Le molteplici esigenze operative sorte durante il secondo conflitto  mondiale spinsero il comando della Xa Flottiglia MAS a realizzare un nuovo tipo di avvicinatore: l’autocolonna. Si trattava di un complesso di mezzi terrestri, autocarri – trattori – rimorchi, scelti tra quelli in dotazione alla Regia Marina ed al Regio Esercito, opportunamente adattati ed impiegati non solo per il trasporto dei mezzi d’assalto, ma anche come base operativa e logistica mobile.

Cucine da campo, vestiario, armi individuali, motocompressori, elettrogeneratori, scorte di vettovagliamento, dotazioni e materiali di ricambio, ed ovviamente, mezzi d’assalto: tutto trasportato a bordo di autocarri pesanti Fiat 666 NM e Lancia 3-RO, autocarri medi Fiat 626 NML, rimorchi Viberti trainati da trattori 4×4 Fiat SPA TL37 o TP37.

La prima autocolonna venne organizzata nell’aprile del 1942.

LAutocolonna Moccagatta, così chiamata in memoria del Comandante della Decima caduto nell’azione contro Malta nel luglio del ’41, trasferì uomini mezzi e materiali a Foros, in Crimea. Partita da Balipedio Cottrau a La Spezia, l’autocolonna composta da 5 autocarri, 5 rimorchi speciali, 3 trattori, 5 autocarri pesanti, 2 rimorchi per siluri 1 autobotte e altri 10 tra rimorchi autovetture e automezzi, si trasferì via ferrovia fino a Verona, quindi attraverso il Brennero giunse in Austria, da dove proseguì il trasferimento a tappe, sempre per ferrovia e per via ordinaria, sino a raggiungere Foros.

La seconda autocolonna, denominata Comandante Giobbe, in ricordo dell’ufficiale in comando del Reparto di Superficie anch’egli caduto a Malta nel ’41, venne costituita in Africa Settentrionale nell’estate del 1942 con il compito di operare lungo la costa, contro le formazioni navali avversarie che sovente effettuavano operazioni di bombardamento e disturbo nelle vicinanze del fronte, in quei mesi attestato ad El Alamein.

Testo e foto tratti dal libro I MEZZI D’ASSALTO DELLA Xa FLOTTIGLIA MAS 1940-1945, di Marco Spertini e Erminio Bagnasco, Albertelli Editore