L’Incursore di Marina è un militare appositamente selezionato, qualificato e continuamente addestrato per conseguire un obiettivo militare in zona controllata dall’avversario mediante infiltrazione occulta su terra, in/dal mare o dall’aria, con o senza mezzi speciali. E’ un operatore che è al tempo stesso paracadutista, rocciatore, subacqueo, esperto di armi, di mezzi subacquei e di superficie, di strumenti di neutralizzazione speciali, di esplosivi, di arti marziali, di strumenti elettronici e di comunicazioni.
L’addestramento per l’Incursore di Marina è quotidiano, a rotazione in una o più delle discipline di cui deve mantenere la piena capacità.
Chi è l’Incursore di Marina
Chiariamo subito che l’Incursore di Marina non è un super eroe, o un essere superiore con chissà quali doti soprannaturali, o l’invincibile combattente che la cinematografia periodicamente ci propone. Egli non è che un comune cittadino che, ad un certo punto della sua vita, ha deciso di dedicarsi anima e corpo alle esigenze e al bene superiore della comunità rendendosi disponibile a fare quello che la Patria gli chiederà di fare, nel rispetto delle leggi e del codice d’onore che gli deriva dallo status di militare delle Forze Armate italiane.
Professionalmente l’Incursore è un combattente addestrato secondo le più avanzate tecniche operative ed equipaggiato con quanto di meglio l’industria nazionale ed estera gli mette a disposizione.
L’incursore di Marina basa il suo operato professionale e la sua vita privata sulle “leggi” che sono state dettate da coloro che hanno combattuto la Seconda Guerra Mondiale, gli Uomini della Decima Flottiglia MAS; quelle leggi, incredibilmente attuali, prendono il nome di DECALOGO.
Addestramento, spirito di sacrificio, spirito di corpo, onore, queste sono le parole d’ordine che vengono insegnate fin dal Corso Ordinario e che contraddistinguono un Incursore di Marina.
La mistica dell’Incursore
Noi Incursori di Marina abbiamo una mistica che potremmo definire la mistica della storia.
Sentiamo nel sangue e nello spirito un bisogno di non restare estranei agli avvenimenti, ma di immergerci in essi e di dominarli. Siamo, prima di tutto uomini d’azione. E perciò franchi, risoluti, combattivi; mai superati dai fatti e mai piegati al destino.
Ma non vorremmo essere fraintesi. Uomini d’azione non sono coloro che agiscono senza pensare, che insomma non ricostituiscono in unità razionale la fluidità dei loro giorni. Invero costoro non gridano, ma subiscono gli avvenimenti: non li generano, ma ne sono calpestati, e perciò non ne sentono il fascino e non li comprendono perché non brilla in loro alcuna luce ideale.
Uomo d’azione, dunque, non è chi non pensa.
Lo è invece chi pensa agendo, chi trasfonde tutta la sua idealità nel dinamismo della vita. Per gli uomini d’azione l’esistenza acquista colore, vivezza, significato in quanto si slarga, si mobilita, si attivizza nell’effettualità fra tutte le cose e nella relazione tra gli esseri.
Questa natura d’uomini d’azione abbiamo noi marinai Incursori. In fondo chi ben guardi alla nostra natura troverà ch’essa non è che amore della storia, ma della storia non astrattamente intesa, cioè contemplata e saputa, sì della storia concreta, cioè costruita e creata. Non della storia nella sua staticità, insomma, ma della storia nel suo dinamismo. Non di ciò che è esaurito ma di ciò che viene svolgendosi.
Questo nostro amore di vita e questa nostra ansia di storia è ciò che ci sprona a non assistere agli avvenimenti ma a parteciparvi; a non vederli dal di fuori, ma a muoverli dal di dentro. Nelle nostre vene il sangue scorre caldo e irrequieto e ci impedisce il riposo e l’inerzia.
Nel nostro spirito il desiderio si nutre di ansia e di passione e non s’acquista mai della meta. Nella nostra mente la fantasia si slarga rapida, cerca i sogni oltre la realtà oltre i sogni e tutto compenetra e anima.
Così siamo noi Incursori.
Fare e guidare la storia: ecco dunque la nostra mistica. Dovunque ci porterà il nostro cammino, quali che siano gli ostacoli che si parino davanti a noi, non ci sentiremo mai piegati, perché il combattere e l’agire sono già la nostra vittoria. Noi non pensiamo al risultato, ma alla ricerca del risultato, non alla preda, ma alla caccia della preda.
Noi non cerchiamo né onori né posizioni, né sistemazioni statiche. Il monte che noi scaliamo non ha vetta; il mare che noi solchiamo non si esaurisce contro nessuna riva. Siamo e saremo dovunque vi sarà da combattere, da costruire, da lottare per il progresso del mondo.
Forse conoscendo tutto ciò sarà più agevole conoscere e capire i marinai Incursori.
Allora non ci si stupirà più della loro intrepidezza, della loro autonomia, della loro serenità contro le forze avverse. Chi ha mai visto disorientato o smarrito uno dei marinai incursori? Chi può credere che la loro separazione dalle famiglie, la fluidità dell’oggi, l’incertezza del domani, possono deprimere il loro spirito? Se proprio questo è l’ambiente, il tempo, il modo in cui noi bramiamo e vogliamo vivere!
SONO
la terra, i monti, i mari, il cielo e tutte le bellezze della natura che ti circondano, l’aria che respiri
il sangue di chi è caduto nell’adempimento di un dovere o nel raggiungimento di un ideale, per permetterti di vivere libero,
la zolla che ricopre i tuoi Morti, la Fede, l’amore, il vibrante entusiasmo dei tuoi avi, la fatica, l’affanno, la gioia di chi studia e di chi produce con la mente e col braccio,
il dolore, il sudore e la struggente nostalgia degli emigranti, la tua famiglia, la tua casa ed i tuoi affetti più cari, la speranza, la vita dei tuoi figli
SONO LA TUA BANDIERA, L’ITALIA
LA TUA PATRIA
Ricordati di me, onorami, rispettami e difendimi.
Ricordati che al di sopra di ogni ideologia
mi avrai sempre unico simbolo di concordia e di fratellanza, tra gli Italiani.
Ricordati che finché apparirò libero nelle tue strade tu sarai libero.
Fammi sventolare alle tue finestre, mostra a tutti che
Tu sei ITALIANO.
PREGHIERA PER LA PATRIA
Dio Onnipotente ed eterno cui danno gloria il cielo, la terra e il mare,
ascolta la nostra preghiera!
Giurando fedeltà alla bandiera abbiamo promesso amore e servizio alla Patria, nel ricordo del sacrificio di chi è caduto perché noi vivessimo in un mondo più libero e più giusto.
Donaci, o Signore, la forza di custodire e difendere il bene prezioso della pace, e – in comunione di spirito con tutti coloro che lavorano e soffrono – donaci la gioia di dare il nostro contributo, per la serenità delle nostre case, per la prosperità della nostra terra, per il bene dell’Italia.
PREGHIERA DELL’INCURSORE
Io vengo da tutti i cieli e da tutti i mari. Ho rigato l’azzurro e la tempesta con la scia bianca della mia ala e della mia carena in corsa.
Ho portato l’esplosivo in alto e in profondità. Sono morto di ogni cosa e di ogni violenza accanto alle eliche e alle ancore, e sono sparito nell’aria e nell’acqua.
Le mie croci sono azzurre e nessuno può profanarle.
Ho ancora un’elica e una carena per DOMANI.
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