MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE ALLA DECIMA FLOTTIGLIA MAS
“Erede diretta delle glorie dei violatori di porti che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale e dettero alla Marina Italiana un primato finora ineguagliato, la Xa Flottiglia M.A.S. ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi nel passato ha fruttato buona messe. In numerose audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create, così, dalle difficili condizioni naturali, come nei perfetti apprestamenti difensivi dei porti, gli arditi dei reparti di assalto della Regia Marina, plasmati e guidati dalla Xa Flottiglia M.A.S., hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti, affondando due navi da battaglia, due incrociatori, un cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre 100.000 tonnellate. Fascio eletto di spiriti eroici, la Xa Flottiglia M.A.S. è rimasta fedele al suo motto: “Per il Re e la Bandiera”.
Mediterraneo, 1940 – 1943
“non esistono grandi uomini ma solo grandi azioni che uomini normali sono stati a dover compiere e che, in imprevedibili circostanze e non per premeditata loro volontà, diventano grandi, diventano eroi…”
Gino Birindelli
La medaglia d’oro al valor militare (M.O.V.M.) è il massimo riconoscimento italiano al valore militare. Fu istituita dal re Vittorio Amedeo III di Savoia il 21 Maggio 1793. Viene assegnata per «esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori di essi e suscitando, ad un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle forze militari».
Operatori della Decima Flottiglia MAS decorati della Medaglia d’Oro al Valor Militare
ARILLO Mario
Mario ARILLO
“Comandante di sommergibile, già distintosi per capacità ed ardire in altre missioni di guerra. Assegnato con la sua unità alla Xa Flottiglia M.A.S. si dedicava con intelligenza, capacità e tenacia alla preparazione del sommergibile al suo comando, forgiandone un’arma perfetta nello spirito e capacità dell’equipaggio e nell’efficienza del materiale.
Si distingueva una prima volta, trasportando con successo un reparto d’assalto destinato ad agire entro un porto nemico del mediterraneo Orientale. Successivamente accoglieva con entusiasmo l’incarico di eseguire analoga missione contro un importante porto del Mediterraneo Occidentale. Ostacolato dal maltempo, privo di informazioni esatte, tenacemente attendeva per più giorni nei pressi del porto nemico il momento favorevole, finché, sfuggendo alla sorveglianza nemica, portava la sua unità fino a poche centinaia di metri dal porto nemico e vicinissimo ad unità da guerra e mercantili ancorate in rada. Poteva lanciare così verso il sicuro successo un grosso reparto d’assalto che riusciva ad operare nell’interno del porto e in rada. Animato da alto senso di umanità e di cameratismo, restava sul posto per molte ore, in fondali bassissimi e quindi impossibilitato a difendersi in caso di scoperta, per tentare il ricupero del reparto stesso e desisteva dal generosissimo tentativo, solo quando il nemico, avvistati gli assaltatori di ritorno, giunti già a pochi metri dal sommergibile, iniziava una violentissima reazione. Con mirabile calma e con somma perizia, riusciva ad eludere la ricerca nemica e riportava incolume alla base l’unità al suo comando.”
Mediterraneo, maggio – dicembre 1942
Nacque a La Spezia il 25 marzo 1912. Allievo all’Accademia Navale di Livorno dall’ottobre 1927, nel luglio 1932 conseguì la nomina a Guardiamarina stando imbarcato sull’incrociatore Trieste.
Dall’aprile al maggio 1933 svolse l’incarico di Ufficiale in 2a sulla torpediniera Stocco e nel luglio, promosso Sottotenente di Vascello, imbarcò nuovamente sul Trieste. Dal settembre 1933 all’ottobre 1934 imbarco sull’esploratore Giovanni da Verazzano.
Dopo aver frequentato presso l’Accademia Navale il Corso Superiore, nel luglio 1935 prese imbarco, nell’incarico di Ufficiale alle comunicazioni sul cacciatorpediniere Dardo e nell’aprile 1936 fino al novembre dello stesso anno assolse l’incarico di Ufficiale in 2a sul sommergibile H.2 di base a La Spezia. Dal novembre dello stesso anno al luglio 1938 imbarcò successivamente sugli incrociatori Trento, Trieste dove conseguì la promozione a Tenente di Vascello nel luglio 1937, e sul Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi dove, per un periodo di 6 mesi svolse l’incarico di Aiutante di Bandiera dell’Ammiraglio Comandante la 3a Divisione Navale.
Dal luglio 1938 al settembre 1940 venne destinato in Accademia navale, quindi imbarcò sul sommergibile Ettore Fieramosca per Scuola Comando: il 19 gennaio 1941 assunse il comando del sommergibile Ambra, mantenendolo anche nel grado di Capitano di Corvetta, al comando del quale compì ardite missioni per trasporto operatori e mezzi speciali della Xa Flottiglia MAS nei porti di Alessandria (maggio 1942) e Algeri (dicembre 1942). Nel giugno 1943 assunse il comando del sommergibile S.5 e lo mantenne fino all’8 settembre dello stesso anno.
Rimasto, dopo l’armistizio, nell’Italia settentrionale controllata dalle forze tedesche, aderì alla R.S.I., al termine del conflitto passo nella riserva navale, conseguendo, in questo Ruolo, le promozioni a Capitano di Fregata e di Vascello.
E’ morto a La Spezia il 28 settembre 2000 all’età di 88 anni.
Operazioni condotte da Mario Arillo con con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA4 – ALESSANDRIA
* NA1 – ALGERI
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Mediterraneo orientate, marzo 1941);
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Mediterraneo orientate, maggio 1942);
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Mediterraneo, settembre 1940 – settembre 1941);
BARBERI Emilio
Emilio BARBERI
“Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi – già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento – dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petroliera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.”
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Forte dei Marmi (Lucca) il 27 novembre 1917. Volontario nella Regia Marina dal 1935, dopo aver frequentato il Corso di specializzazione Cannoniere Puntatore Scelto imbarcò, dall’agosto 1935 al dicembre 1937 prima sulla torpediniera Astore e quindi sull’esploratore Mirabello. Partecipò alla campagna italo-etiopica ed alla guerra di Spagna e con il sommergibile Gemma partecipò alle operazioni militari in Albania.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale venne assegnato alla 1a Flottiglia MAS di La Spezia, con imbarco sul MAS 439 e, promosso Sergente nell’ottobre 1940, partecipò all’addestramento sui mezzi speciali cosa che lo avrebbe poi condotto alla missione di forzamento della Baia di Suda (Creta).
L’azione, condotta alle prime luci dell’alba del giorno 26 marzo 1941, ed alla quale parteciparono 6 operatori su speciali motoscafi (barchini), culmino con l’affondamento dell’incrociatore inglese York e con il danneggiamento della nave cisterna Pericles. Fatto prigioniero, venne rimpatriato nell’aprile 1945.
Riprese servizio presso il Centro Subacqueo del Varignano, al quale fece poi ritorno dopo aver compiuto l’imbarco sugli incrociatori Giuseppe Garibaldi e Raimondo Montecuccoli.
Promosso Ufficiale del C.E.M.M., terminò la carriera nel grado di Capitano di Corvetta (CS).
E’ morto il 1 dicembre 2002 a Forte dei Marmi (Lucca).
Operazioni condotte da Emilio Barberi con con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
Riconoscimenti per meriti di guerra:
Promozione a 2° Capo (1941).
BECCATI Lino
Lino BECCATI
“Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi – già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento – dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petroliera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.”
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Porto Tolle (Rovigo) il 23 maggio 1913. Volontario nella Regia Marina dal dicembre 1931 ed assegnato alla categoria Meccanici, nel 1933 conseguì la promozione a Sottocapo stando imbarcato sulla nave idrografica Ammiraglio Magnaghi, in missione nell’Oceano Indiano. Al rientro della lunga crociera venne destinato alla 1a Squadriglia MAS di La Spezia e, durante il conflitto italo-etiopico, operò presso il Centro Comunicazioni dei Comando M.M. di Asmara.
Promosso 2° Capo Meccanico nel 1938 ed imbarcato sulla nave da battaglia Giulio Cesare, all’inizio del 2° conflitto mondiale passo alla Xa Flottiglia MAS dove iniziò il duro addestramento di Operatore dei Mezzi d’Assalto di superficie che lo avrebbe portato all’audace impresa del forzamento della Baia di Suda (Creta).
Rientrato dalla prigionia nel 1945, ebbe varie destinazioni operative a raggiunse il grado di Capitano di Corvetta (CS).
E’ morto a Roma il 6 novembre 1999.
Operazioni condotte da Lino Beccati con la con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
Riconoscimenti per meriti di guerra:
Promozione a Capo Meccanico di 3a Classe (1941).
BIANCHI Emilio
Emilio BIANCHI
“Eroico combattente, fedele collaboratore del suo ufficiale, dopo averne condivisi i rischi di un tenace, pericoloso addestramento, lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell’ufficiale le cui forze erano esauste, veniva catturato e tratto sulla nave già inesorabilmente condannata per l’audace operazione compiuta.
Noncurante della propria salvezza si rifiutava di dare ogni indicazione sul pericolo imminente, deciso a non compromettere l’esito della dura missione. Col suo eroico comportamento acquistava diritto all’ammirata riconoscenza della Patria e al rispetto dell’avversario.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Sondalo (Sondrio) il 22 ottobre 1912. Volontario nella Regia Marina dal marzo 1932 ed assegnato alla categoria Palombari, frequentò il Corso di specializzazione presso la Scuola C.R.E.M. del Varignano (La Spezia) ed al termine imbarcò sulla nave idrografica Ammiraglio Magnaghi, con la quale compì poi due crociere idrografiche nell’Egeo e nel Mar Rosso.
Nel 1934 imbarcò sull’incrociatore Fiume, dove conseguì la promozione a Sottocapo, e nel 1936 venne destinato al 1° Gruppo Sommergibili di La Spezia. Conseguita la promozione a Sergente nel 1937, passò ad operare nella 1a Flottiglia MAS, dando inizio all’addestramento che lo doveva poi far diventare Operatore dei mezzi d’assalto subacquei.
Durante il conflitto partecipò, nel grado di 2° Capo, ai due tentativi di forzamento della base inglese di Gibilterra (ottobre e novembre 1940), quindi all’audace forzamento della base di Alessandria come 2° operatore dell’SLC (maiale) n. 221 condotto dal Tenente di Vascello Luigi Durand de La Penne.
Partito da bordo del sommergibile Sciré nella notte del 18 dicembre, dopo aver superato gli sbarramenti penetrò con il suo capo operatore all’interno del porto e portò il suo mezzo esplosivo sotto la chiglia della nave da battaglia inglese Valiant, che per lo scoppio, affondò all’alba del 19 dicembre.
Colpito durante il tragitto da intossicazione di ossigeno, a causa del durissimo sforzo che ebbe a compiere durante le cinque ore di immersione, costretto a risalire a galla, dopo qualche tempo fu scoperto dalle sentinelle di bordo e, assieme al suo comandante, rinchiuso in un locale di bordo posto nelle immediate vicinanze della santabarbara.
Salvatosi fortuitamente dopo lo scoppio della carica, che provocò l’affondamento della nave, venne condotto in un campo di concentramento e rimpatriato al termine del conflitto.
Promosso per meriti di guerra Capo di 3a Classe e di 2a Classe, nel 1954, a scelta, conseguì la promozione a Capo di 1a Classe Palombaro.
Nel grado di Ufficiale del C.E.M.M. prestò successivamente servizio al Centro Subacqueo del Varignano, al Nucleo Sminamento di Genova ed infine all’Accademia Navale di Livorno, terminando la carriera nel grado di Capitano di Corvetta (CS).
