Operazione GIBILTERRA GAMMA 1 (G.G.1)
Decorazioni assegnate
Agostino STRAULINO
Giorgio BAUCER
Alfredo SCHIAVONI
Alessandro BIANCHINI
Carlo DA VALLE
Giuseppe FEROLDI
Vago GIARI
Evidio BOSCOLO
Bruno DI LORENZO
Rodolfo LUGANO
Giovanni LUCCHETTI
Carlo BUCOVAZ
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
L'operazione contro Gibilterra, denominata G.G.1, fu compiuta con un sistema totalmente nuovo. Nessun Sommergibile, nessun mezzo navale di superficie, nessun aereo fu inviato in quelle acque per il trasporto degli operatori Gamma. Le cariche vennero affidate a dodici uomini, con il compito di portarle a nuoto sotto la carena dei piroscafi ormeggiati in rada, fuori dal porto militare.
L'esecuzione doveva aver luogo in una notte del novilunio di luglio, occorreva quindi, in primo luogo, studiare il modo di concentrare in terra di Spagna tale personale, eludendo la vigilanza Spagnola la quale, specialmente nei pressi de la Linea, era fortemente presente; era quindi necessario stabilire fin nei più piccoli particolari le modalità dell'esecuzione.
In seguito ad un attento studio effettuato da Licio Visintini, con la costante collaborazione del Ramognino e del Comandante Pierleoni, venne deciso di scartare l'idea della messa a mare degli operatori da Nave Olterra.
Data la notevole distanza dagli obiettivi, si stabilì di far scendere in mare gli operatori dalla spiaggia in prossimità di Punta Mala. Fu provveduto quindi a prendere in affitto una casa (Villa Carmela) che venne intanto occupata dal Ramognino e dalla sua consorte; in essa gli operatori affluirono da Cadice, dopo una breve sosta su nave Olterra.
IL giorno 14 Giugno il T.V. BAUCER, assieme agli operatori Gamma FEROLDI, GIARI, LUCCHETTI, DA VALLE e DI LORENZO, prese le ultime disposizioni per il viaggio e la missione dal Comandante Borghese e partì da La Spezia con un gruppo di circa sessanta Sottufficiali e Marinai, diretti a Gruppo Sommergibili di Bordeaux (BETASOM).
Da Bordeaux la sera del 23 Giugno, indossati dei vestiti borghesi, iniziarono il percorso per giungere in Spagna. Dopo un breve tragitto in macchina, presi in consegna da un contrabbandiere basco, iniziarono il cammino e, verso le 07.30 del giorno successivo dopo una marcia estenuante di circa 53 Km, arrivarono in una località spagnola dove trovarono una macchina ad attenderli, per trasportarli a Madrid per il pernottamento.
La mattina seguente, inizialmente sempre in macchina, in seguito proseguendo a piedi, raggiunsero La Linea e qui, confondendosi fra la folla, raggiunsero con facilità un ponte nei pressi della casa del Signor Ramognino. Passando sotto l'arcata del ponte, sotto la guida del Signor Pistono, raggiunsero a piedi la casa.
Prima di raggiungere la Linea ebbero modo di congiungersi con STRAULINO, SCHIAVONI, BIANCHINI, BOSCOLO, BUCOVAZ e LUGANO: anch'essi avevano percorso lo stesso tragitto con eguali modalità.
Il 13 luglio mentre i Gamma si riposavano, vennero fatti tutti i preparativi per effettuare l'operazione di attacco, che doveva aver luogo nella notte dal 13 al 14.
Alle 18.00 del giorno 13, tenuto conto che la situazione dei piroscafi in rada si manteneva buona e che, malgrado tutti i precedenti movimenti del personale e del materiale, il velo più impenetrabile copriva ancora l'impresa, venne dato l'ordine esecutivo.
