e 51 persone del CEMM complessivamente.

….. omissis …..

Elenco caduti equipaggio Scirè
Preghiera del Marinaio

Dei marinai le tombe non han Croce, 
nome non hanno nè sul capo un fiore;
l’onda del mar nasconde la loro voce,
il palpito acogliendo nel suo cuore.
Tra gli squassati scafi passan l’ore 
del sonno eterno e tra le lamiere attorte;
e strugge il pianto in più profondo amore
tra le rocce salmastre la Dea Morte.
E lor sudario son l’alghe marine
ondeggianti sui corpi in dolce pianto,
inconscie quasi dell’arcana fine.
Ma la memore Patria resta il vanto
d’apporre una corona all’almo crine
di quei figli del mare in mesto pianto.

Nello Fabrizi
(Dal sito di Fernando Antonio Toma)

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