“Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina, di poesia che si impenna – questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio – tanto è frugale il carro dell’anima”.
Emily Dickinson
Produzioni ANAIM
IL GRUPPO INCURSORI TRA PASSATO E PRESENTE
L’ANAIM – Associazione Nazionale Arditi Incursori Marina – dedica questo primo volume a tutti gli Incursori caduti in servizio, agli Incursori del passato, presente e del futuro, Uomini che operarono e continuano ad operare lontano dai riflettori della ribalta, orgogliosi e fieri servitori della Patria e del Gruppo Arditi Incursori.
Antonio BRUSTENGA
NOI INCURSORI DELLA MARINA
In questo libro si rende al Gruppo Incursori la sua storia, la sua identità, con il supporto di documenti, articoli di giornali, foto e testimonianze si racconta il suo passato e ci si propone di tenere vive e trasmetterne le tradizioni e i valori, ai giovani e alle future leve, illustrandone le glorie e le gesta. Con questo libro si vuole puntualizzare che, pur molto legati al titolo di Incursori, lo siamo si, ma di Marina, con la certezza di appartenerne di diritto e di fatto.
Quanto scritto è rivolto a tutti gli Incursori per esortare in loro il culto della tradizione e dello spirito di corpo, perché la storia degli Incursori, eredi diretti degli Uomini della Xa Flottoglia MAS, non cada nell’oblio.
Antonio BRUSTENGA
L’INIZIO DI UNA LEGGENDA
Con questo libro l’Associazione prosegue nel percorso divulgativo e di valorizzazione della straordinaria storia del GRUPPO INCURSORI. Il libro, 191 pagine arricchite da splendide fotografie in bianco e nero, ritrova finalmente le origini degli Incursori di Marina narrando episodi tra i meno conosciuti. Episodi che risulteranno essere determinanti per l’esistenza stessa degli attuali Arditi Incursori.
Con L’INIZIO DI UNA LEGGENDA il lettore avrà modo di ben comprendere come gli Incursori di Marina hanno costituito nel passato e continuano a esserlo nel presente, una risorsa indispensabile per la nostra Marina Militare e per tutta l’Italia.
Antonio BRUSTENGA e Maurizio PINNA
LE IMPRESE DEGLI ASSALTATORI DELLA MARINA NELLA II G.M. attraverso i documenti originali dell’epoca
l progetto editoriale si compone di sei volumi, ciascuno riguardanti azioni compiute dagli Assaltatori della Regia Marina contro munite basi navali inglesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, che saranno editi dal 2020 in poi.
La particolarità della collana non sono gli argomenti trattati che oggi fanno parte di una bibliografia ormai cospicua e spesso degna di nota per l’autorevolezza degli autori, ma deriva dal fatto che la preparazione, lo svolgimento e gli esiti delle azioni sono tracciate attraverso i documenti originali dell’epoca (ordine di operazioni, rapporti degli Alti Comandi, rapporti degli Operatori redatti rientro da prigionia, lettere in codice ai familiari, analisi e conclusioni da parte dei vari attori che presero parte le vicende).
La folta documentazione è giunta ai curatori della collana tramite un lascito da parte degli Eredi un Operatore, l’ultimo, cui sono stati trasmessi di mano in mano da Operatore ad Operatore in una lunga catena iniziata nel 1945.
Nei Curatori si è presto radicato il convincimento di rendere pubblica questa raccolta di grande valore storico (molti documenti sono inediti ed altri difficili da reperire) mediante uno strumento letterario che affrontasse le vicende belliche trattate non tramite la narrativa scritta da un Autore, seppur altamente qualificato, ma attraverso la viva voce dei protagonisti, senza inquinamenti volontari o involontari che a volte emergono dalle trattazione degli storici.
Decine e decine di documenti sono stati letti, analizzati e vagliati dai Curatori per selezionare quelli più interessanti e significativi sotto il profilo storico, comprendendo anche quelli più personali dei quali traspare l’umano animo dei protagonisti.
