Per avvicinare i mezzi d’assalto della Decima nelle vicinanze del porto da attaccare, furono utilizzati esclusivamente unità navali, sia di superficie sia subacquee. In particolare, date le specifiche caratteristiche che gli consentono di navigare in modo occulto, i sommergibili furono fin da subito utilizzati per avvicinare  gli SLC, mentre differenti tipologie di navi, sia militari sia civili, furono impiegate per trasportare i barchini esplosivi o per rifornire le basi operative avanzate.

Unità Militari

L‘esperienza maturata nella prima guerra mondiale tornò utile alla Decima MAS per organizzare la catena di avvicinamento dei mezzi insidiosi alle basi nemiche. Infatti, “barchini saltatori” e la “mignatta” di Rossetti e Paolucci, furono avvicinate ai sorgitori austriaci da normali torpediniere costiere e da Mas dotati anche di motori elettrici.

In genere le torpediniere rimorchiavano i Mas, che a loro volta avevano a traino i mezzi d’assalto. I primi avevano il compito di trainare il convoglio per la maggior parte del tragitto, dalla base di partenza all’area dell’obbiettivo. I secondi, i Mas, dovevano avvicinare gli incursori sino alle immediate vicinanze delle ostruzioni esterne della base da attaccare.

Nel corso della seconda guerra mondiale le unità convenzionali utilizzate per l’avvicinamento dei mezzi d’assalto italiani furono dei cacciatorpediniere, l’avviso scorte DIANA ed alcuni Mas.

Il cacciatorpediniere CRISPI

Il cacciatorpediniere CRISPI

Cacciatorpediniere QUINTINO SELLA e FRANCESCO CRISPI

Appartenenti alla classe “Sella”, vennero dotati all’inizio del 1941 di gruette e selle per il trasporto e la messa a mare di 6 barchini tipo “MT”.

Dette attrezzature vennero sistemate, tre per lato, in coperta al centro.

Il Sella ed il Crispi (nella foto) furono i protagonisti dell’avvicinamento dei 6 barchini esplosivi che portarono a termine l’azione di Suda, coronata con l’affondamento dell’incrociatore YORK e della petroliera PERICLES.

Oltre alle unità di superficie citate, che parteciparono ad azioni condotte dai mezzi d’assalto, alcune altre unità navali furono messi, per brevi periodi, a disposizione della Xa Flottiglia MAS:

  • Cacciatorpediniere DARDO, STRALE e FRECCIA
  • Torpediniere PALLADE e PARTENOPE
  • Motopeschereccio SALVATORE M.

Unità Mercantili

Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò in guerra e come conseguenza la quasi totalità delle navi della Marina da traffico, pur restando formalmente di proprietà degli armatori, venne gestita dallo Stato, o con requisizioni per scopi di guerra veri e propri (navi scorta, vedette, dragamine, ecc.), o con noleggi per convogli e rifornimenti di guerra. Anche la Decima MAS utilizzò bastimenti civili per i propri scopi. Si trattò principalmente di alcuni motovelieri e pescherecci a vapore che, a partire dal 1942 vennero adattati inizialmente al solo trasporto e successivamente anche all’appoggio di barchini siluranti MTSM ed esplosivi tipo MTM, nonché al rifornimento delle Basi Operative Avanzate, prime tra tutte la motonave Olterra.

Il loro compito era quello di costituire basi operative mobili per i mezzi della Xa Flottiglia e di provvedere al trasferimento dei mezzi d’assalto di superficie fra le basi nazionali e quelle avanzate in Africa Settentrionale.

Motoveliero Costanza

Motoveliero Costanza

Dopo essere stato impiegato per alcune missioni di sorveglianza “discreta” dell’eventuale traffico avversario nel Mediterraneo occidentale con il nome convenzionale di “corrispondente BETA“, nel marzo del 1942 venne designato per essere adattato al trasporto di mezzi d’assalto di superficie.

Dopo aver effettuato i necessari lavori per la sistemazione di selle e rizze in coperta, nel luglio de ’42 si trasferì’ a Tobruk con un “carico” di 3 MTSM che successivamente vennero destinati all’AUTOCOLONNA GIOBBE.

Venne successivamente impiegato  per qualche trasferimento di mezzi e materiali della Xa nelle acque metropolitane fino all’armistizio, che lo sorprese alla Spezia, dove venne autoaffondato il 9 settembre 1943.

Riportato successivamente a galla per conto della Kriegsmarine, fu nuovamente autoaffondato, sempre alla Spezia, nell’aprile del 1945.