Il Decalogo della Decima Flottiglia MAS

Il documento originale del Decalogo è di proprietà della Signora Maria Montella- Visintini, vedova del grande eroe. E’ un fascicolo di una dozzina di pagine dattiloscritte, legato da un nastrino azzurro assai scolorito dal tempo, con una copertina messa su incollando cartoncini celesti, del tipo regolamentare impiegato nelle segreterie dei Comandi per schedare il personale in forza.

La semplicità, la povertà, l’aspetto addirittura dimesso del fascicolo contrastano in modo commovente con il suo contenuto sublime. Manca una data di riferimento, manca il nome del compilatore, ma si tratta senza dubbio di una iniziativa realizzata con assoluta carenza di mezzi e in periodo di emergenza.

È quasi sicuro che il documento sia stato redatto al principio del 1943, perché vi figurano i nomi di tutti i caduti e dispersi fino a quella data. Di più non sappiamo: neppure se la compilazione fu curata (tipograficamente, ben poco) dal Comando dei Mezzi d’Assalto, o fu spontaneamente determinata dall’impulso dei nuovi assaltatori che cercavano con l’esempio dei vecchi incoraggiamento e ispirazione per le imprese future.