Ogni capitolo è introdotto da un sunto degli avvenimenti trattati e dei profili dei protagonisti in modo da aiutare il lettore non addetto ai lavori a comprendere le vicende il contesto storico militare in cui esse ebbero luogo.
I Curatori dell’opera sono tre studiosi della Storia dei Mezzi d’Assalto della Marina retti da un incrollabile ammirazione verso gli Uomini che fecero la Storia dell’Ardimento: Capo Istruttore A.I.(ca) Gianfranco Pianigiani, decano degli Arditi Incursori di Marina; Cav. Ten. (ca) Stefano Foti, Vicepresidente Associazione Amici del Museo Navale della Spezia; T.V (c) Romano Pinelli, Sommergibilista; tutti Soci della Associazione Nazionale Arditi Incursori Marina ( ANAIM).
Volumi Pubblicati
Volume 1:
- L’epopea di Villa Carmela e dell’Olterra;
- Antonio Ramognino: un Eroe dimenticato.
Volume 2:
- Le azioni di Huelva;
- L’affondamento del Gondar;
- La sfortunata missione di Borg Pisani;
- La figura mitica del Comandante Todaro.
Volume 3:
- L’azione di Suda e lettere cifrate degli Operatori P.O.W. alle famiglie.
Volume 4:
- L’attacco ad Alessandria (18 dicembre 1941);
- Corrispondenza italiana ed inglese;
- Il ruolo di Cunningham sulla H.M.S. Queen Elizabeth.
Di prossima pubblicazione
Volume 5:
- Il glorioso insuccesso di Malta;
- Le relazioni degli Operatori: eroismo ed errori;
- Rapporti degli Operatori.
Volume 6:
- Aviolanci mai realizzati;
- La Decima del nord attraverso interrogatori di Gamma P.O.W.;
- Relazione del dopoguerra dell’Ammiraglio De Pace.
Gianfranco PIANIGIANI, Stefano FOTI, Romano PINELLI – Edizioni ETS
Prima & Seconda Guerra Mondiale
DECIMA FLOTTIGLIA MAS – dalle origini all’armistizio
Storia della genesi, evoluzione e battaglie dell’arma che ha sconvolto i fronti di guerra del Mediterraneo: la DECIMA FLOTTIGLIA MAS, scritta da uno dei principali protagonisti, il Principe Junio Valerio BORGHESE MOVM.
J. Valerio BORGHESE – collana Memorie e Documenti – GARZANTI Editore
TESEI E I CAVALIERI SUBACQUEI
Nell’ormai lontano 1935, al tempo della guerra d’Etiopia, due Ufficiali della Marina da Guerra italiana, Teseo TESEI ed Elios TOSCHI, davano inizio, creando i maiali, alla avventura subacquea dell’uomo. Scopo dei maiali era la distruzione di navi nemiche in guerra. Essi ottennero effettivamente la grande vittoria, oltre a molte altre minori, nel dicembre 1941, ad Alessandria, con l’affondamento di due corazzate inglesi. E a Malta scrissero la loro pagina più eroica, con l’olocausto premeditato del TESEI e quello cercato di MOCCAGATTA, GIOBBE e tanti altri. In questo libro è scritta dal TOSCHI, che ne fu protagonista, la storia dei maiali, e soprattutto degli Uomini che li condussero in guerra
Elios TOSCHI – collana Italiani in Guerra – GIOVANNI VOLPE Editore
IN FUGA OLTRE L’HIMALAYA
Ho scritto queste note frettolosamente, in India, venticinque anni fa. È passato un quarto di secolo: soltanto ora rileggo per la prima volta le mie pagine d’allora. Frattanto il tempo, come per tutti, ha operato anche sul mio animo e sui miei ricordi; i colori si sono sbiaditi, le passioni raffreddate. I pericoli corsi allora mi appaiono paurosamente ingigantiti, le sofferenze sono quasi dimenticate, mentre permane ben vivo un fondo di nostalgico rimpianto per quelle ore avventurose. Ho riletto le mie traversie d’allora come se si trattasse di una romanzesca vicenda occorsa ad altri; più mi inoltravo nella lettura, più mi sembrava impossibile di averla realmente vissuta.