Operazioni condotte da Emilio Bianchi con con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA1 – ALESSANDRIA
BG1 – GIBILTERRA
BG2 – GIBILTERRA
*GA3 – ALESSANDRIA
Altri riconoscimenti per merito di guerra:
Promozione a Capo 3a Classe (1941);
Promozione a Capo 2a Classe (1941).
BIRINDELLI Gino
Gino BIRINDELLI
“Ufficiale ardito ed entusiasta, pur gravemente menomato nel fisico da un lungo e pericoloso addestramento quale operatore di mezzi d’assalto subacqueo, con altissimo spirito aggressivo chiedeva ed otteneva di partecipare a due audaci tentativi, nei quali rifulgevano le sue ammirevoli doti di abnegazione e di coraggio.
Animato da incrollabile decisione, guidava una terza spedizione e penetrava in una delle più potenti e difese basi navali nemiche, iniziando la serie gloriosa dei violatori dei porti con i nuovi mezzi. Sopravvenuta un’avaria all’apparecchio a poche decine di metri dalla nave da battaglia che era il suo obiettivo, sentiva affondare irreparabilmente lo strumento. Incurante degli effetti che lo sforzo sovrumano compiuto in immersione avrebbe prodotto nel suo organismo, non si arrendeva al fato avverso e, riunendo tutte le sue energie, tentava disperatamente di trascinare sul fondo l’apparecchio e di portarlo sotto l’obiettivo ormai vicino.
Dopo mezz’ora di fatica estenuante, solo quando sentiva prossima la fine, desisteva dall’impresa, non senza aver provveduto all’autodistruzione dell’apparecchio. Tanto eroismo, il fermo contegno da lui tenuto nell’avversa fortuna e nella successiva prigionia, gli valevano il diritto alla riconoscenza della Patria ed il rispetto dell’avversario; ma non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l’armistizio, anziché provvedere alle sue condizioni di salute, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l’esecuzione di altre operazioni, sublime esempio di spirito di sacrificio, di strenuo coraggio e di illimitato amor di Patria.”
Gibilterra, 30 ottobre 1940
Nacque a Pescia (Pistoia) il 19 gennaio 1911. Allievo all’Accademia Navale di Livorno dall’ottobre 1925, nel 1930 conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò sull’incrociatore Ancona. Seguirono poi altri imbarchi sulla corazzata Andrea Doria, sui cacciatorpediniere Quintino Sella e Confienza e sui sommergibili Santarosa e Naiade.
Promosso Tenente di Vascello nel 1935, nel 1937 si laureò in Ingegneria civile presso l’Università di Pisa. Ebbe poi il comando dei sommergibili Foca, Millelire, Dessie e Rubino e, dall’aprile 1939, il comando del Gruppo Sommergibili di Tobruk.
All’inizio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando della V Squadriglia MAS per Gruppo Mezzi d’Assalto, con i quali operò poi in guerra, violando la Base inglese di Gibilterra il 30 ottobre 1940, nell’operazione “B.G.2” che, se non conseguì risultati – per un’avaria all’apparecchio quando ormai si trovava a poche decine di metri da una grossa nave da battaglia – dimostrò l’audacia ed il valore dell’uomo.
Tratto prigioniero e rientrato in patria dopo l’armistizio, partecipò alla guerra di liberazione; nel 1944 assunse l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore dell’Ispettorato Generale MAS.
Promosso Capitano di Corvetta con anzianità luglio 1941, da Capitano di Fregata venne destinato prima al comando del Battaglione “San Marco”, poi sulla corazzata Italia nell’incarico di Comandante in 2a, successivamente al Centro Subacqueo del Varignano (La Spezia); ebbe poi il comando della 3a Squadriglia Corvette a della 3a Squadriglia Torpediniere.
Promosso Capitano di Vascello nel gennaio 1952, frequentò l’Istituto di Guerra Marittima a Livorno e quindi, dal luglio 1954 ebbe il comando del Centro Subacquei ed Incursori del Varignano e dell’incrociatore Montecuccoli con il quale, dal 1° settembre 1956 al 1° marzo 1957 effettuò una crociera di circumnavigazione che lo portò a toccare 34 porti di quattro Continenti, percorrendo complessivamente 33.170 miglia nautiche.
Fu, inoltre, Capo di Stato Maggiore Aggiunto al Comando in Capo della Squadra Navale. Con la promozione a Contrammiraglio nel dicembre 1959, fu destinato prima al Centro Alti Studi Militari, quindi a rappresentare il Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo presso il Comando delle Forze Aeree e Terrestri del Sud Europa e poi allo Stato Maggiore della Difesa.
Nei successivi gradi di Ammiraglio ricoprì, in successione, i seguenti incarichi: Comandante della 1a Divisione Navale, Direttore Generale per il Personale della Marina, Comandante in Capo della Squadra Navale ed infine, Comandante Navale Alleato del Sud Europa a Malta e poi a Napoli.
Ha lasciato il servizio attivo nel grado di Ammiraglio di Squadra nel dicembre del 1973. E’ stato Deputato al Parlamento.
L’Ammiraglio di Squadra Gino Birindelli è deceduto a Roma il 2 agosto 2008.
Operazioni condotte da Gino Birindelli con con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA1 – ALESSANDRIA
BG1 – GIBILTERRA
*BG2 – GIBILTERRA
Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Golfo di Bomba, 1940);
Promozione al grado di Capitano di Fregata (1944).
BORGHESE Junio Valerio
Junio Valerio BORGHESE
“Comandante di sommergibile, aveva già dimostrato in precedenti circostanze di possedere delle doti di ardimento e di slancio.
Incaricato di riportare nelle immediate vicinanze di una munitissima base navale nemica alcuni volontari, destinati a tentarne il forzamento con mezzi micidiali, incontrava nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le più aspre difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato con il più assoluto sprezzo del pericolo e con vero sangue freddo gli ostacoli opposti dall’uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dall’ingresso della base nemica ed effettuando con calma e con serenità le operazioni di fuoriuscita del personale. Durante la navigazione di ritorno, sventava la rinnovata caccia del nemico e, nonostante le difficilissime condizioni di assetto in cui era venuto a trovarsi il sommergibile, padroneggiava la situazione, per porre in salvo l’unità e il suo equipaggio.
Mirabile esempio di cosciente coraggio, spinto agli estremi limiti di perfetto dominio d’ogni avverso evento.”
Mediterraneo Occidentale, 21 ottobre – 3 novembre 1940
Nacque a Roma il 6 giugno 1906. Allievo all’Accademia Navale di Livorno dal 1923, nel luglio 1928 conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò sull’incrociatore Trento. Promosso Sottotenente di Vascello nel 1929, prese imbarco sul cacciatorpediniere Fabrizi e nel 1933, nel grado di Tenente di Vascello, imbarcò sui sommergibili Tricheco ed Iride; con quest’ultimo partecipò a missioni operative durante il conflitto italo-etiopico e nella guerra di Spagna.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando del sommergibile Vettor Pisani e nell’agosto 1940, promosso Capitano di Corvetta, ebbe il comando del sommergibile Sciré con il quale trasportò mezzi ed operatori nelle missioni di Gibilterra e di Alessandria.
Costituitasi il 15 maggio 1940 la Xa Flottiglia MAS per Mezzi d’Assalto, assunse il comando del Reparto Operatori Subacquei e con la promozione a Capitano di Fregata, anche quello della Flottiglia.
Al comando dello Sciré trasportò ad Alessandria gli operatori subacquei che nella notte fra il 18 ed il 19 dicembre 1941 violarono la munitissima base navale inglese di Alessandria ed affondarono le due corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth.
Dopo l’8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e comandò, fino al termine del conflitto, la ricostituita Xa Flottiglia MAS.
Posto in congedo mori a Cadice (Spagna) il 26-8-1974.
Operazioni condotte da Junio Valerio Borghese con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG1 – GIBILTERRA
*BG2 – GIBILTERRA
BG3 – GIBILTERRA
BG4 – GIBILTERRA
GA3 – ALESSANDRIA
Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Mediterraneo occidentale, febbraio 1938);
Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia (Mediterraneo orientale, dicembre 1941);
Promozione al grado di Capitano di Fregata (1941).
BORG PISANI Carmelo †
Carmelo BORG PISANI
“Irredento maltese e, come tale esente da obblighi militari, chiedeva ripetutamente ed otteneva di essere arruolato, nonostante una grave imperfezione fisica.
Come Camicia Nera partecipava alla campagna di Grecia, durante la quale contraeva una infermità per cui avrebbe dovuto essere sottoposto ad atto operatorio, al quale si sottraeva per non allontanarsi anche solo per pochi giorni dal campo di battaglia. Conseguita la nomina ad ufficiale della Milizia Artiglieria Marittima, chiedeva insistentemente di essere utilizzato in una rischiosissima impresa di guerra, alla quale si preparava in lunghi mesi di allenamento e di studio, in perfetta serenità di spirito e in piena consapevolezza della gravità del pericolo.
Catturato dal nemico, riaffermava di fronte alla Corte Marziale britannica di Malta la sua nazionalità italiana e cadeva sotto il piombo del plotone di esecuzione al grido di “Viva l’Italia”.
Fulgido esempio di eroismo, di fede, di abnegazione e di virtù militari, che si riallaccia alle più pure tradizioni dell’irredentismo.”
Malta, 20 novembre 1942
Nacque a Malta il 10 agosto 1915. Irredento maltese, alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, trovandosi a Roma all’Università, si arruolò come semplice camicia nera e dopo un breve periodo di addestramento partecipò all’occupazione di Cefalonia con la Compagnia Speciale del Gruppo CC.NN. da sbarco della 50a Legione.
Rimpatriato nel settembre 1941, frequentò la Scuola Allievi Ufficiali a Messina e nominato Sottocapo Manipolo (Sottotenente) nell’aprile 1942, a domanda, passò alla Milizia Artiglieria Marittima (Milmart), dipendente dal Ministero della Marina.
Incaricato di compiere una speciale missione a Malta nell’imminenza dell’Operazione “C.3”, raggiunta l’isola, dopo alcuni giorni fu riconosciuto e catturato.
Processato da un Tribunale di Guerra inglese fu condannato all’impiccagione: sentenza eseguita poi il 20 novembre 1942.
Operazioni condotte da Carmelo Borg Pisani con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA
BOSIO Carlo †
Carlo BOSIO
“Volontario dei mezzi d’assalto della Regia Marina partecipava a rischiose azioni di forzamento di una delle più potenti e meglio difese basi navali avversarie, in qualità di capo formazione di barchini esplosivi. Scoperto e fatto segno a violentissima reazione da terra, dal mare e dal cielo, incurante della sua salvezza, insisteva nella generosa azione portandosi all’attacco di unità avversarie. Immobilizzata l’imbarcazione dal fuoco avversario, benché gravemente ferito, in un supremo slancio di sublime, cosciente eroismo, provocava la distruzione del suo mezzo per non farlo cadere nelle mani del nemico scomparendo egli stesso nell’esplosione. Esempio di elette virtù militari e dedizione alla Patria oltre il dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Genova l’11 dicembre 1916. Allievo dell’Accademia Navale di Livorno dal 1935, nel 1939 conseguì la nomina a Guardiamarina a nel settembre dell’anno successivo la promozione a Sottotenente di Vascello, stando imbarcato sul MAS 451.
Nell’ottobre, a domanda, passò ad operare nei Mezzi d’Assalto subacquei ed al termine del duro corso di addestramento effettuato presso il Centro Subacquei di La Spezia, passò in forza alla 2a Flottiglia Mezzi d’Assalto dislocata ad Augusta per l’operazione “Malta 2”.
