Rudolf Claudus
Rudolf CLAUDUS

Nato il 23 aprile 1893 a Oldenburg, vicino Vienna, Rudolf Claudus mostrò sin da giovane la sua attitudine al disegno ed in particolare all’arte marinista. Figlio di un ufficiale dell’esercito ebbe nello zio Sternek, ammiraglio della marina imperiale austro-ungarica, una figura che potrebbe averlo influenzato in modo determinante così come fu sicuramente influenzato dai drammatici eventi dei tumultuosi anni della Grande Guerra e dal fortuito incontro con D’Annunzio e l’ammiraglio Notarbartolo che lo porta con sé all’Ammiragliato: inizia così un periodo di collaborazione con la Marina italiana che durerà, con momenti alterni, quasi mezzo secolo.

Citare tutte le opere di Rudolf Claudus è impossibile. Fra le sue opere spiccano una serie di straordinarie immagini basate su avvenimenti che hanno cambiato la storia del mondo. La battaglia di Lepanto fra cristiani e saraceni, uno dei massimi scontri navali di tutti i tempi, è stata motivo di studio, di ricerca, di lavoro e di giorni e notti insonni, per dare volto ai personaggi, per ricostruire una realtà ormai lontana ma affascinante. Non meno lavoro richiesero le tele che raffigurano l’arrivo di Colombo nelle Americhe.

Egli dipinge più quadri contemporaneamente: mentre una tela si asciuga, un’altra ne nasce, e poi un’altra ed un’altra ancora, per tornare quindi alla prima, e così via, eliminando le soste di attesa. Ma non è mai casuale o superficiale: ogni opera è stata pensata, creata con appunti, si potrebbe dire “scritta” nella sua mente e poi portata in vita.

Olio acquarello e tempera

Se l’olio è forse la tecnica preferita, è ugualmente abile con l’acquarello e la tempera. La grande capacità di Rudolf Claudus è quella di presentare le sue immagini reali tramite sfumature che si potrebbero definire approssimate, con un pennello che lavora per grosse superfici sfruttando sapientemente il colore.

Molte delle sue opere sono usate per farne dono a personalità: re Faruk, il presidente del Venezuela, il presidente Kennedy, il re di Danimarca, lo Scià di Persia, l’ammiraglio Varney, e molti altri. 

Rudolf Claudus muore a Roma, l’11 aprile 1964. Ha lasciato opere cui il tempo sta rendendo sempre maggiore giustizia, ma soprattutto ha lasciato la testimonianza di un amore senza fine cui la sua magica arte ha dato forma.