Elios TOSCHI – I libri del Borghese volume 67 – Le Edizioni del Borghese – Milano
CONTRO LA VIRIBUS UNITIS
Dalle note dell’autore: “Con questa pubblcazione io non mi propongo di rievocare l’episodio di guerra marittima che culminò con l’affondamento della nave ammiraglia austro-ungarica, io miro, invece, a far conoscere quale tenace sforzo fu necessario per vincere la resistenza, prevalentemente passiva, oppostami dalle Autorità Militari Marittime, dall’ottobre 1915 all’aprile 1918; miro a stabilire quale parte toccò a ciascuno degli attori di questo episodio bellico…”
Raffaele ROSSETTI – Libreria Politica Moderna
I MEZZI D’ASSALTO
Nelle pagine di questo volume è racchiusa la storia della preparazione dei mezzi d’assalto e quella delle loro azioni nel corso della seconda guerra mondiale.
E’ una storia che trova la sua genesi e la sua ispirazione negli episodi memorabili della prima guerra mondiale, molte delle idee che dettero origine alle azioni di RIZZO, GOIRAN, PAOLUCCI, ROSSETTI, PELLEGRINI, furono riprese, perfezionate, sviluppate dando luogo alla concezione sempre più ardita di metodi e sistemi di attacco e quindi alla creazione di mezzi sempre più ingegnosi e progrediti.
E’ la storia dell’eroismo portato alla sua più alta espressione: quello che si matura non nel calore dell’azione, ma nella cosciente ferrea preparazione, nella fredda determinazione, nella tenace volontà di portare a fondo, ad ogni costo, la missione assegnata.
E’ una storia che ogni marinaio, ogni italiano, deve leggere, ma che mi auguro abbia larga diffusione tra i giovani d’Italia che in queste pagine troveranno insegnamento, ispirazione, esempio, e soprattutto dimostrazione palpitante di amor di Patria.
E’ una storia che fa onore alla Marina e all’Italia, gloria sempre a tutti quelli che la resero possibile colo loro valor e colo loro sacrificio.
Il C.S.M. della Marina Amm. di Squadra Ernesto GIURATI
Ufficio Storico della Marina
I MEZZI D’ASSALTO DELLA Xa FLOTTIGLIA MAS – 1940-1945
Le imprese degli Uomini dei mezzi d’assalto italiani dal 1940 al 1945, e quelle dei loro progenitori nella prima guerra mondiale, fanno ormai parte della storia. Non così le loro “macchine” le cui caratteristiche costruttive sono state quasi sempre trattate in modo abbastanza sbrigativo forse perché si era ritenuto che l’argomento fosse marginale al confronto degli aspetti operativi, ma più probabilmente perché la relativa documentazione era coperta dal massimo segreto e quindi non facilmente reperibile e non ancora divulgabile.
Anni di ricerche hanno oggi finalmente consentito la pubblicazione di questo volume dedicato soprattutto alla illustrazione dei vari mezzi d’assalto sotto l’aspetto delle loro reali caratteristiche, prestazioni e modalità di impiego senza tuttavia tralasciare ampi riferimenti alle loro imprese ed ai risultati conseguiti.
La trattazione abbraccia tutta l’attività dei mezzi d’assalto: dal 1940 all’armistizio del settembre 1943 e il periodo successivo che vide il reparto operare al Sud, con gli Alleati, sotto la denominazione di MARIASSALTO e al Nord conservando quella tradizionale di Xa Flottiglia Mas. Oltre alla descrizione tecnica dei mezzi più noti – come i famosi “maiali” e i “barchini esplosivi e siluranti” – sono illustrati anche i prototipi che non fecero in tempo a diventare operativi; alcune tabelle riassumono gli aspetti quantitativi della produzione dei mezzi d’assalto dal 1936 al 1945, la loro numerazione distintiva, ecc.; una serie di appendici, infine, tratta delle attrezzature speciali – dagli autorespiratori, agli orologi subacquei, ecc. – in dotazione agli operatori, basi e infrastrutture della Xa Mas e con la riproduzione di numerosi disegni costruttivi originali che comprendono anche piani di modelli che rimasero allo stadio di progetto. L’accurata analisi della documentazione dell’epoca che è stato possibile rintracciare e i numerosi contatti degli autori con molti dei protagonisti di quegli anni, hanno permesso la compilazione di quest’opera, che è senz’altro la più completa sull’argomento di quante sono ad oggi pubblicate.