Nella notte dal 25 al 26 luglio 1941 partecipò all’audace tentativo di forzamento della base navale inglese di Malta, come operatore di un barchino e quando nell’azione il suo mezzo venne immobilizzato dal preciso fuoco dell’avversario, ed egli stesso ferito gravemente, provocava deliberatamente e coscientemente l’esplosione del suo mezzo per evitare che cadesse in mani nemiche, scomparendo con esso.
Operazioni condotte da Carlo Bosio con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
CABRINI Angelo
Angelo CABRINI
“Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi – già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento – dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro un incrociatore pesante nemico (York) affondandolo e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.”
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Pavia il 14 febbraio 1917. Ultimati gli studi superiori ed ottenuta la maturità classica presso il Liceo Ugo Foscolo di Pavia nel 1936, nello stesso anno entro all’Accademia Navale di Livorno; al termine dei regolari corsi conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò, nel febbraio 1940, sull’incrociatore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi.
L’8 giugno 1940 alla vigilia del 2° conflitto mondiale, con il grado di Sottotenente di Vascello, chiese ed ottenne di essere assegnato, quale Operatore del Mezzi d’Assalto, alla 1a Flottiglia MAS di La Spezia, sottoponendosi ad un duro addestramento sui motoscafi speciali (barchini) con i quali parteciperà poi alla esecuzione del piano di forzamento del porto inglese di Suda (Creta), che era stato concepito e pianificato dal comandante Vittorio Moccagatta e diretto dal Tenente di Vascello Luigi Faggioni.
L’azione, condotta alle prime luci del giorno 26 marzo 1941, culminò con l’affondamento dell’incrociatore pesante inglese York e con il grave danneggiamento della petroliera Pericles da 8.324 tsl.
Fatto prigioniero, rimpatriò nel marzo 1945 nel grado di Tenente di Vascello, conseguito nel luglio 1942, mentre si trovava in prigionia.
Partecipò brevemente alla guerra di liberazione con il Gruppo Mezzi d’Assalto e successivamente ebbe il comando di dragamine con i quali partecipò al dragaggio e bonifica delle acque di Monfalcone e Grado. Fu imbarcato sull’incrociatore Montecuccoli e poi sulla nave scuola Amerigo Vespucci nell’incarico di Aiutante di Bandiera e, dopo la promozione a Capitano di Fregata nel 1952, passò all’Accademia Navale di Livorno nell’incarico di Direttore dei Corsi.
Nel 1956 venne destinato presso lo Stato Maggiore della Marina e nel 1960 ebbe il comando della 10a Squadriglia Corvette della Scuola Comando e poi del cacciatorpediniere Artigliere. Nel 1961 fu Addetto Navale a Madrid e nello stesso anno conseguì la promozione a Capitano di Vascello.
Rimpatriato, ebbe prima il comando dell’8° Gruppo Navale, poi del Comando Subacquei ed Incursori del Varignano e delle Scuole C.E.M.M. di Taranto.
Nel grado di Ammiraglio ebbe, tra gli altri, i seguenti incarichi: Comandante dell’Accademia Navale di Livorno (1969-1972); Vice Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo di La Spezia (1972); Comandante del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna (1973) e Comandante della 3aDivisione Navale.
Promosso Ammiraglio di Squadra il 15 febbraio 1977 fu posto in ausiliaria per limiti di età.
Morì a Roma il 1 dicembre 1987.
Operazioni condotte da Angelo Cabrini con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
CARABELLI Aristide †
Aristide CARABELLI
“Volontario dei mezzi d’assalto della Regia Marina, nel tentativo di forzamento di una delle più potenti e meglio difese basi navali avversarie, accertata la difficoltà di aprire altri varchi, si lanciava deliberatamente con il proprio mezzo carico di esplosivo contro le ostruzioni del porto per aprire breccia all’irruzione dei compagni d’arme.
Fatto esca del suo stesso corpo scompariva nell’esplosione che apriva ai sopravvissuti la via del successo.
Non disperato gesto di combattente esaltato ma cosciente stoica decisione oltre ogni dovere, perché dal sacrificio del singolo scaturisse il successo collettivo. Olocausto purissimo che poteva restare ignorato, offerto alla Patria per la sua grandezza e per la continuità delle gloriose tradizioni della regia Marina.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Milano il 9 dicembre 1916. Studente della Facoltà di Ingegneria presso il Politecnico di Milano nell’agosto 1938 partecipò volontario al 1° Corso Preliminare Navale tenutosi presso l’Accademia Navale di Livorno e nel dicembre 1940 conseguì la nomina a Sottotenente di complemento del Corpo delle Armi Navali.
Destinato alla Direzione Armi ed Armamenti di Augusta, nel marzo 1941 entrò a far parte, a domanda, dai Mezzi d’Assalto della Xa Flottiglia MAS di La Spezia e dopo aver frequentato il duro corso di addestramento, partecipò al tentativo di forzamento della base inglese di Malta, effettuato nella notte dal 25 al 26 luglio 1941.
Nell’espletamento della missione, vistosi scoperto e fatto oggetto della reazione nemica, lanciava deliberatamente il suo ordigno, carico di potente esplosivo, contro le ostruzioni del porto nell’intento di aprire una breccia ai suoi compagni d’azione.
Scomparve nell’immane esplosione che doveva aprire ai sopravvissuti la via del successo.
Nel 1942 gli veniva conferita dal Politecnico di Milano la laurea ad “honorem alla memoria”.
Operazioni condotte da Aristide Carabelli con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
CONTE Nicola
Nicola CONTE
“Operatore volontario dei mezzi d’assalto, sorpreso dall’armistizio in territorio occupato, ricongiuntosi ai compagni d’arme per rinnovare le gesta che già tanta gloria avevano dato alla Regia Marina, otteneva di partecipare ad ardita operazione di forzamento di porto nazionale nella zona occupata, benché a conoscenza che il materiale da impiegare fosse ormai poco efficiente e conscio di affrontare in caso di cattura l’estremo sacrificio.
Con abilità somma, sorretta da mirabile freddezza, indomita decisione e temerario coraggio, superava le ostruzioni attentamente vigilate, attaccava con successo l’obiettivo, riuscendo poi a rientrare incolume sull’unità che lo aveva trasportato nelle acque foranee del porto.
Con questa azione che sollevava l’ammirazione dei compagni d’arme della Regia Marina e delle Nazioni Unite e risparmiava ulteriori gravi offese ad uno dei maggiori centri marittimi nazionali, già tanto provato, recava – in un momento particolarmente difficile – nuova gloria alla Marina ed alla Patria. Esempio mirabile di elette virtù di soldato.
Acque di Genova, notte sul 19 aprile 1945
Nacque a Tripoli il 15 aprile 1920. Allievo all’Accademia Navale di Livorno dall’ottobre 1938, nel 1941 conseguì la promozione a Guardiamarina ed imbarcò prima sulla nave da battaglia Littorio e poi sulla Vittorio Veneto dove conseguì la promozione a Sottotenente di Vascello.
Nel maggio 1942, a domanda, passò alla Xa Flottiglia MAS e, ottenuto il brevetto da Sommozzatore, operò nell’ambito del Reparto d’assalto subacqueo.
All’armistizio dell’8 settembre 1943 rifiutò di collaborare con la Marina della R.S.I. e nel giugno 1944 raggiunse il Centro Marina di Roma, venendo destinato al Gruppo Mezzi d’Assalto della Regia Marina.
Fu protagonista nelle acque di Genova, assieme al sottocapo Evelino Marcolini, dell’impresa che nella notte sul 19 aprile 1945 portò al danneggiamento della portaerei Aquila.
Promosso Tenente di Vascello per merito di guerra, dall’ottobre 1945 al dicembre 1947 prestò servizio al Centro Subacqueo di Taranto, partecipando attivamente alle operazioni di sminamento e bonifica delle coste e dei porti dell’Adriatico. Collocato in aspettativa per infermità contratta in servizio, nel 1951 fu posto in congedo assoluto ed iscritto nel Ruolo d’Onore nel grado di Capitano di Corvetta.
Il Capitano di Corvetta Nicola Conte è deceduto a Roma il 15 aprile 1976.
Operazioni condotte da Nicola Conte con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*TOAST
Altri riconoscimenti per merito di guerra:
Avanzamento al grado di Tenente di Vascello (1944).
DURAND DE LA PENNE Luigi
Luigi DURAND de LA PENNE
“Ufficiale coraggioso e tenace, temprato nello spirito e nel fisico da un duro e pericoloso addestramento, dopo aver mostrato, in due generosi tentativi, alto senso del dovere e di iniziativa, forzava, al comando di una spedizione di mezzi d’assalto subacquei, una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con una azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superando difficoltà ed ostacoli di ogni genere fino all’esaurimento di tutte le sue forze, disponeva la carica sotto una nave da battaglia nemica a bordo della quale veniva poi tratto esausto. Conscio di dover condividere l’immancabile sorte di coloro che lo tenevano prigioniero, si rifiutava di dare ogni indicazione sul pericolo imminente e serenamente attendeva la fine, deciso a non compromettere l’esito della dura missione.
Rimasto miracolosamente illeso, vedeva, dalla nave ferita a morte, compiersi il destino delle altre unità attaccate dai suoi compagni. Col diritto alla riconoscenza della Patria conquistava il rispetto e la cavalleresca ammirazione degli avversari; ma non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l’armistizio, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l’esecuzione di altre operazioni, sublime esempio di spirito di sacrificio, di strenuo coraggio e di illuminato amor di Patria.
Alessandria d’Egitto, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Genova l’11 febbraio 1914. Dopo aver conseguito il diploma di Capitano Marittimo presso l’Istituto Nautico San Giorgio di Genova, nell’ottobre 1934 frequentò, presso l’Accademia Navale di Livorno, il Corso Ufficiali di complemento, al termine del quale, nel grado di Guardiamarina, imbarcò sul cacciatorpediniere Fulmine.
Nel 1935 passò ad operare nell’ambito della 6a Squadriglia MAS di La Spezia e, trattenuto in servizio per esigenze eccezionali, connesse al conflitto italo-etiopico, nel 1938 conseguì la promozione a Sottotenente di Vascello.Nel secondo conflitto mondiale partecipò a numerose missioni con i MAS nel Mediterraneo e nell’ottobre 1940 conseguì la promozione a Tenente di Vascello.
Passato ad operare con il Gruppo mezzi d’assalto, partecipò alla missione di Gibilterra (30 ottobre 1940) e all’impresa di forzamento della base inglese di Alessandria – Capogruppo dei “maiali” 221, 222 e 223 condotti rispettivamente dallo stesso Luigi Durand de la Penne, da Vincenzo Martellotta, e Antonio Marceglia, coadiuvati dai capi palombari Emilio Bianchi e Mario Marino e dal sottocapo Spartaco Schergat – che portò, all’alba del 19 dicembre 1941 all’affondamento delle navi da battaglia inglesi Valiant e Queen Elizabeth, della petroliera Sagona e al danneggiamento del cacciatorpediniere Jervis.
De la Penne, dopo aver superato con notevoli difficoltà le ostruzioni del porto, da solo collocò la carica esplosiva sotto le torri di prora della Valiant e, risalito in superficie, venne scoperto e fatto prigioniero.
Portato a bordo con il 2° capo Emilio Bianchi, secondo operatore del suo mezzo, fu rinchiuso in un locale adiacente al deposito munizioni e vi fu tenuto anche dopo che ebbe informato il comandante dell’unità inglese, Capitano di Vascello Morgan, dell’imminenza dello scoppio della carica, al fine di far porre in salvo l’equipaggio.
Uscito indenne dall’esplosione che affondò la nave, tradotto prigioniero in India, nel febbraio 1944 rimpatriò a partecipò alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto.
