Operazione GOLFO DI ALESSANDRIA 1 (G.A.1)
SLC 1
SLC 1
SLC 2
SLC 2
SLC 3
SLC 3
SLC 4
SLC 4
Riserva
RISERVA
Decorazioni assegnate
Francesco BRUNETTI
Mario GIORGINI
Gino BIRINDELLI
Damos PACCAGNINI
Alberto FRANZINI
Giovanni LAZZARONI
Teseo TESEI
Alcide PEDRETTI
Elios TOSCHI
Luigi DURAND de la PENNE
Pietro BIRADELLI
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Nella seconda quindicina di luglio 1940 l'Ammiraglio De COURTEN, da cui dipendevano i mezzi d'assalto, andò ad assistere ad una esercitazione a Bocca di Serchio.
Agli Ufficiali riuniti l'Ammiraglio disse che, non essendo stato possibile ridurre gli effettivi delle forze navali britanniche in Mediterraneo né con gli aerei, né con i sommergibili, era necessario tentare al più presto un'azione con i mezzo d'assalto.
In quel periodo erano disponibili alcuni apparecchi S.L.C., usati fino ad allora per gli allenamenti. Altri apparecchi, in corso di riordinamento presso Marinarsen Spezia non sarebbero stati pronti per la fine di Agosto, epoca stabilita per la prima missione; comunque anche questi apparecchi erano di vecchio tipo.
Per questa prima missione furono scelti i 4 migliori apparecchi il cui stato di efficienza era buono, anche se non perfetto, a causa del funzionamento delle pompe assetto. Detti apparecchi erano collaudati per una profondità di 30 metri col grande svantaggio di vincolare a tale quota massima d'immersione il sommergibile destinato al loro trasporto. Per tale missione gli SLC vennero rizzati su apposite selle in coperta del sommergibile, rispettivamente due apparecchi a proravia e due a poppavia della torretta (per le missioni successive furono costruiti cassoni cilindrici, che permettevano il trasporto fino ad una quota di 90 metri).
Esecuzione dei compiti assegnati:
Torpediniera Calipso:
- parte da La Spezia il giorno 17 Agosto
- imbarca a Bocca di Serchio n° 4 SLC e dirige per il Golfo di Bomba con soste di rifornimento a Trapani e Bengasi
- giunge a Bomba il mattino del 21 Agosto, trasferisce sul Sommergibile Iride gli uomini e gli SLC per l'azione.
MotoNave Gargano:
- si trova alla fonda nella zona di levante del golfo di Bomba (batteva l'insegna dell'Ammiraglio B. Brivonesi)
- un motoveliero inviato dall'Ammiraglio dava disposizioni per l'ancoraggio nei pressi del GARGANO e CALIPSO e IRIDE, che giunsero verso le 10 del mattino
- a rapporto dell'Ammiraglio fu deciso di recarsi in macchina, presso il Quartiere Generale del generale Graziani per avere notizie sulla ricognizione aerea eseguita al mattino su Alessandria e le modalità circa l'ormeggio ed il trasferimento dei Mezzi e degli Uomini dal Calipso all'Iride.
Sommergibile Iride:
- in seguito agli ordini ricevuti da Supermarina tramite Marina La Spezia e Grupsom La Spezia, alle ore 1100 del giorno 12 Agosto 1940, il Smg. Iride molla gli ormeggi per dirigere a Messina
- giunge a Messina alle ore 1900 del 14 Agosto.
- alle ore 1600 del 16 Agosto molla gli ormeggi e dirige per Golfo Bomba, dove vi giunge all'alba del giorno 21. Dopo alcuni cambi di ormeggio da fondo all'ancora a circa 300 metri per Nord dalla Torpediniera
- il giorno 22 Agosto, alle ore 1120 circa, dopo aver eseguito il trasbordo dalla Torpediniera dei quattro SLC e di cinque casse contenenti vestiti da sommozzatori, autorespiratori speciale e materiale vario, in seguito all'ordine del C.te Giorgini, mette in moto e dirige per uscire dall'ancoraggio, per eseguire una immersione di 2 ore a trenta metri per la prova degli apparecchi.
Il sommergibile Iride, adibito al trasporto dei Siluri a Lenta Corsa della Decima MAS
A questo scopo a bordo erano presenti il T.V. Gino Birindelli, i Sergenti Lazzaroni e Pedretti e l'operaio Biradelli.
Prima di eseguire l'immersione a 30 metri era indispensabile sistemare gli SLC nelle loro esatta posizione sulle selle e rizzati. Per far ciò occorreva portare il sommergibile in affioramento con la coperta circa 1 metro sott'acqua , per spostare gli apparecchi sollevati dalla loro stessa spinta.