Marco SPERTINI ed Erminio BAGNASCO – ALBERTELLI Editore
COSÌ AFFONDAMMO LA VALIANT – la più grande impresa navale della seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale ha portato all’Italia sconfitte e umiliazioni. Il Paese non era preparato al conflitto, gli italiani non lo volevano. I vertici militari, spesso incompetenti, erano divisi da rivalità e gelosie. Una cosa però è certa: moltissime volte i nostri soldati si sono comportati con coraggio, valore e grandi dignità, tanto da meritare il rispetto e anche l’ammirazione dei nemici.
E’ il caso degli uomini della Decima MAS, guidati da un ufficiale d’eccezione, il principe romano Junio Valerio BORGHESE. Tra le tante imprese di questa piccola unità nel Mediterraneo, la più notevole fu l’attacco al porto di Alessandria d’Egitto, il 18 dicembre 1941. L’azione fu portata a termine da sei intrepidi che, letteralmente “cavalcando” tre siluri, affondarono due corazzate inglesi, la VALIANT e la QUEEN ELIZABETH. Quegli uomini erano il tenente di Vascello Luigi DURAND de la PENNE, il capitano del Genio Navale Antonio MARCEGLIA, il capitano della Armi Navali Vincenzo MARTELLOTTA, e i sottufficiali Emilio BIANCHI, Spartaco SCHERGAT e Mario MARINO. Ma come si svolse esattamente l’operazione? Come fu progettata? Quali rischi corsero i mostri soldati? E, ancora, cosa voleva dire far parte della Decima MAS e operare agli ordini di Junio Valerio BORGHESE?
Luciano GARIBALDI e Gaspare SCAFLANI – LINDAU Editore
ALCIDE PEDRETTI EROE DELLA LUNIGIANA – la storia della battaglia al Breakwater Viaduct dove persero la vita Tesei e Pedretti
Si è sempre pensato che un giovane nato in montagna dovesse svolgere, per una logica altimetrica e fisica, il servizio militare in uno dei tanti reparti alpini del nord Italia.
Per Alcide PEDRETTI che, personalmente ho conosciuto nell’arco degli anni 1935-1940, quando rientrava a Bottignana di Sotto per godersi, in famiglia, qualche giorno di permesso o di licenza l’attrazione del mare era troppo forte.
Di solito, si fermava, in arrivo o in partenza, per un breve saluto ai miei genitori nella sartoria di Piazzetta Labindo.
Io rimanevo attratto dal suo fisico possente e, soprattutto, dal fatto che, con una pesante sacca sulla spalla, percorresse il tratto Fivizzano- Bottignana, completamente a piedi.
In gioventù, sfruttando la sua muscolatura, aveva frequentato una palestra pugilistica nella vicina Aulla.
Poi… il mare ha vinto.
Nel 1933 ha inizio la sua “avventura palombaro” a La Spezia e in seguito, con il grado di sottufficiale, nel 1939, entra nei reparti speciali di assalto come “secondo” di Teseo TESEI, fino al sacrificio nelle acque di Malta all’alba del 26 luglio 1941.
Lo S.L.C. (siluro a lenta corsa), il famoso “maiale”, di TESEI e PEDRETTI infatti, è stato ritrovato, 25 anni dopo, sul fondo del mare in prossimità delle coste maltesi.
Per un senso di riconoscenza e un premio al suo valore, nel 1965, appena nominato consigliere comunale, ho ritenuto di proporre, durante una seduta consiliare, l’intitolazione di una via al nostro eroico concittadino. Così è stato.
Inoltre, per iniziativa della sezione A.N.M.I. di Marina di Carrara, è stato eretto un cippo marmoreo, nell’area scolastica di Fivizzano, a ricordo del “nostro valoroso marò”, decorato di M.O.V.M.. “Le urne dei forti, anche e , soltanto idealmente, siano di esempio”.