Tutti gli operatori vennero poi decorati di Medaglia d’Oro al Valore Militare e promossi per merito di guerra. La consegna della decorazione a Luigi Durand de la Penne avvenne a Taranto nel marzo 1945 e fu l’occasione di uno storico episodio: fu infatti lo stesso comandante della Valiant nel 1941, Capitano di Vascello Sir Charles Morgan, divenuto ammiraglio, che decorò Luigi Durand de la Penne, su invito del luogotenente del Regno Umberto di Savoia che presiedeva la cerimonia.
Promosso Capitano di Corvetta in data 31 dicembre 1941, Capitano di Fregata nel 1950 e Capitano di Vascello a scelta eccezionale nel 1954, nell’ottobre 1956 fu Addetto Navale in Brasile quindi, per mandato politico a seguito della sua elezione a Deputato al Parlamento (2a, 3a, 4a, 5a e 6a legislatura), fu collocato in aspettativa ed iscritto nel Ruolo d’Onore, dove raggiunse il grado di Ammiraglio di Squadra.
L’Ammiraglio di Squadra (R.O.) Luigi Durand de la Penne morì a Genova il 17 gennaio 1992.
Operazioni condotte da Mario Arillo con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA1 – ALESSANDRIA
BG1 – GIBILTERRA
*GA3 – ALESSANDRIA
QWZ
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, 1940);
Trasferimento in s.p.e. nel grado di Tenente di Vascello (1941);
Promozione al grado di Capitano di Corvetta (1941).
DE VITO Alessio
Alessio DE VITO
“Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi – già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento – dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petroliera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.”
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Summonte (Avellino) il 6 aprile 1906. Volontario nella Regia Marina dall’età di 16 anni ed assegnato alla categoria Cannonieri, nel 1923 prese imbarco sulla nave da battaglia Giulio Cesare con la quale partecipò all’occupazione di Corfù (31.8.1923) e, dopo un periodo di imbarco sul cacciatorpediniere Monzambano, frequentò a Pola il Corso “I.G.P.”.
Dal 1928 al 1934 prese successivamente imbarco sul cacciatorpediniere Albatros, sulla corazzata Caio Duilio, sul cacciatorpediniere Borea e sulla nave posamine Legnano dislocata in Egeo.
Nel 1934 sbarcò per la frequenza presso la Scuola C.R.E.M. di San Bartolomeo (La Spezia) del Corso “P.” e nel 1935 imbarcò nuovamente sull’Albatros. Dal gennaio 1936 partecipò al conflitto italo-etiopico, operando nell’ambito del Comando Marina di Massaua e, rimpatriato, partecipò alle operazioni militari in Albania, stando imbarcato sulla torpediniera Airone.
Trasferito a domanda nei Mezzi d’Assalto ed assegnato alla Ia Squadriglia MAS di La Spezia, partecipò al duro addestramento sui mezzi speciali di superficie che lo avrebbe poi condotto a compiere l’audace impresa di Suda dove – in collaborazione con altri 5 operatori diretti dal Tenente di Vascello Luigi Faggioni – ebbe a conseguire l’affondamento dell’incrociatore York a della petroliera Pericles.
Fatto prigioniero dagli inglesi, nel giugno 1946 rientrò in Italia e nel novembre dell’anno successivo, nel grado di Capo di 1a Classe, fu, a domanda, collocato in congedo.
Promosso Sottotenente del C.E.M.M. nella riserva, morì a Summonte (Avellino) il 24-9-1982.
Operazioni condotte da Alessio De Vito con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
Riconoscimenti per merito di guerra:
Promozione a Capo Cannoniere di 2a Classe
FAGGIONI Luigi
Luigi FAGGIONI
“Comandante di un reparto di Mezzi Navali d’Assalto, penetrava di notte, alla testa delle sue unità, nell’interno di una munita base nemica e, con sangue freddo esemplare, dopo aver superato tre ordini di ostruzioni e sbarramenti, le guidava all’attacco, riuscendo ad affondare un incrociatore pesante e due grandi piroscafi.
Mirabile esempio di audacia, congiunta con la più salda ed eroica determinazione di portare a termine la missione affidatagli per la gloria della Patria e della Marina.”
Baia di Suda, 25 – 26 marzo 1941
Nacque a La Spezia il 9 novembre 1909. Dopo aver conseguito il diploma preso l’Istituto Nautico di Cavoli (Genova), nell’agosto 1928 venne ammesso a frequentare il Corso per Ufficiali di complemento e nell’ottobre 1929 conseguì la nomina a Guardiamarina.
Imbarcò prima su Unità siluranti di superficie e nel 1931, promosso Sottotenente di Vascello, passò alle Scuole C.R.E.M. nell’incarico di insegnante. Nel 1935 ottenne il passaggio in s.p.e. e, mobilitato per le eccezionali esigenze connesse al conflitto italo-etiopico, imbarcò sul cacciatorpediniere Zeffiro.
Nel 1937 e nel grado di Tenente di Vascello passò al comando di MAS e poi, nominato Ufficiale d’Ordinanza dell’ammiraglio Eugenio di Savoia, duca di Ancona, nel giugno 1939 organizzò una spedizione nel bassopiano orientale dell’Africa, meritandosi un encomio in riconoscimento delle sue elevate capacità organizzative.
Nel giugno 1940 passo in forza alla 1a Flottiglia MAS di La Spezia ed assunse il comando e l’onere addestrato di una Sezione Speciale di Mezzi d’Assalto, composta da otto barchini esplosivi con i quali compì l’audace impresa di forzamento della Baia di Suda (Creta), che portò all’affondamento dell’incrociatore pesante inglese York.
Nell’azione, compiuta nella notte del 26 marzo 1941, anche la petroliera Pericles da 8.324 tel, colpita a poppa e gravemente danneggiata dall’azione congiunta di due barchini, affonderà a sud di Creta il 14 aprile durante il suo trasferimento ad Alessandria, dove avrebbe dovuto essere sottoposta a grandi lavori di riparazione.
Fatto prigioniero, rimpatriò nel gennaio 1945 e nel grado di Capitano di Corvetta (conseguito nel gennaio 1944), partecipò alle ultime fasi della guerra di liberazione come Comandante in 2a di Mariassalto.
Al termine del conflitto ebbe il comando prima del 6° e poi del 4° Gruppo Dragaggio e, da Capitano di Fregata, il comando della 1a Squadriglia Torpediniere.
Promosso Capitano di Vascello nel 1956, ebbe prima il comando del Centro Subacqueo ed Incursori del Varignano (La Spezia) e quindi quello del 5° Gruppo Navale. Nel 1960 operò nell’ambito del Consiglio Superiore delle Forze Armate e, con la promozione a Contrammiraglio, nel gennaio 1963 assunse il comando del Comar di La Spezia.
Promosso Ammiraglio di Divisione e posto in ausiliaria, ottenne la promozione ad Ammiraglio di Squadra nella riserva.
Luigi Faggioni morì a Chiavari (Genova) il 23 maggio 1991.
Operazioni condotte da Luigi Faggioni con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
Riconoscimenti per meriti di guerra:
Avanzamento nel grado di Tenente di Vascello (1949)
Passaggio in s.p.e.
FALCOMATA’ Bruno †
Bruno FALCOMATA’
“Ufficiale medico di eminenti qualità, univa all’eccellenza della mente dedita con successo alle indagini scientifiche, fermezza di carattere, generosità di intenti, spirito di sacrificio illimitato e dedizione incondizionata alla Patria. Capo Servizio Sanitario dei mezzi d’assalto della Regia Marina, recava senza riposo e col suo stesso cimento fisico, prezioso contributo scientifico alla difficile pericolosa e lunga preparazione del personale. Nel tentativo di forzamento di una delle più potenti e meglio difese basi navali avversarie chiese, e seppe ottenere al di là del proprio dovere, di seguire gli uomini ed assisterli fino al momento del lancio avvenuto a pochi metri dalle ostruzioni della piazzaforte. Percepita la disperata ed incerta lotta affrontata dagli operatori, assieme agli altri ufficiali, non volle abbandonare i propri uomini, attendendo sul punto di lancio molte ore il tempo stabilito. Nel tentativo di disimpegno, l’unità fu attaccata a fondo da numerosi aerei; raggiunto al termine di disperata schermaglia da raffiche di armi automatiche, cadde a fianco degli altri compagni d’arme al posto che aveva tenuto oltre il dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Napoli l’11 agosto 1911. Conseguita nel 1934 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli, l’anno successivo fu ammesso alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare a Firenze ed al termine del Corso conseguì la nomina a Sottotenente Medico in servizio permanente effettivo.
Trasferito a domanda nella Regia Marina e destinato all’Ospedale Militare Marittimo di La Spezia, dal febbraio 1937 al marzo 1938 prestò servizio al 1° Gruppo Sommergibili e, promosso Capitano Medico, prese imbarco sulla nave scuola Cristoforo Colombo nell’incarico di Capo Servizio Sanitario. Passato sul sommergibile Malachite, imbarcò poi sulla nave scuola Amerigo Vespucci e nel maggio 1939 passò alla Direzione di Sanità di La Spezia.
Nel giugno 1940, alla vigilia del secondo conflitto mondiale fu assegnato alla 10a Flottiglia MAS per la V Squadriglia Mezzi d’Assalto nell’incarico di Capo Servizio Sanitario, e divenendo ben presto uno dei primi specialisti mondiali nel campo della medicina subacquea.
Nello sfortunato tentativo di forzamento della base navale inglese di Malta, effettuato sulla notte dal 25 al 26 luglio 1941, volontariamente volle seguire gli operatori nella loro dura missione ed imbarcò sul MAS 452 per meglio seguire da vicino i suoi uomini ed assisterli fino al momento dell’azione e dopo, al loro rientro.
Alle ore 06,20 dell’alba del 26, dopo aver atteso invano il rientro degli operatori dalla sfortunata impresa, il MAS sul quale era imbarcato fu attaccato da un aereo nemico che lo distrusse e in quell’azione Bruno Falcomatà trovò eroica morte.
Operazioni condotte da Mario Arillo con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG3 – GIBILTERRA
*MALTA 2
Altre decorazioni:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (1941);
Medaglia di Bronzo al Valore Militare sul Campo (1941);
Medaglia di Bronzo al Valore Militare sul Campo (1941).
FERRARO Luigi
Luigi FERRARO
“Volontario nella specialità “Gamma” nei mezzi di assalto della Marina Militare, portava da solo a compimento quattro successive azioni contro quattro navi nemiche, di tre delle quali si è potuto accertare l’affondamento. Per le difficilissime condizioni dell’ambiente in cui ha dovuto operare e per la crescente vigilanza avversaria, ha coscientemente affrontato e superato rischi mortali sempre maggiori, dando prova di esemplare noncuranza del pericolo, di chiaroveggente freddezza, d’insuperabile perizia tecnica e di inesausto amor di Patria. I risultati da lui ottenuti aggiungevano nuove glorie a quelle che già avevano reso famosi nel mondo i mezzi navali d’assalto italiani.”
Mediterraneo, 7 luglio – 4 agosto 1943
Nacque a Quarto dei Mille (Genova) il 3 novembre 1914. Dopo aver conseguito a Tripoli l’abilitazione magistrale nel 1935 ebbe nel 1937 a Roma l’abilitazione ad insegnante di Educazione Fisica nell’Accademia della Farnesina.
Volontario dall’inizio del 2° conflitto mondiale ed ammesso alla frequenza del Corso Ufficiali di complemento, nominato Sottotenente, fu assegnato al 20° Reggimento Artiglieria. Passò poi a disposizione della Milizia Artiglieria Marittima (Milmart) dipendente dal Ministero della Marina e nel 1942 ebbe il comando di una batteria costiera antinave.
