Il citato FOM inoltre, per il personale dei Reparti d’Assalto della Regia Marina, istituiva un secondo distintivo speciale.
Tale speciale distintivo veniva assegnato a vita con relativo brevetto numerato ed era costituito dallo scudo di Casa Savoia (con o senza cifre reali in campo) sormontato dalla corona reale.
Nel retro vi era inciso il motto “Per il RE e la Bandiera“, il nome del possessore, il numero di brevetto, ed eventualmente le indicazioni relative al fatto d’arme che ha determinato la assegnazione del distintivo.
Il distintivo doveva essere portato un centimetro ad disopra delle decorazioni o al loro posto. Se accompagnato da altri distintivi doveva risultare esternamente (verso la spalla sinistra) e mai sottoposto a qualcuno di essi. Non poteva essere portato sull’abito civile fino al termine del conflitto..
Il distintivo con cifre reali veniva conferito:
- a coloro che durante il conflitto in atto, facendo parte dei Reparti d’assalto della Regia marina avevano eseguito con mezzi d’assalto una o più azioni di forzamento di basi e porti nemici determinando personalmente l’affondamento o il danneggiamento di unità da guerra o mercantili nemiche;
- a coloro che durante il conflitto in atto, facendo parte dei Reparti d’assalto della Regia marina, avevano in mare aperto, con i mezzi d’assalto della Regia marina, affondato o danneggiato unità da guerra o mercantili nemiche;
- a giudizio del comandante della X Flottiglia, al comandante dell’unità eventualmente impiegata per avvicinare i mezzi d’assalto agli obiettivi, qualora si fossero verificate circostanze che facessero considerare l’opera del comandante dell’unità, per la perizia ed il coraggio dimostrati e per i risultati ottenuti, alla stessa stregua dell’opera svolta dal personale del reparto d’assalto impiegato con successo.
Il distintivo senza cifre reali veniva conferito:
- a coloro che, durante il conflitto in atto, facendo parte di Reparti d’assalto della Regia marina avevano partecipato con mezzi d’assalto ad azioni di fornimento di basi e porti nemici o ad agguati presso costa nemica;
- a giudizio del comandante della X Flottiglia Mas, in luogo del distintivo con cifre reali, al comandante dell’unità eventualmente impiegata per avvicinare mezzi d’assalto agli obbiettivi.
Il distintivo era conferito anche alla memoria dei caduti, ai dispersi ed ai prigionieri. Esso poteva essere portato a vita dal congiunto di grado più prossimo del caduto limitatamente ai seguenti congiunti: padre, madre, moglie, figlio primogenito, fratello.
L’assegnazione del distintivo con cifre reali escludeva l’assegnazione di altro distintivo senza cifre reali.
Con il Foglio d’ordini del 10 febbraio 1950, all’argomento Distintivo per i Reparti d’assalto della Marina, a firma del Ministro della Difesa Rodolfo PACCIARDI, veniva comunicato che: in relazione alla mutata forma istituzionale dello Stato, il distintivo speciale per il personale dei Mezzi d’Assalto istituito con le norme di cui all’allegato B del F.O.M. 11-12 luglio 1943, è stato sostituito con altro distintivo di nuova coniatura.
Il nuovo distintivo, per alta concessione del Capo dello Stato, è costituito dallo scudo della Marina Militare sormontato dalla corona turrita poggiante su due spade incrociate ed ha le dimensioni e le caratteristiche di cui il disegno in calce.
Nel retro sono incise le parole MEZZI ASSALTO, il nome dell’avente diritto, il numero di brevetto, ed eventualmente le indicazioni relative al fatto d’arme che ha determinato l’assegnazione del distintivo.
Il distintivo con SPADE E CORONA D’ORO e quello con SPADE E CORONA D’ARGENTO sostituiscono rispettivamente quelli con cifre reali e senza cifre reali di cui al paragrafo 4 e 5 delle norme.
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