Gino CHINCA
Gianni BIANCHI – Associazione Culturale Sarasota
LA MIA DECIMA – da Malta alle Hawaii
Come è strana la vita.
La presentazione di questo libro si conclude con: “il libro, di cui anticipiamo i capitoli più vivi, racconterà la sua storia e dirà sull’impresa di Malta cose che ignoravamo”.
Forse anche un libro polemico.
I lettori però vedranno che contro le stesse intenzioni del suo autore, sarà la storia di una medaglia d’oro dimenticata a Roma nel cassetto di un Ministero.
La chiusura di questo libro poteva, anzi doveva solo concludersi con il ritrovamento di quella medaglia d’oro, perché potessi prenderla, appuntarmela sul petto perché meritata, voluta e dovuta a testimonianza e sostegno dell’eroismo di quei “Gloriosi Caduti” che, nel nostro caso rappresentano il simbolo più alto e luminoso della Xa MAS e della Marina italiana: Tesei, Pedretti, Moccagatta, Giobbe… e quanti altri caddero in quella azione del 26 luglio 1941.
A Loro, alla Loro Memoria è dedicata questa mia fatica, questo libro che è inteso e voluto anche per l’esaltazione di quei valori nei quali “credettero”: i Valori eterni della Patria che ha solo una faccia, della Patria Italia, per la quale si può anche morire.
Fiorenzo CAPRIOTTI – ITALIA EDITRICE NEW
TESEO TESEI e gli Assaltatori della Regia Marina
Teseo TESEI nasce a Marina di Campo, Isola d’Elba, il 3 gennaio 1909 da una famiglia di spiccate tradizioni marinare, il nonno e il padre erano importanti armatori.
Nel 1925 entra all’Accademia di Livorno e successivamente si laurea all’Università di Napoli in ingegneria navale.
Tesei dà immediatamente il segno di superiori capacità intellettuali e spirito avventuroso proponendo una spedizione sottomarina al Polo Nord, anticipando così di trent’anni il sommergibile Nautilus della Marina americana.
Nel 1935 presenta , insieme al collega Elio TOSCHI, il progetto di Siluro a Lenta Corsa, il cosiddetto “maiale”., minuscolo mezzo subacqueo che rivoluziona gli schemi classici della strategia navale.
Le potenzialità di questa nuova arma non vengono afferrate immediatamente dai vertici della Marina e Tesei e i suoi compagni dovranno superare infiniti ostacoli prima di cogliere il successo.
Gianni BIANCHI – Edizioni SARATOSA
VITA DI MARINAIO
Nella notte sul 30 ottobre 1940 il Tenente di Vascello Gino Birindelli, primo ed unico a violare la minutissima base navale inglese di Gibilterra, dava inizio a quella serie di azioni dei Mezzi d’Assalto che dovevano portare tanto lustro alla nostra Marina.
L’autore, un italiano che può stare a paragone con quello del suo conterraneo Curzio Malaparte, narra i dettagli della sua azione bellica.
A tale racconto fa seguire poi quelli di altri episodi della sua cinquantennale vita di marinaio.
L’Ammiraglio Birindelli non ha inteso scrivere un libro di facile lettura ma, piuttosto, esporre una serie di considerazioni sull’umano, e da noi pressoché ignorato, fenomeno della guerra e sul suo indispensabile corollario: l’etica militare.
Questo è , quindi, un libro per “intenditori”.
Gianni BIANCHI – Edizioni SARATOSA
MALTA 2 – 25/26 luglio 1942
All’alba del 26 luglio 1941, mezzi di superficie e subacquei della Xa Flottiglia MAS attaccarono Malta per penetrare nel porto grande (Grand Harbour) de La Valletta. L’azione si concluse con una disfatta e nessuno dei mezzi superò le ostruzioni che chiudevano l’ingresso del porto. A distanza di settant’anni ne viene riproposta una rilettura, sia sulla base di documenti d’archivio, che di testimonianza diretta di uno dei partecipanti, anche per confutare troppe verità di comodo e indicare eventuali errori commessi nella pianificazione dell’azione.