A domanda, frequento la Scuola Sommozzatori di Livorno ed, ottenuto il brevetto, passò al Gruppo “Gamma” del quale divenne poi vicecomandante ed istruttore. Nel marzo 1943 venne inviato in Turchia con l’incarico di compiere azioni di sabotaggio contro mercantili nemici ed, assunta la figura giuridica di impiegato al Consolato italiano di Alessandretta, dal giugno condusse quattro azioni di sabotaggio contro i mercantili nemici, nei porti di Alessandretta e di Mersina.
Nel primo porto applicò, la sera del 30 giugno, due bauletti esplosivi alla chiglia del piroscafo greco Orion di 7.000 tsl, carico di minerale di cromo, che affondò il mattino successivo a poche miglia dal porto.
Il 9 luglio, operando dal vicino porto di Mersina, ripeté l’operazione sul piroscafo Kaituna di 10.000 tsl, il quale subì ingenti danni e fu portato ad incagliare sulle coste di Cipro per evitarne l’affondamento.
Nuovamente a Mersina, Luigi Ferraro ripeté l’azione, la sera del 30 luglio, sul piroscafo britannico Sicilian Prince, che non ebbe a subire conseguenze perché una ispezione alla carena consentì ai sommozzatori britannici di rimuovere i bauletti esplosivi.
Migliore sorte ebbe l’azione effettuata il 1° agosto contro la motonave norvegese Fernplant di 7.000 tsl, carica anch’essa di minerale di cromo ed ancorata nel porto di Alessandretta. La Fernplant affonderà poi nelle acque al largo della Siria.
Rientrò in Italia nell’agosto dello stesso anno e l’armistizio dell’8 settembre pose termine alle sue coraggiose missioni. Prestò servizio sotto la R.S.I..
Nel dopoguerra, operò, per conto del Ministero della Marina, al ricupero di navi affondate quindi, posto in congedo nel marzo 1948, curò la divulgazione della tecnica delle immersioni subacquee fra i civili.
Nel 1952 organizzò a Genova una propria scuola per sommozzatori civili e svolse corsi per conto del Ministero degli Interni, ai quali parteciparono Carabinieri, Guardie di Finanza e militari del Genio.
Luigi Ferraro è deceduto a Genova il 5 gennaio 2006.
Operazioni condotte da Luigi FERRARO con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*STELLA
Altre decorazioni:
Croce di Guerra al Valore Militare (Tripoli, 3 maggio 1941).
FRASSETTO Roberto
Roberto FRASSETTO
“Operatore volontario dei mezzi d’assalto della Regia Marina, partecipava al tentativo di forzamento di una delle più potenti e meglio difese basi navali avversarie. Benché scoperto e fatto segno a violentissima reazione di fuoco, prendeva l’iniziativa dell’attacco lanciando il proprio mezzo carico di esplosivo contro l’ultima ostruzione e riusciva ad aprire il varco verso le navi alla fonda. Rimasto in acqua tra l’infuriare delle esplosioni, non sollecito della propria salvezza ma solo tenacemente deciso a favorire il successo dei compagni d’arme, tentava di guidarli con segnalazioni luminose, finché l’esplosione di altro mezzo lanciato all’attacco lo feriva gravemente. All’atto della cattura, benché gravemente leso negli organi interni rifiutava ogni aiuto. Mirabile esempio di coraggio, tenacia e senso del dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Napoli il 25 novembre 1917. Allievo all’Accademia Navale di Livorno dal 1937, nel giugno 1940 conseguì la promozione a Guardiamarina ed imbarcò sulla corazzata Caio Duilio e nel 1941, a domanda, passò nella Xa Flottiglia MAS di La Spezia quale operatore dei Mezzi d’Assalto di superficie (MT – detti anche barchini esplosivi) e dopo un duro periodo di addestramento partecipò allo sfortunato tentativo di forzamento della base navale inglese di La Valletta (Malta) condotto nella notte dal 25 al 26 luglio 1941, nel quale si portò con il suo mezzo all’attacco delle ostruzioni, riportando gravi lesioni alla colonna vertebrale per l’effetto degli scoppi ravvicinati degli altri mezzi.
Posto in salvo dagli inglesi e tradotto prigioniero, nel settembre 1944 venne rimpatriato a partecipò alla guerra di liberazione in forza al nuovo comando dei Mezzi d’Assalto.
Promosso Tenente di Vascello in data 16 novembre 1944, nel dopoguerra operò nello sminamento dei porti nazionali e nel febbraio 1947, a domanda, transitò nella riserva.
Operazioni condotte da Roberto FRASSETTO con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
Altri riconoscimenti per merito di guerra:
Promozione al grado di Tenente di Vascello (1944).
GIOBBE Giorgio †
Giorgio GIOBBE
“Volontario nelle forze d’assalto della regia Marina, dedicava con vibrante entusiasmo e fede ardente tutte le sue energie al servizio ed al potenziamento di speciali mezzi d’offesa, con i quali era impaziente di superare le gesta già compiute nelle operazioni di Spagna e d’Albania e nel presente conflitto.
Al comando di una formazione destinata al forzamento di una munitissima base nemica, dopo aver atteso ad immediato contatto delle difese avversarie, il momento favorevole all’azione, lanciava, con cuore teso alla meta, attraverso il varco aperto negli sbarramenti, sotto la violentissima reazione di fuoco del nemico, i suoi mezzi di assalto, la cui potenza distruttrice si abbatteva inesorabile e precisa sulle unità nemiche.
Falciato, sulla via del ritorno, da raffiche di mitragliere di aerei nemici, suggellava con la morte il coronamento dell’epica impresa già consegnata con l’aureola della gloria ai fasti della Patria.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Bologna il 20 marzo 1906. Promosso Guardiamarina nel luglio 1927 dopo la frequenza dei regolari corsi all’Accademia Navale di Livorno, ebbe varie destinazioni d’imbarco e partecipò, nel 1936, alla campagna italo-etiopica ed alle successive operazioni militari durante la guerra di Spagna.
Promosso Capitano di Corvetta nel marzo 1939, nell’aprile partecipo alle operazioni militari d’Albania, distinguendosi particolarmente al comando della torpediniera Lince.
All’inizio del secondo conflitto mondiale imbarcò, nell’incarico di Comandante Militare, su una nave da trasporto destinata al rifornimento delle isole dell’Egeo, portando brillantemente a compimento due rischiose missioni di particolare importanza.
Dal marzo 1941 passo al comando della 1a Flottiglia MAS di La Spezia, dedicandosi con grande entusiasmo allo sviluppo ed al perfezionamento dei nuovi Mezzi d’assalto e partecipando, a bordo del MAS 451, all’azione di forzamento della munitissima base navale inglese di Malta, condotta all’alba del 26 luglio 1941, trovando eroica morte nel mitragliamento aereo del suo MAS.
Operazioni condotte da Giorgio Giobbe con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
Altre decorazioni:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Durazzo, 1939);
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Egeo, gennaio 1941).
MAGRO Giovanni †
Giovanni MAGRO
“Valorosissimo combattente, dopo lungo difficile e pericoloso addestramento, nel quale era fedele ardito collaboratore del suo ufficiale, con lui violava, una prima volta, quale operatore di mezzo d’assalto subacqueo una delle più potenti e difese basi navali dell’avversario. Inflessibilmente deciso ad ottenere risultati più cospicui, si sottometteva a nuova e intensa preparazione, in una vita clandestina e di clausura, fino al momento in cui, con sovrumano disprezzo del pericolo e animato da sublime amor di Patria, seguiva il suo ufficiale in una nuova impresa, nonostante il nemico avesse predisposto tutto quanto la tecnica poteva escogitare per opporsi all’ardimento dei nostri uomini. Nel porto nuovamente violato trovava eroica morte accanto al suo capo, unito indissolubilmente a lui nel sacrificio, così come lo era stato in vita, nel culto della Patria e del dovere.”
Gibilterra, 9 dicembre 1942
Nacque a Sant’Apollinare con Selva (Rovigo) il 1° luglio 1916. Volontario nella Regia Marina dal 1936 ed assegnato alla categoria Palombari, dopo la frequenza del corso presso la Scuola C.R.E.M. di San Bartolomeo (La Spezia), imbarcò sul sommergibile Tricheco a poi sull’incrociatore Luigi Cadorna dove, il 1° maggio 1940 conseguì la promozione a Sottocapo; imbarcò in seguito sulla nave appoggio sommergibili e palombari Titano.
Nell’ottobre dello stesso anno, a domanda, passo ad operare con la Xa Flottiglia MAS, operando sui mezzi speciali subacquei e partecipando a due missioni su Gibilterra come 2° Operatore del mezzo condotto dal Tenente di Vascello Licio Visintini.
Promosso Sergente per merito di guerra, dopo la missione su Gibilterra condotta nel settembre 1941, fu il fedele collaboratore del suo capo e nella missione condotta sulla notte dell’8 dicembre 1942, osando l’impossibile, violò nuovamente la base inglese di Gibilterra, trovandovi però eroica morte accanto al suo capo.
Operazioni condotte da Giovanni Magro con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG3 – GIBILTERRA
BG4 – GIBILTERRA
*BG5 – GIBILTERRA
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Mar Mediterraneo, maggio 1941);
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Acque di Gibilterra, settembre 1941);
Promozione a Sergente (dicembre 1941).
MANISCO Gerolamo
Girolamo MANISCO
“Giovanissimo ufficiale degno, per nobiltà d’animo e per entusiastica devozione al dovere, delle più luminose tradizioni dei mezzi d’assalto della Marina italiana.
Destinato alla Xa Flottiglia MAS, dopo lungo pericoloso allenamento, veniva assegnato alla più ardita azione di forzamento intrapresa dalla Marina ed affrontava con estrema decisione e freddo coraggio i più recenti e micidiali ritrovati della tecnica bellica nell’assalto alla munitissima base nemica.
Raggiunte quasi le ostruzioni retali, dopo aver superato con temeraria schermaglia le bombe subacquee lanciate con frequente ritmo da unità di vigilanza foranea, veniva scoperto ed investito da intenso tiro di armi leggere, mentre la piazzaforte in allarme si illuminava a giorno nell’ansia della ricerca.
Costretto a rinunciare all’impresa, attirava su di sé l’attenzione nemica allo scopo di favorire l’azione in corso degli altri compagni finché, localizzato anche dalla motovedetta in perlustrazione, si immergeva subendo lunga caccia con bombe di profondità. Stordito dalla concussione delle bombe, riusciva a distruggere l’apparecchiatura ed a trascinare alla superficie il secondo operatore, rinunciando all’impresa solo al limite delle possibilità umane.”
Acque di Gibilterra, 22 dicembre 1942
Nato a Taranto il 31 agosto 1917. Allievo del 1° Corso preliminare navale presso l’Accademia di Livorno, nel maggio 1941 conseguì la nomina a Guardiamarina di complemento e fu inviato presso la Stazione Sommergibili di Brindisi.
Passato, a domanda, nella Xa Flottiglia MAS, dopo un duro tirocinio divenne Operatore dei Mezzi d’Assalto e operò alla missione di forzamento della base inglese di Gibilterra del 22 dicembre 1942 durante la quale, avvistato e sottoposto a violenta reazione con lancio di bombe subacquee e con il fuoco di armi leggere, attirava su di se l’attenzione della difesa per permettere l’azione degli altri operatori. Costretto a rinunciare all’impresa, distruggeva l’apparecchiatura a semisvenuto venne catturato.
