Villa Carmela ebbe un ruolo importante per gli uomini della Decima MAS. Quale base operativa avanzata, fu il punto di partenza delle operazioni condotte dai Gamma contro le navi inglesi alla fonda nella Baia di Gibilterra.

La situazione geo-strategica a Gibilterra

Dopo l’attacco ad Alessandria d’Egitto, l’attenzione della Flottiglia tornò a concentrarsi su Gibilterra, dove l’attività marittima avversaria appariva in crescendo. I comandanti Forza e Borghese convennero che l’impiego di sommergibili e di SLC stava diventando sempre più gravoso e improbabile, sia per l’intensificazione delle misure di sicurezza adottate dai britannici in tutta l’area attorno Gibilterra, che avrebbero messo sempre più a repentaglio la sorte dei sommergibili avvicinatori, sia perché occorreva mettere in preventivo la perdita pressoché totale non tanto dei mezzi, quanto degli operatori, destinati, nelle migliori delle ipotesi, a essere fatti prigionieri.

Urgeva quindi darsi da fare, trovando nuove soluzioni. Forza e Borghese vi riuscirono, grazie anche a un nuovo aspetto della situazione gibilterrina; era stato rilevato, infatti, che a causa dell’aumentato numero di navi in sosta a Gibilterra alcune, anziché essere messe al riparto dentro il porto, venivano lasciate all’ancora nella rada, ed erano quindi molto più facili da raggiungere, senza dover superare ostruzioni in superficie e sommerse e un dispositivo di vigilanza più serrato nelle acque della baia. Inoltre, questi punti di ancoraggio si trovavano a distanze fra i 500 e i 2000 metri da un lembo di spiaggia spagnola, ideale per la partenza e il ritorno degli incursori.

Conseguentemente a questa nuova situazione operativa fu la scelta dei mezzi che sarebbero stati utilizzati: esclusi i «maiali», la nuova arma poteva essere costituita sola dai Gamma – ormai dichiarati idonei all’impiego dopo un severo addestramento – che avrebbero portato addosso le cariche esplosive.

Così Giorgio Giorgerini nel suo libro «Attacco dal mare» descrive la situazione geo-strategica della Gibilterra del 1941. Una situazione alquanto difficile per la Decima, causata principalmente dalle aumentate misure di sicurezza che non consentono più di utilizzare i sommergibili per avvicinare gli incursori al porto nemico con un accettabile grado di rischio.

Occorre quindi cambiare strategia, occorre trovare una soluzione che consenta agli incursori di mantenere la pressione sulla piazzaforte inglese. Questa soluzione gliela offre su un piatto d’argento Antonio Ramognino:

Per saperne di più

Attacco dal mare – di Giorgio Giorgerini

Attacco dal mareMarinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo alle leggi dell’onore e al giuramento prestato.
Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività e alla passione di pochi uomini.

Missioni «impossibili» nelle basi nemiche, in cui il successo era un’esile speranza e il sacrificio della vita una concreta possibilità.
E’ stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e, nelle luci e nelle ombre, degli incursori della Xa Flottiglia MAS.