E’ stata inoltre ricostruita l’azione di Teseo Tesei per respingere, con un avvenimento inedito, una versione “Maltese”, secondo la quale Tesei non raggiunse mai il suo obiettivo: la rete sotto il Ponte di S. Elmo; ma fu fermato e ucciso da un colpo di cannone sparato durante la fase di avvicinamento.
L’attacco a Malta viene riproposto con un esame dettagliato dell’ordine d’operazioni, il tutto corredato con la documentazione oggetto della ricerca.
Lino MANCINI – Editoriale Lupo
UOMINI CONTRO NAVI – Arditi all’attacco
La storia dei “siluri umani”, degli uomini temerari che, nel corso dell’ultima guerra, rischiararono la vita all’assalto delle navi inglesi nei porti del Mediterraneo, rivive nelle pagine di Beppe Pegolotti in tutta la sua drammatica sequenza, dai giorni della preparazione a Bocca di Serchio alle ore decisive dell’avventura. Senza retorica, addirittura con piglio sportivo, i superstiti protagonisti hanno rievocato queste vicende, e Pegolotti, da autentico cronista, le ha organizzate in una prospettiva viva e affascinante.
I vari racconti (ogni parte del libro ha infatti un suo sviluppo, un suo personaggio centrale) si articolano in un’atmosfera di vera e propria “suspense”, dove però i documenti, i diari, i resoconti, acquistano anche valore storico. Tornano nelle pagine di “Uomini contro navi” le imprese di Malta (tragicamente conclusasi col sacrificio di Teseo Tesei, colui che ideò i mezzi d’assalto), di Suda, Alessandria, Gibilterra, i morti e i vivi, la fortuna e la sfortuna di uomini che affidarono a un destino liberamente accettato la loro esistenza.
Lontano insieme dai resoconti e dalle memorie più o meno polemiche, dalle storie scientifiche, “Uomini contro navi” è uno strumento necessario alla conoscenza di alcune pagine ignorate, o sopraffatte dai miti, dell’ultima guerra.
Beppe PEGOLOTTI – collana Tra Guerra e Pace – VALLECCHI Editore Firenze
SOLO PER LA BANDIERA – i Nuotatori Paracadutisti della Marina
“Azioni di sabotaggio, di sbarco, eliminazione di ostruzioni, azioni dirette su naviglio nemico…”
Questo e altro ancora viene illustrato ai vertici della Marina Militare italiana nel giugno 1941 da un giovane capitano del genio navale, Nino BUTTAZZONI. Grazie alla sua inventiva, preparazione, tenacia e perseveranza nasce il primo nucleo di Nuotatori Paracadutisti, volontari che hanno il compito di effettuare operazioni speciali ad alto rischio.
Inquadrati nel battaglione “San Marco” si distingueranno durante la seconda guerra mondiale su vari fronti, e dopo l’8 settembre opereranno al Nord e al Sud, secondo scelte di coscienza.
Il libro, scritto in prima persona da quello che può essere considerato il vero padre degli NP, non è però solo la storia di un reparto in cui il duro addestramento e il grande coraggio sono fattori indispensabili. E’ soprattutto la storia di un uomo che ha seguito con coerenza i propri ideali.
Nino BUTTAZZONI – MURSIA Editore
I NUOTATORI PARACADUTISTI – Nord-Sud
Questo libro è la cronaca delle vicende del battaglione NP Nuotatori Paracadutisti della Xa MAS nel periodo 1943/45. Parallelamente sono narrate le imprese degli NP del S. Marco del Sud.
Si articola in tre parti:
- I venti mesi della RSI in prosecuzione della guerra già in atto da tre anni.
- Il comportamento in prigionia e al rientro nella vita civile.
- I ricordi della Scuola Paracadutisti di Tarquinia presso cui gli NP del S. Marco di formarono.
Gli NP agiscono sia via “mare” (come incursori e sabotatori), sia via “terra” e “cielo” (come assaltatori, guastatori e informatori).
