Il Presidente Cossiga

Quella del 9 giugno 1991 per noi Incursori fu una giornata memorabile perché in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario dell’impresa di Alessandria, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga volle concedere al Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori la Bandiera di guerra e lo Stendardo presidenziale, insegna di comando del Presidente della Repubblica italiana.

Alla cerimonia parteciparono 11 Medaglie d’Oro al Valore Militare della Decima Flottiglia MAS: Birindelli, Barberi, Beccati, Frassetto, De la Penne, Marceglia, Bianchi, Manisco, Arillo, Ferraro, Marcolini, Notari.

Lungo ed articolato fu il discorso del Presidente Cossiga (qui il testo integrale), che in quell’occasione volle raccontare, per la prima volta in pubblico, le vicende dell’UNIS Marina, il primo team di controterrorismo nato in Italia ai tempi dei cosiddetti “anni di piombo”.

Sono passati gli anni, i principali attori di quel lontano evento ci hanno lasciato per sempre e a noi, che l’abbiamo vissuto, non rimane che il ricordo di quella indimenticabile giornata di festa.

Poi una sorpresa inaspettata

Poco prima del mio congedo, mentre ero alla ricerca di documentazione per la sala storica del GOI, mi sono imbattuto casualmente in un vecchio “Notiziario per la Marina”:


NOTIZIARIO PER LA MARINA

RASSEGNA DELLE ATTIVITÀ DELLA MARINA

ANNO VII – N. 10 16-31 MAGGIO 1960

CERIMONIA DI CONSEGNA DELLA BANDIERA DI COMBATTIMENTO AL “RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI ED INCURSORI TESEO TESEI”


Ma come consegna della Bandiera di combattimento. Ma come nel 1960. E nel 1991 allora cosa è successo?


Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, si è svolta la solenne cerimonia della consegna della Bandiera di Combattimento al “Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei” che è stata offera dal Gruppo A.N.M.I. di Portoferraio. Madrina la Signora Zenobia Matteini Tesei, sorella della Medaglia d’Oro Maggiore G.N. Teseo Tesei. La cerimonia si è svolta il 15 maggio al Varignano di La Spezia, dove ha sede il Comando del Raggruppamento…


Come è andata secondo una mia interpretazione

Come ho scritto nel mio precedente post (qui) la tradizione dell’uso di un vessillo speciale per le unità navali della Marina risale all’epoca delle Repubbliche Marinare. Fu nel 1904 che Il Re Vittorio Emanuele, con apposito decreto, regolamentò per la prima volta l’uso di uno specifico vessillo concedendo alle Navi della Marina la Bandiera di combattimento. Successivamente al primo decreto reale del 1904, le norme vennero via via aggiornate al fine di normalizzare la concessione, il confezionamento, la custodia e l’impiego delle Bandiere di combattimento e degli Stendardi delle Unità navali della Marina.

La fine della Seconda guerra mondiale e la nascita dello Stato repubblicano non apportarono sostanziali modificazioni alle sopraccitate norme. Infatti, le modifiche richiamate dal Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 25 ottobre 1947 nr. 1152, furono incentrato principalmente nella cancellazione della simbologia reale e fascista (nella versione reale della Bandiera di combattimento la freccia era ornata dal fascio littorio e da due aquile sabaude, sormontata da una galletta sferica con sovrapposta la Corona Reale, qui lo stralcio del decreto).

Riordinamento dei Reparti Subacquei ed Arditi Incursori

Stante quindi le norme in vigore, che resteranno praticamente immutate fino agli anni ’70, non essendo MARISUBARDIN una unità navale e non rientrando in nessuna delle fattispecie delle norme previste per la concessione della Bandiera di combattimento, al reparto offensivo per eccellenza veniva di fatto precluso questo sacro emblema.

Con il promemoria nr. 10 del 19 gennaio 1956 dal titolo “Riordinamento dei Reparti Subacquei ed Arditi Incursori“, l’allora MARISUBARDIN rappresentava allo Stato Maggiore alcune problematiche organizzative proponendo, nel contempo, alcune possibili soluzioni. All’epoca l’Ente raggruppava in sé forze di vario genere ed impieghi a carattere diverso dal normale (speciale), avendo però gli stessi compiti che normalmente venivano affidati ad una unità navale, con l’impiego di mezzi navali che, per varie ragioni, non potevano essere iscritti al quadro del naviglio (leggasi trasportatori speciali).

Marisubardin propose alcune soluzioni tra cui:

  • assimilare l’ente alla figura giuridica di unità navale;
  • assegnare un nuovo distintivo di specialità;
  • assegnare la Bandiera di combattimento e decorazioni della Xa Flottiglia MAS;
  • rinominare il Comando Operatori Subacquei ed Incursori in Centro Subacquei ed Incursori della Marina Militare (MARICENSUBIN).

La Bandiera di combattimento

Lo Stato Maggiore rispose a Marisubardin con il FOM nr. 46 del 05/06/1956 con il quale istituiva il Centro Subacqueo ed Incursori T. Tesei (MARICENSUBIN). Con l’istituzione del nuovo Centro, di fatto, la Marina venne incontro alle proposte degli Incursori equiparando l’ente ad una unità navale, decisione propedeutica alla concessione della Bandiera di combattimento, anche se dovevano trascorrere ancora 4 anni prima che ciò avvenisse.

