Storia dell’UNIS Marina

Gli Incursori della Marina Militare dalla nascita fino al loro impiego nella lotta al terrorismo

a cura di Giuseppe BERCINI

Prima di entrare nel vivo dell’argomento «Gli Incursori e l’antiterrorismo», che  mi è stato chiesto  di trattare avendo il sottoscritto vissuto per sette anni, in qualità di responsabile, tutte le vicissitudini dell’UNIS fin dalla sua nascita, ritengo opportuno fare un rapido cenno su gli Incursori dalla loro comparsa nell’ambito della Marina Militare alla costituzione dell’UNIS avvenuta alla fine del 1977.

Nel 1952, vista la situazione geopolitica del settore adriatico vennero costituiti in Italia nell’ambito della Difesa per compiti speciali due reparti: i Paracadutisti Sabotatori del Col Moschin nell’ambito dell’Esercito Italiano e gli Arditi Incursori del Gruppo Massarini nell’ambito della Marina Militare, reparti entrambi tecnicamente e psicologicamente preparati per la condotta di  operazioni occulte contro obbiettivi di interesse militare siti in territori potenzialmente avversari.

Il Comandante Massarini

Il Comandante Massarini

1° Corso Incursori

Arditi Incursori

Incursore Navale e
Incursore Costiero

Questi Arditi Incursori venivano reclutati su base volontaria da tutte le categorie della Marina e, dopo un adeguato corso di formazione svolto prevalentemente alla Scuola  Guastatori  dell’Esercito di Cesano, passavano al Gruppo Massarini per un addestramento finalizzato al colpo di mano contro obiettivi della fascia costiera adriatica.

Senza scendere in particolari e senza eccedere nella critica ritengo che fino al 55/56 del secolo scorso questi operatori, certamente gente entusiasta e determinata, avevano, però, una preparazione generica, una organizzazione discutibile e mezzi di scarso peso operativo. Queste  lacune erano  dovute non solo alla limitata esperienza della Marina in questo tipo di attività ma, anche, alla mancanza di una specifica e puntuale pianificazione delle azioni da sviluppare contro questa tipologia di obbiettivi.

La rinascita

Subito dopo la 2a Guerra Mondiale venne ricostituito un gruppo di operatori nuotatori sabotatori, i Gamma, con caratteristiche operative uguali a quelle dei nuotatori della guerra diretti dal Comandante Buttazzoni che operarono ad Algeri e Gibilterra con qualche successo e con grande sfortuna, nel ’42, ad Haifa.

Questo Reparto, dopo la sua ricostituzione dopo la guerra al comando del Comandante Ruggero Coppa, formava ed addestrava i suoi operatori  al Varignano. Inoltre, fin dalla fine della guerra, sulla tradizione del Serchio ed in modo altrettanto riservato anche perché vietato dal trattato di pace, esisteva un terzo gruppo di operatori, Ufficiali e sottufficiali, che si formavano a Bacoli (Capo Miseno) dove, poi, periodicamente si addestravano all’impiego dei mezzi speciali subacquei derivati dai siluri a lenta corsa.

La nuova organizzazione operativa chiamata STA Bacoli aveva il supporto tecnico di personale specificamente preparato alla manutenzione dei mezzi ed un piccolo team di ufficiali e Sottufficiali preposto ai corsi di formazione.

Nei primi anni, fino a tutto il 1953, la direzione di questa organizzazione fu affidata all’Ammiraglio Ernesto Notari (che aveva fatto parte della Xa Flottiglia MAS in qualità di operatore di SLC e che durante la Guerra di Liberazione aveva diretto Mariassalto sotto il controllo degli Alleati).

Il Gruppo Operativo Incursori

La STA di Bacoli era alle dirette dipendenze di Maristat che gestiva in proprio soprattutto  la scelta del personale da formare e la periodicità del loro riallenamento. Il Comandante di Maricentardin, l’allora C.V. Gino Birindelli, che è stato il vero fondatore dell’incursione moderna, tra il 1955 ed il 1956, riuscì a riunire  questi tre reparti in un unico gruppo. Questa riunione si concluse  nel 1959.  Nacque,  così il  GOI che vide come primo suo comandante il C.V. Francesco Costa, uno dei pochi operatori sopravvissuti dalla sfortunata operazione di Malta del  21 Luglio 1941.

Alla riunione  definitiva  si giunse attraverso la costituzione di uno specifico strumento formativo: la Scuola Incursori alla cui direzione venne posto il Comandante Natalino Proto. Si perse l’appellativo di “arditi”che richiamava romantiche reminiscenze e gli operatori si chiamarono da allora Incursori della Marina Militare.

Nella Scuola Incursori dal 1956 al 1959 si tennero dei corsi chiamati integrativi, attraverso i quali i vecchi Arditi Incursori (i così detti “terrazzani”) acquisirono operatività subacquea e i vecchi “Gamma” acquisirono operatività nel settore terrestre.

Tralascio particolari che sebbene storicamente interessanti tolgono tempo alla parte più importante di questa chiacchierata. Cito, però, una questione normativa che dette fino a metà degli anni ’60 qualche preoccupazione. Infatti gli Incursori, che provenivano dalle varie categorie della Marina, anche dopo aver conseguito il brevetto alla Scuola Incursori rimaneva nella categoria di provenienza e nell’ambito di questa dovevano frequentare il corso IGP e sostenere gli esami per il passaggio in Servizio Permanente.

I “vincoli”

Il risultato di questa situazione era che la maggior parte degli operatori concorrenti non riusciva a superare questo passaggio  e rimaneva ai “vincoli”, come si diceva allora, cioè in una posizione di precariato che perdurava uno o due anni prima del congedo definitivo. Si perdevano per questo fatto molti validissimi operatori. Tra gli anni ’60 e ’70 dopo il superamento di non poche difficoltà burocratiche venne istituita nell’ambito della Marina la Categoria Incursori che risolse il problema.

Le attività dei mezzi speciali fin dal 1959 vennero gestite direttamente dal GOI, non più da Maristat, e la formazione e l’addestramento dei piloti, dopo la perdita della base di Bacoli passata alla Guardia di Finanza nel 1971, si avvalse del supporto tecnico e logistico del così detto “Capannone” (realizzato verso il ’70) e di unità navali appositamente trasformate quali: il Cavezzale, l’Ercole, l’Ape e tre motosiluranti, due delle quali dislocate ad Ancona.

Nave appoggio Incursori Cavezzale

Nave appoggio Incursori Cavezzale

Nave appoggio Incursori Ape

Nave appoggio Incursori Ape

Nave appoggio Incursori Ercole

Nave appoggio Incursori Ercole

Per concludere questa introduzione che avrebbe dovuto essere, almeno nelle intenzioni, molto più breve ricordo che allora le attività addestrative più importanti del GOI erano le esercitazioni di Difesa Territoriale (Ditex) e quelle di attacco alle unità navali della Squadra e della Nato (le AMIEX), tutte quante con frequenza semestrale.

Ed ora passo a quella che si può definire una consistente svolta nella organizzazione, soprattutto per quanto riguarda l’addestramento e l’impiego degli Incursori, svolta conseguente al loro coinvolgimento nella lotta che lo Stato aveva intrapreso contro il terrorismo.

1° Corso Parà 1962

Incursori paracadutisti con Tecnica Caduta Libera

Incursori paracadutisti