Gli attuali Incursori della Marina sono i moderni continuatori degli NP.
Armando ZAROTTI – Edizioni AURIGA
EUGENIO WOLK “LUPO” COMANDANTE DEI GAMMA DELLA Xa MAS
Eugenio WOLK, soprannominato “LUPO”, nasce a Cernigov, in Ucraina, nel 1915. E’ figlio del nobile Nicola WOLKOFF e della principessa Caterina GALITZIN, dama di corte della Zarina. A seguito dei torbidi della Rivoluzione di Ottobre, nella quale gran parte della sua famiglia viene sterminata, si rifugia, dopo varie peripezie, con i superstiti, a Roma. Studierà in Francia, in Svizzera e in Italia, entrando nell’Accademia della Marina Militare nel 1933. Suoi compagni di corso saranno, fra gli altri, le MM.OO. Antonio MARCEGLIA e Licio VISINTINI.
Imbarcato sull’incrociatore Fiume ai tempi della Guerra di Spagna, per le sue azioni riceverà la Roten Kreuzes tedesca. In seguito, su sua richiesta dopo i passaggi in varie navi, verrà impiegato nel sommergibile Pietro Micca. Il 16 dicembre 1941 sarà destinato alla 1a Flottiglia MAS (in seguito Xa). Con al fianco Angelo BELLONI, Eugenio WOLK creerà il GRUPPO “GAMMA”, di cui sarà anche il Comandante. Sotto la sua guida, questi incursori subacquei portano a termine operazioni di guerra che, ancor oggi, restano negli Annali della Marina italiana.
Finita la guerra, riparato a Venezia, là tratta la resa per sé ed i suoi uomini con il capitano Stevens del Field Security Service. Così, incontrato anche il comandante Lionel P.K. CRABB, suo opposite number durante la guerra, ottiene per i Gamma la condizione di prisoner of war at large (prigionieri sulla parola). Presterà servizio, assieme ad alcuni dei suoi, nella Allied Navies Experimental Station, lavorando allo sminamento del porto di Venezia e portando a termine operazioni di recupero naviglio e materiale bellico. Dopo 18 mesi di intensa e pericolosa attività, sarà costretto ad emigrare in Argentina per poter provvedere degnamente alla sua famiglia. Sarà consulente tecnico per la Marina Militare di quel paese creandone il reparto dei mezzi subacquei d’assalto e ricevendone gli onori per il servizio prestato. Solo nel 1961 rientrerà in Europa, nei ranghi della Micoperi, dove troverà l’amico Nino BUTTAZZONI (Comandante dei Nuotatori Paracadutisti della Xa MAS). Nel 1965 si stabilirà nel Canton Ticino dove passerà sereni, ma pieni di attività, gli ultimi anni della sua vita sino al 1995 quando l’eterno profondo cielo di mare accoglierà il suo spirito a conclusione della vita terrena.
Bruna POMPEI – RITTER Editore
GLI ARDITI DEL MARE – le gloriose imprese dei M.A.S. in guerra
Dalla prefazione dell’Autore:
La parola nuova, che servì a denominare un tipo indovinassimo di imbarcazioni militari, nacque dal raggruppamento delle iniziali di tre parole: Motoscafi Anti Sommergibili: M.A.S..
Mal la Paola MAS, ha anche un doppio significato, e cioè le tre lettere sono anche le iniziali di tre parole latine che costituiscono il motto degli ormai leggendari motoscafi: Memento Audere Semper. Chi creò questo motto per i gloriosi ardi del mare, fu (e verrebbe spontaneo aggiungere «naturalmente») Gabriele D’Annunzio. Fu la notte dal 10 all’11 di febbraio 1918. D’Annunzio si trovava su uno dei tre MAS che in quella notte buia erano partiti da Venezia per una audacissima impresa.