Giunto su di un fondale di circa 14 metri, ancora a ridosso della costa, iniziarono le operazioni, quando i due apparecchi furono sistemati e rizzati, venne avvistata a 10° di prora a dritta alla distanza di circa 3500 metri una formazione di tre aerei nemici.
Il comandante del sommergibile, ritenuto inutile immergersi (data la profondità), diede immediatamente gli ordini di: "armamento del cannone e delle mitragliere a posto", "pari avanti tutta" e quindi massima forza con i motori elettrici, (i termici erano sgranati), "chiudere gli sfoghi d'aria, chiudere le porte stagne".
Per meglio comprendere la drammaticità di quegli attimi riportiamo in parte la relazione del comandante del sommergibile T.V. Francesco BRUNETTI, e successivamente quella del T.V. Luigi Duran de LA PENNE.
...Nel frattempo che la formazione nemica, giunta all'altezza della prora, aveva accostato di 90° a sinistra puntando decisamente sul Sommergibile. A circa 1500 metri due aerei siluranti si sono spostati sulla sinistra dell'unità, uno sulla dritta.
Mi sono messo personalmente al timone verticale, ho accostato a sinistra mettendo la prua sull'aereo centrale ed ho fatto aprire il fuoco con la mitragliera di dritta sull'aereo di dritta, con quella di sinistra su quello di sinistra.
Con questa manovra speravo di impedire il lancio all'aereo centrale per la posizione stessa nella quale costantemente lo tenevo. a quelli laterali o di allontanarli o colpirli col fuoco delle mitragliere.
L'aereo centrale ha tentato una solo volta di accostare per allargare il beta; giunto a 200 metri circa ha lanciato il siluro trovandosi a circa 10 metri di quota e a 3 o 4 gradi di prora a sinistra del Sommergibile. Gli altri due aerei sono sfilati di controbordo ad una distanza di circa 400metri, quota 10 metri circa mitragliando il Sommergibile all'altezza della coperta.
Appena avvenuto il lancio del siluro, da me esattamente veduto, ho tentato di accostare sulla sinistra per evitarne l'urto, ma data la brevissima distanza di lancio e la scarsa manovrabilità del Sommergibile il tentativo di manovra è risultato vano ed il siluro ha colpito l'unità esattamente di prora su di un Beta 0°...
... Dopo lo scoppio mi sono trovato in mare, completamente coperto di nafta. Il Sommergibile era affondato immediatamente fortemente appruato, non rimaneva fuori acqua che qualche metro dell'estrema poppa. ...
27 Agosto 1940
Il C.te del Sommergibile
T.V. Francesco Brunetti
... Il sommergibile si era rapidamente immerso e si poteva notare. La Torpediniera mollava subito gli ormeggi, mentre il "Monte Gargano" si appruava e sbandava sulla dritta.
Giunti in zona ove era affondato il sommergibile, si provvide al recupero dei naufraghi, mettendo un segnale sul punto dove si vedeva la fuoriuscita d'aria e di nafta. ...
... Dopo molti tentativi, facendo immersioni senza alcun apparecchio di respirazione, si riusciva a stabilire il collegamento stesso. ...
... Iniziai il lavoro di recupero assieme agli altri operatori. Il lavoro era molto faticoso causa il freddo sopratutto durante la notte, perché le immersioni erano fatte a corpo nudo, e per il continuo dover risalire a galla per cambiare i respiratori che avevano un'autonomia di 20 minuti. ...
... Erano circa le 1600 quando, battendo con un martello lungo lo scafo riuscivo ad avere risposta dall'interno del sommergibile,con la notizia che erano nel compartimento dodici persone senza alcun Ufficiale.
Comunicai quindi che si sarebbe messo in pressione il locale tramite mediante la pompa ......Gli uomini potevano restare, tra fuoriuscita di una persona e quelle successive, ad attendere nella campana d'aria che si doveva formare.
...Aperta la porta stagna dall'interno, manovra che si notò a galla causa la forte quantità d'aria che uscendo dal locale veniva in superficie, si vide affiorare la prima persona che era uscita dal locale e successivamente le altre.
... Il giorno successivo venivano recuperati gli SLC che non risultarono eccessivamente danneggiati.
T.V. Luigi Duran De La Penne
Con il recupero della bandiera dell'Unità e la chiusura dei portelli si sigillò una tomba che restituì i suoi morti dopo molto tempo . Così si concluse la prima operazione dei mezzi d'assalto.
Era miseramente fallita, ma non per questo le azioni si fermarono.