Rimpatriato nell’aprile 1944, partecipò alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto partecipando, in stretta collaborazione con subacquei inglesi, al forzamento del porto di La Spezia avvenuto nella notte del 22 giugno 1944, ed a quello di Genova del 19 aprile 1945, che culminò con il danneggiamento della portaerei Aquila.
Nel corso dell’azione, a causa di una grave avaria al mezzo, Gerolamo Manisco fu costretto a desistere dall’attacco e ad affondare il proprio semovente subacqueo.
Congedato il 3 agosto 1947 e ripresi gli studi interrotti, conseguì la Laurea in Ingegneria Elettromeccanica all’Università di Torino e, trasferitosi in Venezuela nel gennaio 1955, diresse un complesso industriale a Caracas, rientrando in Italia nel 1963.
Fu promosso Tenente di Vascello nella riserva di complemento.
E’ morto la notte del 18 giugno del 2012 all’età di 94 anni presso l’ospedale Policlinico Gemelli di Roma.
Operazioni condotte da Gerolamo Manisco con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BG5 – GIBILTERRA
QWZ
TOAST
Altre decorazioni:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare sul Campo (Acque di La Spezia, giugno 1944);
Medaglia di Bronzo al Valore Militare sul Campo (Acque di Genova, aprile 1945).
MARCEGLIA Antonio
Antonio MARCEGLIA
“Ufficiale di altissimo valore, dopo aver dedicato tutte le sue forze ad un pericoloso e logorante periodo di addestramento, prendeva parte ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superando difficoltà ed ostacoli di ogni genere, disponeva la carica sotto una nave da battaglia avversaria e, dopo aver distrutto l’apparecchio, prendeva terra sul suolo nemico dove veniva fatto prigioniero, non prima, però, di aver visto il pieno successo della sua azione.
Luminoso esempio di cosciente eroismo e di alto spirito di sacrificio, si palesava degno in tutto delle gloriose tradizioni della Marina Italiana. Non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l’armistizio, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l’esecuzione di altre operazioni.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Pirano (Pola) il 28 luglio 1915. Allievo dell’Accademia Navale nel Corpo del Genio Navale dal 1933, nel dicembre 1938 conseguì la nomina a Sottotenente del Genio Navale e, dopo la laurea ottenuta con il massimo dei voti nello stesso anno all’Università di Genova, conseguì la promozione a Tenente.
Destinato prima presso il Comando Militare Marittimo Autonomo dell’Alto Adriatico, imbarcò poi su sommergibili e, alla dichiarazione di guerra dell’Italia del 10 giugno 1940, si trovava imbarcato sul sommergibile Ruggiero Settimo, con il quale partecipò a tre missioni in Mediterraneo.
Nell’ottobre 1940, a domanda, passo nel Gruppo Mezzi d’Assalto e dopo un duro addestramento partecipò a due missioni contro la base navale inglese di Gibilterra (maggio e settembre 1941).
Promosso Capitano G.N. nel gennaio 1941, nel dicembre dello stesso anno partecipò all’audace missione di forzamento del porto di Alessandria – condotta nella notte dal 18 al 19 dicembre, nell’incarico di 1° operatore del mezzo speciale 223 (2° operatore Palombaro Spartaco Schergat) – che culminò con l’affondamento di due navi da battaglia inglesi (Valiant e Queen Elizabeth) e della petroliera Sagona e col danneggiamento del cacciatorpediniere britannico Jervis. Dopo l’azione condotta con successo contro la corazzata Queen Elizabeth, fu fatto prigioniero a condotto al campo per prigionieri di guerra n. 321, in Palestina, quindi fu trasferito in India.
Rimpatriato nel febbraio 1944, partecipò alla guerra di liberazione con i Mezzi d’Assalto, compiendo una missione di guerra nell’Italia occupata dai tedeschi.
Posto in congedo, a domanda, nel dicembre 1945 ed iscritto nel Ruolo del complemento con il grado di Tenente Colonnello G.N., assunse a Venezia la direzione di un cantiere navale.
Il Tenente Colonnello G.N. Antonio Marceglia è morto a Venezia il 13 luglio 1992.
Operazioni condotte da Antonio Marceglia con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG3 – GIBILTERRA
BG4 – GIBILTERRA
*GA3 – ALESSANDRIA
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, maggio 1941);
Croce di Guerra al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, settembre 1941);
Promozione a Maggiore Genio Navale (1941).
MARCOLINI Evelino
Evelino MARCOLINI
“Volontario dei mezzi d’assalto della Regia Marina, in perfetta comunione di spirito e di intelletti con il proprio ufficiale, otteneva di partecipare ad ardita operazione di forzamento di porto nazionale nella zona occupata, benché a conoscenza che il materiale da impiegare fosse ormai poco efficiente e conscio di affrontare in caso di cattura l’estremo sacrificio. Con abilità somma, sorretta da mirabile freddezza, indomita decisione e temerario coraggio, superava le ostruzioni attentamente vigilate, attaccava con successo l’obiettivo e riusciva poi a rientrare incolume sull’unità che lo aveva trasportato nelle acque foranee del porto. Con questa azione, che sollevava l’ammirazione dei compagni d’arme della Regia Marina e delle Nazioni Unite, e risparmiava ulteriori gravi offese ad uno dei maggiori centri marittimi nazionali già tanto provato, recava – in un momento particolarmente difficile – nuova gloria alla Marina ed alla Patria. Esempio mirabile di elette virtù di soldato.”
Acque di Genova, notte sul 19 aprile 1945
Nacque a Verona il 4 giugno 1923. Volontario nella Regia Marina dal luglio 1940 ed assegnato alla categoria Elettricisti, frequentò il Corso di specializzazione presso la Scuola C.R.E.M. di San Bartolomeo (La Spezia). Nell’agosto transitò nella categoria Cannonieri S.D.T. e nel dicembre in quella di Palombaro.
Nel luglio 1941 passò in forza alla Xa Flottiglia MAS per frequenza Corso Sommozzatori e, promosso Sottocapo, prese imbarco, nell’ottobre 1942, sulla corazzata Andrea Doria nell’incarico di Palombaro/Sommozzatore, e fu impiegato nel Gruppo antimezzi subacquei, fino all’ottobre 1943.
Partecipò alla guerra di liberazione quale operatore dei mezzi d’assalto e nell’aprile 1945 conseguì la promozione a Sergente. Nella notte sul 19 aprile 1945 partecipò, con altri ardimentosi, tra cui il Sottotenente di vascello Nicola Conte, all’azione che portò al danneggiamento della portaerei Aquila nel porto di Genova.
Ammesso in s.p.e. e promosso 2° Capo nell’ottobre 1948, fu in seguito trasferito nella categoria Portuali per una menomazione fisica, derivata dalla lunga attività subacquea in guerra e in pace per lo sminamento dei porti del Tirreno e dell’Adriatico.
Prosegui la carriera raggiungendo il grado di Capitano di Corvetta (CS) presso il Consorzio portuale di Genova.
Nel 1986 venne collocato in ausiliaria, nel grado di Capitano di Fregata (C.S.), per raggiunti limiti di età.
Evelino Marcolini si è spento a Genova il 9 settembre 2006.
Operazioni condotte da Evelino Marcolini con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
QWZ
*TOAST
Altre decorazioni:
Croce di Guerra al Valore Militare sul Campo (Mediterraneo, 1944).
MARINO Mario
Mario MARINO
“Eroico combattente, fedele collaboratore del suo Ufficiale, dopo averne condivisi i rischi di un tenace, pericoloso addestramento, lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini. Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell’Ufficiale; offesa a morte con ferma bravura, la nave attaccata, seguiva in prigionia la sorte del suo Capo, rifiutandosi costantemente di fornire al nemico qualsiasi indicazione. Superbo esempio di ardimento nell’azione e di eccezionali qualità morali.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Salerno il 27 marzo 1914. Volontario nella Regia Marina dal gennaio 1934 ed assegnato alla categoria Palombari, frequentò il corso presso la Scuola C.R.E.M. del Varignano (La Spezia) ed al termine fu destinato presso il Comando Marina di Gaeta.
Imbarcò poi sul cacciatorpediniere Freccia e nel 1936 sul sommergibile H6 sul quale frequento il 1° Corso Sommozzatori ed effettuò le prime sperimentali uscite da sommergibile immerso. A corso ultimato s’imbarcò sull’esploratore da Recco, col quale partecipò a missioni di guerra durante il conflitto italo-etiopico e nella guerra di Spagna. Nel 1938 prese successivamente imbarco sulle navi appoggio Teseo e Titano e su quest’ultima frequentò il Corso per Alti Fondali.
Il 4 giugno 1940 sbarcò dal Titano a passò in forza alla 1a Flottiglia MAS quale operatore subacqueo dei mezzi d’assalto ideati dal Maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, e partecipò a missioni di guerra con i MAS.
Promosso 2° Capo Palombaro Sommozzatore, nel maggio 1941, partecipò, nella notte tra il 26 ed il 27 luglio 1941, all’impresa di forzamento della base navale inglese di Malta nell’incarico di 2° operatore del mezzo di riserva a disposizione del Capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta.
Sempre con Vincenzo Martellotta partecipò, col semovente 222, al forzamento della base navale inglese di Alessandria del 18 e 19 dicembre 1941, coronato dal successo con l’affondamento di due navi da battaglia e di una grossa petroliera ed il danneggiamento di un cacciatorpediniere.
Tratto in prigionia dopo la riuscita missione, rimpatriò nell’ottobre 1944, partecipando poi alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto.
Promosso Capo di 1a Classe nel 1949, Sottotenente del C.E.M.M. nel 1962, ebbe il comando del Gruppo S.D.A.I. di La Spezia che mantenne fino al suo collocamento in ausiliaria, avvenuto nel grado di Capitano di Corvetta (CS) nel marzo 1977.
Il Capitano di Corvetta (CS) Mario Marino è morto a Salerno l’11 maggio 1982.
Operazioni condotte da Mario Marino con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*GA3 – ALESSANDRIA
Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Canale di Sicilia, 1941);
Promozione a Capo Palombaro di 3a Classe.
MARTELLOTTA Vincenzo
Vincenzo MARTELLOTTA
“Ufficiale di altissimo valore, dopo aver dedicato tutte le sue forze ad un pericoloso e logorante periodo di addestramento, prendeva parte ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, disponeva la carica sotto una nave avversaria e, dopo aver distrutto l’apparecchio, prendeva terra sul suolo nemico dove veniva fatto prigioniero, non prima, però, di aver visto il pieno successo della sua azione.
Luminoso esempio di cosciente eroismo e di alto spirito di sacrificio, si palesava degno in tutto delle gloriose tradizioni della Marina Italiana. Non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l’armistizio, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l’esecuzione di altre operazioni.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Taranto il 1° gennaio 1913. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Morea di Conversano (Bari) ed iscritto al 1° anno nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, attratto dal mare, inoltrò domanda all’Accademia Navale di Livorno e nell’ottobre 1931 fu ammesso Allievo nel Corpo delle Armi Navali.
Nel 1934 venne destinato all’Istituto Superiore di Guerra a Torino e, presso il Politecnico di questa città, conseguì la laurea in Ingegneria Industriale. Promosso Sottotenente A.N. nel 1935 e Tenente A.N. nel 1936, nell’ottobre 1937 e dopo aver terminato il Corso integrativo presso l’Accademia Navale, fu destinato a Massaua quale Ufficiale Dirigente delle Officine Siluri e Artiglieria e dell’Autoreparto.
Rimpatriato nel 1939, svolse incarichi prima presso la Direzione Armi Subacquee a La Spezia e poi presso il Reparto Siluri, Lanciasiluri, Torpedini e Collaudo Sommergibili a Taranto.