Il 15 maggio 1960, con una solenne cerimonia alla presenza del Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio di Squadra Corso Pecori Giraldi, per la prima volta la Bandiera di combattimento faceva il suo ingresso nel piazzale del Varignano.

Nel frattempo il Centro Subacqueo ed Incursori Teseo Tesei aveva cambiato denominazione diventando, il 26/02/1960, Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei (COMSUBIN).

La Bandiera di combattimento, offerta dal Gruppo A.N.M.I. di Portoferraio, aveva appuntata la Medaglia d’oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Erede diretta dei violatori dei porti, che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale e dettero alla Marina italiana un primato finora ineguagliato, la X Flottiglia MAS ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi del passato ha fruttato buona messe. In numerosissime, audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create così dalle differenti condizioni naturali, come dai perfetti apprestamenti difensivi dei porti, gli Arditi dei reparti d’Assalto della Marina hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti affondando due Navi da battaglia, due Incrociatori, un Cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre centomila tonnellate.

Fascio eletto di spiriti eroici, la X Flottiglia MAS è rimasta fedele al suo motto: “Per la Bandiera”».

Madrina della cerimonia fu la Signora Zenobia Matteini Tesei, sorella della M.O.V.M. Teseo TESEI. Presenti le M.O.V.M. Forza, de La Penne, Faggioni, Scialdone, Bianchi, Marino, Beccati, Barberi, Marcolini. Comandante di COMSUBIN il CV Camillo CUZZI.

Arriviamo quindi al 1991. Cosa è cambiato nei regolamenti rispetto al 1960?

Dalla Bandiera di combattimento alla Bandiera di guerra: Il regolamento sul Servizio Territoriale di Presidio

Nel 1973, con l’entrata in vigore del REGOLAMENTO SUL SERVIZIO TERRITORIALE E DI PRESIDIO (SMD-G 106), l’ultima svolta.

L’articolo 55 del citato regolamento ridefinisce la concessione delle Bandiere di guerra che ora, oltre alle Forze Armate e alle unità navali della Marina, vengono concesse anche ai corpi dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare destinati ad operazioni di guerra.

Fu il 9 giugno 1991 che, in occasione dei citati festeggiamenti per il 50° anniversario dell’impresa di Alessandria e alla presenza delle Medaglie d’oro della Xa Flottiglia MAS, il Presidente della Repubblica Francesco COSSIGA volle concedere al Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori la Bandiera di guerra riconducendo così la questione nel rispetto delle norme prescritte dall’articolo 55 dello SMD-G 106.

REGOLAMENTO SUL SERVIZIO TERRITORIALE E DI PRESIDIO

Bandiere di guerra (allegati nn. 12 e 13; tavv nn. 1, 2 e 3) concesse:

  • ai corpi dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare destinati ad operazioni di guerra.

«IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

VISTI gli articoli 12 e 87 della Costituzione;

VISTO il r. decreto legge 24 settembre 1923, n. 2072, convertito nella legge 24 dicembre 1925, n. 2264, contenente norme per l’uso della Bandiera nazionale;

VISTO il r. decreto 10 febbraio 1932 concernente l’approvazione del regolamento sul servizio territoriale;

VISTO il r. decreto 11 maggio 1936 concernente l’approvazione del regolamento sul servizio di presidio;

VISTO il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, sull’adozione di una bandiera per l’Esercito e per l’Aeronautica militare nonché per i Reparti della Marina militare;

Ritenuto di dover dotare della Bandiera di Guerra il Raggruppamento Subacqueo ed Incursori Teseo Tesei della Marina Militare;

Sulla proposta del Ministro della difesa;

DECRETA

È concessa la Bandiera di guerra al Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei della Marina Militare

Il presente decreto sarà comunicato alla Corte dei conti per la registrazione.

Roma, addì 22 maggio 1991
COSSIGA»

La Bandiera di guerra di COMSUBIN è decorata delle seguenti onorificenze:
  • Cavaliere Ordine Militare d’Italia (2004)
  • Cavaliere Ordine Militare d’Italia (2020)
  • Medaglia d’Oro al Valore Militare
  • Medaglia d’Argento al Valore di Marina
  • Medaglia d’Argento al Valore Civile

«Erede diretto di gloriose imprese il raggruppamento Subacquei e Incursori della Marina Militare ha fornito costante esempio di valore, abnegazione, senso del dovere e spirito di sacrificio. Recentemente impegnato in aspri e lontani territori in Medio Oriente, ha svolto le missioni affidate con valore e coraggio, grande capacità professionale, altissimo senso del dovere in un teatro caratterizzato da una situazione operativa difficile ed altamente rischiosa. Le azioni svolte costituiscono chiara testimonianza di grande efficacia, dedizione e coraggio, ed hanno contribuito ad accrescere il prestigio delle Forze Armate Italiane e dell’Intera Nazione nello scenario internazionale.»

Kabul, 12 maggio – 19 settembre 2003

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