Regio sommergibile Scirè

I sommergibile Scirè è, senza dubbio, il battello maggiormente legato ai successi degli Incursori della Decima Flottiglia MAS nel secondo conflitto mondiale.

Nel 1937-38 la Regia Marina realizza una serie di sommergibili di media crociera (600 ton) che nei nomi rievocano le località del conflitto italo- etiopico. Uno di essi, varato il 6 gennaio 1938 e consegnato alla Regia Marina il 25 maggio dello stesso anno, prende il nome di “Scirè” in ricordo della battaglia combattuta nella regione dello Shire, in Etiopia. Ad esso, il 19 giugno seguente, la città di Pistoia dona la Bandiera di combattimento, in ricordo dei pistoiesi caduti nel febbraio-marzo 1935 durante la battaglia svoltasi in tale località.

Comandava l’Unità a La Spezia il C.C. Alessandro MICHELAGNOLI, successivamente sostituito dal Comandante Riccardo LESCA e dal T.V. Adriano PINI. Anche questo battello, come tutti quelli della serie, venne immediatamente impiegato allo scoppio della seconda guerra mondiale. La sera del 10 luglio 1940 al largo dell’Asinara viene avvistato un piroscafo armato. Il comandante PINI porta lo Scirè all’attacco e lancia un siluro che colpisce il piroscafo a centro nave, provocandone l’immediato affondamento. Si trattava del piroscafo francese Cheik;  lo stesso Scirè ne recupera i naufraghi portandoli in salvo a La Maddalena..

Operazioni condotte dal regio sommergibile Scirè con la Decima Flottiglia MAS

  • B.G.1 (Baia di Gibilterra 1)
  • B.G.2 (Baia di Gibilterra 2)
  • B.G.3 (Baia di Gibilterra 3)
  • B.G.4 (Baia di Gibilterra 4)
  • G.A.3 (Golfo di Alessandria 3)
  • S.L.1 (Haifa)

Lo Scirè modificato in “avvicinatore”

Nell’estate del 1940, sotto la supervisione del Comandante Junio Valerio Borghese che nel frattempo ne aveva assunto il comando, lo Scirè subì lavori di trasformazione imbarcando in coperta 3 cilindri presso-resistenti per il trasporto dei Siluri a Lenta Corsa (SLC). Furono anche effettuati importanti lavori di trasformazione che interessarono lo scafo e la torretta, resesi necessari per diminuire la visibilità del battello durante la navigazione in superficie.

Sempre con il fine di minimizzare le possibilità di scoperta da parte del nemico e confonderlo in caso di avvistamento, Borghese adottò un particolare mimetismo facendo disegnare sullo scafo un peschereccio in navigazione su rotta inversa. Particolare importanza fu data all’addestramento dell’equipaggio, in relazione al particolare tipo di impiego futuro, al fine di rendere perfette le manovre del battello nei momenti più critici della missione.

Sotto il comando di Borghese, lo Scirè effettuò 5 missioni di rilascio degli Incursori, tra le quali 4 contro Gibilterra, tanto che lo stesso Borghese definì il battello “una nave di linea sulla rotta La Spezia Gibilterra“. Ma l’operazione che rese immortale il nome dello Scirè fu quella legata all’impresa di Alessandria d’Egitto, l’operazione G.A.3.

Il peschereccio disegnato sullo scafo dello Scirè.

6 gennaio 1938, cantieri O.T.O. del Muggiano (SP).
Varo del sommergibile Scirè

Varo dello Scirè 1938
Lo Scirè in navigazione nelle acque del Golfo di La Spezia

Lo Scirè in uscita da Golfo di La Spezia.
In questa foto sul battello sono stati installati i cilindri per il trasporto degli SLC, ma la torretta non è stata ancora modificata.

La falsa torre dello Scirè finalmente modificata.

Particolare della falsa torre dello Scirè dopo i lavori di modifica subiti nel 1941 per imbarcare i cilindri per il trasporto degli S.L.C.