Nell’ottobre 1940, a domanda, passo negli operatori dei mezzi d’assalto ed al termine del duro corso addestrativo partecipò all’azione su Malta il 26 luglio 1941 ed a quella su Alessandria sulla notte dal 18 al 19 dicembre 1941, che culminò con l’affondamento di due corazzate e di una petroliera inglese. Coadiuvato dal 2° operatore Capo palombaro di 3a Classe Mario Marino, attaccò la petroliera Sagona affondandola e danneggiando il cacciatorpediniere britannico Jervis.
Tratto prigioniero dopo la vittoriosa azione, rimpatriò nel febbraio 1944 e partecipo alla guerra di liberazione nei Mezzi d’Assalto.
Terminato il conflitto partecipò volontariamente alto sminamento ed alla bonifica dei porti di Genova, San Remo, Oneglia e Porto Maurizio, e, assieme al fratello Diego, Maggiore dei Bersaglieri ed esperto in chimica di guerra, alla bonifica dei porti di Brindisi, Bari, Barletta, Molfetta e Manfredonia.
Nel 1947, con gli uomini del Nucleo di cui era al comando, domò un incendio sviluppatosi in un deposito di esplosivi a Bari e neutralizzo un potente aggressivo chimico fuoriuscito da un ordigno, scongiurando cosiì gravissimi danni alla cittadinanza. Per questa azione, nella quale riporto ustioni da iprite tali da rendere necessario il suo ricovero in ospedale, venne decorato di Medaglia d’Argento al Valore Civile.
Promosso Tenente Colonnello A.N. nel gennaio 1953, nel 1960, a domanda, venne collocato in ausiliaria nel grado di Colonnello A.N.
Morì a Castelfranco Emilia (Modena) il 27 agosto 1973.
Operazioni condotte da Vincenzo Martellotta con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*GA3 – ALESSANDRIA
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Malta, luglio 1941);
Medaglia d’Argento al Valore Civile (Porto di Bari, 1947);
Promozione a Maggiore A.N. (1941).
MOCCAGATTA Vittorio †
Vittorio MOCCAGATTA
“Comandante di gruppo di forze d’assalto della Regia Marina, consacrava con ardente passione e purissima fede la sua instancabile opera nell’approntamento di speciali mezzi di offesa e nella preparazione dei suoi uomini a sempre più ardui cimenti. Rinnovando con più vasto disegno le gesta eroiche di una sua precedente impresa, organizzava ed eseguiva il forzamento di una munitissima Base Navale nemica, scagliando con impeto irresistibile i suoi mezzi d’assalto contro le unità alla fonda nel porto, espugnato ad onta dell’incombente violentissima reazione di fuoco. Sulla via del ritorno, attaccato da numerosi aerei nemici, cadeva falciato da raffiche di mitragliera, mentre sui mari della Patria vibrava ancora l’eco della vittoria e assurgeva ai fastigi dell’epopea la gloriosa impresa, alla quale aveva donato in olocausto la vita.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Bologna l’11 novembre 1903. Allievo all’Accademia Navale di Livorno non ancora tredicenne, nel 1922 conseguì la nomina a Guardiamarina e nel 1923 la promozione a Sottotenente di Vascello.
Imbarcò subito sui MAS e nel 1926, promosso Tenente di Vascello, imbarcò prima sul cacciatorpediniere Insidioso e poi sul sommergibile Ciro Menotti, assumendone in seguito il comando a partecipando ad alcune missioni speciali durante la guerra di Spagna. Dall’aprile 1937 ebbe il comando del Battaglione “San Marco” di stanza a Tientsin (Cina) e, rimpatriato nel 1938, ebbe il comando del cacciatorpediniere Saetta e poi, nel giugno dello stesso anno, fu destinato al Ministero della Marina.
Promosso Capitano di Fregata il 1° luglio 1939, all’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale ebbe il comando della 1a Flottiglia MAS di La Spezia e la responsabilità dei Mezzi speciali d’assalto, dei quali fu convinto assertore e valente pianificatore delle missioni.
Nell’azione di Malta, condotta all’alba del 26 luglio 1941, ripetendo un suo precedente tentativo di forzamento della munitissima base navale inglese, dopo aver atteso invano ed oltre il tempo precedentemente stabilito il rientro dei suoi operatori, cadeva sul suo MAS falciato da mitraglia di aereo inglese.
Scrittore brillante, ebbe al suo attivo numerosi studi e pubblicazioni, tra cui una sintesi storica su La Marina italiana dal 1815 alla formazione del Regno d Italia, che ebbe grande successo.
Operazioni condotte da Vittorio Moccagatta con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
Altre decorazioni:
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Acque di Malaga, gennaio 1937).
PEDRETTI Alcide †
Alcide PEDRETTI
“Volontario dei mezzi d’assalto della Regia Marina partecipava ad ardita operazione di forzamento di una delle più potenti e meglio difese Basi Navali dell’avversario. Verificatosi nel corso dell’azione un ritardo dovuto ad imprevisti incidenti tecnici, che avrebbero potuto compromettere l’esito, fedele fino alla morte al suo Ufficiale rinunciava ad allontanarsi dalla propria arma prima che esplodesse contro l’obiettivo. Col sacrificio della vita assurgeva alla gloria purissima del cosciente olocausto. Sublime esempio di coraggio, spirito di abnegazione e dedizione alla Patria oltre il dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Fivizzano (Massa Carrara) il 17 giugno 1913. Volontario nella Regia Marina dal 1933 nella Categoria Palombaro, nel 1939 conseguì la promozione a Sergente. Operatore dei mezzi speciali subacquei e 2° Operatore di Teseo Tesei, partecipò all’operazione “GA1” diretta a violare il porto inglese di Alessandria, ma che non fu portata a termine per l’affondamento del sommergibile Iride, silurato da aerei inglesi mentre navigava verso l’obiettivo. Nell’occasione ebbe modo di distinguersi nell’opera di soccorso ai componenti dell’equipaggio rimasti imprigionati all’interno dello scafo affondato.
Nella successiva missione, condotta dal sommergibile Sciré su Gibilterra, riuscì a violare la base nemica ma non poté conseguire alcun risultato per avaria tecnica al mezzo ed agli autorespiratori.
Nell’azione di forzamento del porto di La Valletta (Malta), compiuta sulla notte dal 25 al 26 luglio 1941, in perfetta comunione d’intenti con il suo capo, ebbe il compito di attaccare e distruggere l’ostruzione posta sul ponte di Sant’Elmo, considerata vitale al fine dell’entrata degli operatori sui barchini esplosivi, e quello del successivo sviluppo della programmata missione all’interno del porto contro le navi all’ancora, ma le continue avarie tecniche verificatesi sul mezzo durante la fase di avvicinamento all’obiettivo portarono un notevole ritardo, cosicché riuscì a raggiungere l’obiettivo solo alle ore 04,30.
Per rispettare gli orari fissati nella programmazione dell’impresa, in accordo con il suo capo, spolettò a zero il congegno esplosivo, sacrificando cosi coscientemente la sua giovane vita alla Patria ed alla Marina.
Operazioni condotte da Alcide Pedretti con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA1 – ALESSANDRIA
BG1 – GIBILTERRA
BG2 – GIBILTERRA
*MALTA 2
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Golfo di Bomba, 22-24 agosto 1940);
Promozione a 2° Capo Palombaro (22 febbraio 1941).
SCHERGAT Spartaco
Spartaco SCHERGAT
“Eroico combattente, fedele collaboratore del suo Ufficiale dopo averne condiviso i rischi di un tenace, pericoloso addestramento, lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell’Ufficiale; offesa a morte con ferma bravura, la nave attaccata, seguiva in prigionia la sorte del suo Capo, rifiutandosi costantemente di fornire al nemico qualsiasi indicazione; superbo esempio di ardimento nell’azione e di eccezionali qualità morali.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941
Nacque a Capodistria (Pola) il 12 luglio 1920. Volontario nella Regia Marina dal marzo 1940, ed assegnato alla categoria Palombari, al termine del corso sostenuto presso la Scuola C.R.E.M. di San Bartolomeo (La Spezia) e brevettato palombaro, a domanda, passo nella Xa Flottiglia MAS quale Operatore dei mezzi speciali d’assalto.
Partecipò alle missioni di forzamento di Gibilterra del maggio e del settembre 1941 e all’impresa di Alessandria dell’alba del 19 dicembre dello stesso anno quando, 2° operatore del “maiale” condotto dal Capitano G.N. Antonio Marceglia, portò il carico di esplosivo sotto la corazzata inglese Queen Elizabhet che, per lo scoppio della carica, affondò all’alba del 19 dicembre 1941.
Fatto prigioniero e condotto nel campo inglese n. 321 in Palestina, nell’ottobre 1944 rientrò in Patria partecipando alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto.
Congedato nel novembre 1945, fu iscritto nel Ruolo d’Onore nel grado di 2° Capo.
Spartaco Schergat è morto a Trieste il 26 marzo 1996 all’età di 75 anni.
Operazioni condotte da Spartaco Schergat con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG3 – GIBILTERRA
BG4 – GIBILTERRA
*GA3 – ALESSANDRIA
Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Gibilterra, 1941);
Croce di Guerra al Valore Militare (Gibilterra, 1941);
Croce di Guerra al Valore Militare (Mediterraneo occidentale, settembre-novembre 1941);
Promozione a Sergente (1941).
TEDESCHI Tullio
Tullio TEDESCHI
“Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi – già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento – dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini.
Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petroliera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.”
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Isernia (Campobasso) il 15 agosto 1910. Volontario nella Regia Marina dal luglio 1927, frequentò a Venezia la Scuola Meccanici e, promosso Sottocapo nell’ottobre 1929, imbarcò sul cacciatorpediniere Vivaldi a Genova. Nel 1930 prese imbarco sulla cannoniera Carlotto, dislocata in Estremo Oriente e nel 1933, rimpatriato, imbarcò sul -cacciatorpediniere Euro.
Dopo aver frequentato il Corso “I.G.P.” ed ottenuta la promozione a 2° Capo, nel febbraio 1934 imbarcò sul sommergibile Santarosa e quindi, fino all’agosto 1935, sul sommergibile X3 a La Spezia. Durante il conflitto italo-etiopico fu distaccato presso il Ministero degli Esteri ed inviato in missione speciale in Etiopia, presso la Legazione italiana di Addis Abeba prima e quindi presso la stazione R.T. del Comando Superiore in Africa Orientale ad Asmara.
Rientrato in Italia nel gennaio 1936 fu destinato prima a Navalarmi Milano, quindi alla Flottiglia MAS di Venezia ed infine in quella di Lero (Egeo).
Rimpatriato nel 1940 e promosso Capo di 3a Classe, passò ad operare nell’ambito della 1a Flottiglia MAS di La Spezia, divenendo operatore dei mezzi speciali d’assalto di superficie. Trasferito a Lero con la Flottiglia, partecipò all’audace impresa di forzamento della Baia di Suda (Creta), avvenuta alle ore 05,30 del 26 marzo 1941, e nella quale furono affondate due unità inglesi: l’incrociatore York a la petroliera da 8.324 tsl Pericles.
Fatto prigioniero, fu rimpatriato nel marzo 1944 a partecipò poi alla Guerra di Liberazione nella ricostituita Mariassalto.
Dopo il conflitto prestò servizio all’Ufficio Tecnico dell’Autoreparto del Ministero della Marina e nel novembre 1947, a domanda, fu collocato in congedo ed iscritto nel Ruolo d’Onore, dove conseguì la promozione a Capo di 1a Classe.
Morì ad Isernia il 2 novembre 1987.
Operazioni condotte da Tullio Tedeschi con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*BAIA DI SUDA
Riconoscimenti per merito di guerra:
Promozione al grado di Capo M.N. di 2a Classe.