Alle 00.30 del giorno 14, gli operatori, in completo equipaggiamento d'attacco, uscirono da Villa Carmela, e, accompagnati da una persona di fiducia del luogo, raggiunsero, per un cammino precedentemente studiato, la spiaggia in circa 30': passando ad uno ad uno fra le coppie di Carabineros che percorrevano senza soste la spiaggia nei due sensi, tutti gli operatori Gamma erano in acqua.
Seguiamo ora le vicissitudini di quella notte attraverso la relazione del Tenente di Vascello BAUCER.
... Ognuno di noi portava il proprio autorespiratore, le pinne, il giubbetto e tre "cimici" . Attraverso la campagna giungemmo sulla riva del mare in una zona sabbiosa e ci nascondemmo dietro una casetta.
Quel tratto di spiaggia era sorvegliata da due sentinelle spagnole. Aspettiamo che si fossero allontanate e subito, com'era previsto scese in mare il Sig. Straulino, con Bianchini e Lugano che avevano l'obiettivo più lontano.
Poco dopo, era l'una e quindici minuti, scesi in mare a mia volta con Bucovaz lasciando gli altri sulla spiaggia.
... Il mio obiettivo era il secondo riguardo la distanza dal punto di partenza (che doveva essere anche quello di ritorno)...
... Ad un certo punto a poca distanza, senza aver visto niente, sentii distintamente qualcuno parlare in inglese: si trattava di una vedetta britannica che stava a lumi ed a motore spento.
... Mi fermai prendendo Bucovaz per un braccio. Subito dopo la vedetta mise in moto il motore e si allontanò sempre a lumi spenti in direzione opposta da quello donde si proveniva noi.
... Dopo un certo tempo però scorsi una nave che si distingueva nettamente dalle altre perché sprovvista di fumaiolo: sapevo questa essere la quarta nave, cioè quella precedente il mio obiettivo che riuscii allora a intravedere confusamente sulla mia sinistra. Mi spostai quindi da questo lato fino a trovarmi a un trecento metri da essa.
... La nave presentava la prora verso terra. A circa duecento metri di distanza, dopo aver ordinato a Bucovaz di attendere circa un quarto d'ora, incominciai la fase di ultimo avvicinamento all'obiettivo lasciandomi trascinare a "boatta" il più possibile dalla corrente in direzione della prora, stando in immersione, dopo aver calato la rete di mimetizzazione sulla faccia.
Arrivai felicemente sotto la prora ... mi portai lungo la murata di dritta fino al centro della nave ... distendendo il braccio verso la chiglia e stando con la testa sotto l'aletta di rollio, dopo aver tolto i due tappi di sicurezza. Mentre ero intento all'operazione di gonfiamento della ciambella mi scoppiò vicino una bomba di profondità: una delle tante che le vedette inglesi buttavano continuamente contro i mezzi d'assalto.
Dopo aver applicato le sue cimici il T.V. Baucer, si porta a prora dove ritrova Bucovaz; avuto assicurazioni da parte di questi di essere in grado di portare a termine la sua operazione, riprende il percorso di ritorno seguendo lo stesso itinerario dell'andata.
... Arrivato in prossimità del punto stabilito scorsi una lampadina sulla spiaggia rivolta verso il largo e sentii una voce che gridava "Italia". Non rassicurato di ciò, sapendo che la spiaggia era sorvegliata da sentinelle spagnole uscii dall'acqua a carponi e mi nascosi subito dietro la casetta a riparo della quale ci eravamo nascosti prima della partenza.
Mi tolsi subito l'equipaggiamento "G" di cui feci un fagotto e mi rivestii di una tuta, erano le cinque e un quarto.
L'ardita impresa mirabilmente ideata era stata portata a compimento, in circa tre ore gli uomini "Gamma" riuscirono a danneggiare quattro unità successivamente portate all'incaglio:
- Meta 1.575 tsl;
- Shuma 1.494 tsl;
- Empire Snipe 2.497 tsl;
- Baron Douglas 3.899 tsl.
Per difetti nei congegni di scoppio, alcune cariche poste sotto altre navi non esplosero.
Tutti gli operatori rientrarono in Italia