TESEI Teseo †
Teseo TESEI
“Ufficiale Superiore del Genio Navale, in lunghi anni di tenace, intelligente, appassionato lavoro riusciva, superando difficoltà di ogni genere, a realizzare, in cooperazione con altri pochi valorosi tecnici, e successivamente a perfezionare il mezzo d’assalto subacqueo della Regia Marina.
Non pago del decisivo contributo portato dalla sua brillante intelligenza e dalla sua profonda cultura volle personalmente provare, collaudare ed impiegare in guerra l’arma insidiosissima. Nonostante fosse minorato nel fisico per questa attività, inflessibilmente volle partecipare al forzamento di una delle più potenti e meglio attrezzate basi navali dell’avversario, conducendo lo strumento da lui ideato.
Verificatosi nel corso dell’azione un ritardo, dovuti ad imprevisti incidenti tecnici, che avrebbe potuto compromettere l’esito, allo scopo di guadagnare tempo perduto e di portare a termine ad ogni costo il suo compito, decideva di rinunciare ad allontanarsi dall’arma prima che esplodesse contro l’obiettivo.
Col sacrificio della vita assurgeva, unitamente al suo secondo uomo rimasto a lui fedele fino alla morte, alla gloria purissima del cosciente olocausto. Esempio di elette virtù militari e di sublime dedizione alla Patria, oltre il dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941
Nacque a Campo nell’Elba (Livorno) il 3 gennaio 1909. Ammesso alla frequenza del Corso Normale nel Corpo del Genio Navale all’Accademia di Livorno nel 1930, l’anno successivo conseguì la promozione a Tenente del Genio Navale e passò a frequentare la Scuola di Ingegneria Navale di Napoli dove nel 1933 si laureò.
Imbarcò poi su unità di superficie e su siluranti subacquee e nel grado di Capitano (GN) partecipò volontario alla guerra di Spagna.
Con l’inizio del secondo conflitto mondiale fu destinato presso la V Squadriglia della 1a Flottiglia MAS di La Spezia ed operò su quei Mezzi speciali d’assalto a cui aveva dedicato i suoi studi e le sue esperienze fin dal 1935.
Nell’agosto 1940, a riconoscimento della sua indefessa opera creativa e di studio, ebbe la Medaglia d’Oro di 1a Classe per “una invenzione utile alla Marina” e, cosa ancor più gradita, l’assicurazione di poter condurre in guerra i mezzi speciali da lui ideati ed approntati.
Partecipò alle operazioni di salvataggio dell’equipaggio del sommergibile Iride, affondato da azione aerea nel Golfo di Bomba, mentre stava trasportando mezzi ed operatori a violare la base navale inglese di Alessandria.
Nonostante fosse stressato nel fisico per l’intensa attività svolta, volle partecipare all’azione di forzamento della base inglese di Malta, condotta nella notte dal 25 al 26 luglio 1941 e, venutosi a verificare un ritardo nell’esecuzione dell’azione, decideva, in comunione di intenti con il suo secondo operatore il 2° Capo Palombaro Alcide Pedretti, di proseguire nella missione spolettando a zero l’arma da lui condotta.
Nel 1942 l’Università di Padova volle onorarne la memoria conferendogli la laurea ad “honorem alla memoria”.
Operazioni condotte da Teseo Tesei con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
GA1 – ALESSANDRIA
BG1 – GIBILTERRA
BG2 – GIBILTERRA
*MALTA 2
Altre decorazioni e riconoscimenti per meriti di guerra:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Golfo di Bomba, 22-24 agosto 1940);
Promozione al grado di Maggiore G.N. (12 dicembre 1940).
TODARO Salvatore †
Salvatore TODARO
“Ufficiale superiore di elette virtù militari e civili. Capacissimo, volitivo, tenace, aggressivo, arditissimo, al comando di un sommergibile prima e di reparto d’assalto poi, affrontava innumerevoli volte armi enormemente più potenti e numerose delle sue, e dimostrava al nemico come sanno combattere e vincere i marinai d’Italia.
Assertore convinto della potenza dello spirito, malato ma non esausto, mai piegato da difficoltà materiali, da considerazioni personali, da logoramento fisico, ha sempre conservato intatte volontà aggressiva e fede e mistica dedizione al dovere intesa nel senso più alto e più vasto.
Mai pago di gloria e di successi, non sollecito di sé. ma solo della vittoria, riusciva ad ottenere il comando di sempre più rischiose imprese finché, nel corso di una di esse, mitragliato da aerei nemici, immolava la sua preziosa esistenza alla sempre maggiore grandezza della Patria.
Purissima figura di uomo e combattente, esempio fulgidissimo di sereno, intelligente coraggio e di assoluta dedizione.”
Mediterraneo, giugno 1941 – dicembre 1942
Nacque a Messina il 16 settembre 1908. Allievo dell’Accademia Navale di Livorno dal 18 ottobre 1923, nel 1927 conseguì la nomina a Guardiamarina e promosso Sottotenente di Vascello l’anno successivo, frequentò a Taranto il Corso di Osservazione Aerea. Dopo un lungo periodo di imbarco su unità di superficie e subacquee, nel 1936 operò con la 146a Squadriglia Idrovolanti di Cagliari Elmas e nel 1937 imbarcò su sommergibile operante nelle acque spagnole durante la guerra di Spagna.
Nel giugno 1940, nel grado di Capitano di Corvetta, ebbe prima il comando del sommergibile Manara e poi quello del Cappellini con il quale, operando alle dipendenze di Betasom dalla Base Atlantica di Bordeaux (Francia), condusse missioni di particolare rilevanza bellica tanto da meritarsi ben tre citazioni sui Bollettini di Guerra.
Nel novembre 1941 passò nella Xa Flottiglia MAS di La Spezia e, al comando dei mezzi d’assalto, partecipò ad importanti operazioni in Mar Nero, distinguendosi particolarmente durante la delicata fase del blocco dal mare della città di Sebastopoli.
Rientrato in Italia, ideò e pianificò le operazioni “BO.G.1” e “Beta”, dirette contro l’aeroporto ed il porto di Bona ed interrotte poi per difficoltà tecniche; al rientro da quest’ultima operazione trovò la morte a La Galite (Tunisi) nel mitragliamento aereo di cui la nave appoggio Cefalo, sulla quale si trovava imbarcato, fu oggetto.
Operazioni condotte da Salvatore Todaro con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MAR NERO
BOG1 – BONA
BETA
Altre decorazioni:
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Oceano Atlantico, ottobre 1940);
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Oceano Atlantico, dicembre 1940 gennaio 1941);
Medaglia d’Argento al Valore Militare. (Oceano Atlantico, 1941);
Medaglia d’Argento al Valore Militare (Acque di Sebastopoli, giugno 1942).
VINCON Guido †
Guido VINCON
“Marinaio dall’animo forte e generoso prendeva parte a bordo di M.A.S. destinato in appoggio a mezzi d’assalto ad ardita operazione di forzamento di munitissima base avversaria.
Attaccata l’unità che a missione ultimata dirigeva per il rientro alla base, da numerosi aerei, restava impassibile al suo posto preoccupandosi solo di dare tutto il suo contributo all’impari lotta che il M.A.S. affrontava riuscendo con l’unica mitragliera di bordo ad abbattere un aereo. Benché gravemente colpito da raffica che gli asportava la mascella, chiedeva al Comandante ed otteneva di sostituire il puntatore della mitragliera ferito. Continuava il combattimento con forza sovrumana e indomito valore, scomparendo poi in mare insieme all’unità che strenuamente aveva difeso.
Esempio di elette virtù militari e dedizione alla Patria oltre il dovere.”
Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941.
Nacque a S. Germano Chisone (Torino) il 22 maggio 1914. Operaio metalmeccanico particolarmente portato per il disegno, prima della chiamata alle armi per l’assolvimento dell’obbligo di leva nel novembre 1935, faceva parte delle maestranze nelle Officine R.I.V. di Villar Perosa.
Nel 1937 conseguì la nomina a Comune di 1a Classe Silurista e nell’agosto, nell’imminenza del congedo, fu promosso Sottocapo. All’inizio del secondo conflitto mondiale fu richiamato alle armi e fu destinato presso il Comando Marina di Tobruk prestando servizio sul cacciatorpediniere Lampo e sull’incrociatore San Giorgio.
Rimpatriato nel luglio 1941 ed assegnato alla Xa Flottiglia MAS, imbarcò sul MAS 451 con il quale partecipò poi, nella notte dal 25 al 26 luglio, alla missione di appoggio operatori durante lo sfortunato tentativo di forzamento della base navale di Malta.
Attaccata la sua unità da aerei nemici, restava impassibile al suo posto di combattimento riuscendo ad abbattere, con l’unica arma di bordo, un aereo nemico e, benché gravemente ferito da una raffica che gli asportava la mascella, continuava a sparare contro gli aerei attaccanti, scomparendo infine negli abissi con l’unità.
Operazioni condotte da Guido Vincon con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
*MALTA 2
VISINTINI Licio †
Licio VISINTINI
“Ufficiale il cui indomito coraggio era pari alla ferrea tenacia, dopo lungo difficile e pericoloso addestramento, violava, una prima volta, quale operatore di mezzi d’assalto subacqueo, una delle più potenti e difese basi navali nemiche, costringendo l’avversario a nuove severissime misure.
Inflessibilmente deciso ad ottenere risultati più cospicui, si sottometteva a nuova ed intensa preparazione, in una vita clandestina e di clausura, fino al momento in cui, con sovrumano sprezzo del pericolo e animato da sublime amor di Patria, ritentava l’impresa, nonostante il nemico avesse predisposto tutto quanto la tecnica poteva escogitare per opporsi all’ardimento dei nostri uomini.
Penetrato una seconda volta nella base avversaria, vi incontrava eroica morte, legano il suo nome alla tradizione di gloria della Marina Italiana.”
Gibilterra, 9 dicembre 1942.
Nacque a Parenzo (Pola) il 12 febbraio 1915. Promosso Guardiamarina nel 1937, dopo un breve periodo di imbarco su unità di superficie, sulle quali partecipò a missioni durante la guerra di Spagna, prese imbarco prima sul sommergibile Narvalo e poi sull’Atropo, con il quale partecipò alle operazioni militari in Albania dell’aprile 1939.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale partecipò, con il sommergibile Torelli sul quale si trovava imbarcato, alla prima missione di guerra dei sommergibili italiani in Atlantico, al termine della quale, a domanda, venne trasferito presso la Xa Flottiglia MAS di La Spezia e, dopo un duro addestramento, divenne operatore dei Mezzi d’Assalto.
Promosso Tenente di Vascello nel 1941, fu Comandante della famosa squadra di operatori denominata “dell’Orsa Maggiore”, che operò con successo nella base navale inglese di Gibilterra.
Nel secondo tentativo di forzamento della base di Gibilterra, effettuato nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1942, partendo dal piroscafo Olterra, opportunamente trasformato in base operativa, si portò ad attaccare la corazzata inglese Nelson, ma nella fase più delicata della missione, e quando aveva già superato le più difficili ostruzioni, trovò la morte accanto al suo fedele compagno, Sottocapo Palombaro Giovanni Magro, nella deflagrazione di cariche esplosive lanciate in mare dalle imbarcazioni di vigilanza agli sbarramenti foranei.
Operazioni condotte da Licio Visintini con la Xa Flottiglia MAS (*operazione per la quale è stata concessa la MOVM):
BG3 – GIBILTERRA
BG4 – GIBILTERRA
*BG5 – GIBILTERRA
Altre decorazioni:
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Mar Mediterraneo, maggio 1941)
Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, settembre 1941)
I vostri commenti