Il volontario motonautica Procaccini aveva pensato un altro motto, e cioè Motum Animatosi Spes; ma il Poeta lo giudicò poco appropriato per le audacissime e «piratesche» imprese dei MAS, e propose il suo, che naturalmente fu definitivo…
Corrado ROSSI – Edizioni AURORA Milano
BOCCA DI SERCHIO – Album fotografico della base della X Flottiglia MAS
Dall’introduzione dell’Autore:
…seguendo le indicazioni della figlia di Emilio Bianchi, Signora Elisabetta, arrivo in un baleno e ben edotto il solito cancello, immancabilmente chiuso, stavolta non rappresenta un problema. Basta seguire un sentiero lungo l’argine del Serchio e poi tornare indietro e la Casina di Tesei, Birindelli, Falcomatà… è tutta mia.
Guardo la terrazza immortalata in numerose fotografie, immagino dove dovevano essere i covoni di fieno, il totem, il campo di pallavolo… osservo la macchia dove Tesei cacciava la beccaccia. Passato il “rapimento ideale” lo stato di abbandono e degrado della zona, metri, tornami, mi suscita un moto di rabbia “Possibile che lo Stato Italiano, la Marina permetta un simile scempio“.
Solo in Italia possono accadere questi fatti, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, dovunque questo sito sarebbe un monumento nazionale con un picchetto d’onore a rendere omaggio, altro che biciclette abbandonate!!
Essendo in possesso di un notevole archivio fotografico inedito di Bocca di Serchio, la rabbia mi fa nascere un’idea: pubblicare un libro fotografico ispirato alla cultura anglosassone, Then and non; rimarcherei l’importanza storica del sito e nello stesso tempo denuncerei il suo vergognoso stato di abbandono…
Gianni BIANCHI – Associazione Culturale Sarasota
UOMINI RANA
Titolo originale THE FROGMEN
I pregi di questo volume sono due. Il primo consiste nella cronaca minuziosa della tecnica subacquea, quale fino ad ora altri libri non erano riusciti a darci, e bisogna riconoscere che, nonostante la minor esperienza, i minori risultati, la minor originalità, dall’ambiente dei sommozzatori inglesi è venuta fuori una documentazione di vita vissuta veramente drammatica. Ciò che noi ci siamo dimenticati di fare, perché, in proporzione, avremmo potuto altrimenti scrivere non libri ma biblioteche.
Il secondo pregio del volume, pregio storico questo, è costituito dalla chiara, documentata ammissione, da parte di un avversario, le le invenzioni e i metodi dei mezzi d’assalto italiani erano tali da consentirne l’impiego con uomini diversi in circostanze diverse, in ambienti dissimili, sicché il loro valore tecnico e bellico viene ad affermarsi con l’impronta dell’universalità marinara e ad essere consacrato dal successo più esteso.
T.J. WALDRON e J. GLEESON – BALDINI & CASTOLDI Editore
ORIONE 1943 – L’ultima missione della Decima Flottiglia MAS
Roberto Serra, classe 1922, è forse l’ultimo uomo vivente ad aver pilotato, durante la seconda guerra mondiale, un Siluro a Lenta Corsa, cosiddetto maiale, il più celebre tra i mezzi d’assalto subacquei della Decima Flottiglia MAS. Un’esperienza estrema, costantemente in bilico tra la vita e la morte, in una continua sfida ai limiti del corpo e dell’anima.
Eppure questa non vuole essere la storia di un eroe, e nemmeno di un avventuriero. E’ invece la storia di un ragazzo che l’8 settembre 1943 si è trovato di fronte a uno spettacolo umiliante e a un interrogativo doloroso e profondo: come continuare a servire il Paese? E quale Paese?
Roberto, con lo slancio dei suoi vent’anni, decide di non abbandonare il suo posto e continuare a combattere, in ;arena, agli ordini di Junio Valerio Borghese.
Comincia così un’avventura piena di dubbi, di riflessioni, di coraggio, di ideali, di delusioni, di ingenuità. Questo libro è una cronaca fedele e dettagliata degli ultimi due anni di guerra di un pilota di maiali, è un racconto di giovinezza, d’amore, di amicizia.
Mentre sullo sfondo si contrappongono gli schieramenti della Grande Storia, in primo piano emerge tutta la complessità di un’esistenza individuale: unica, irripetibile, vera.
Roberto SERRA – Edizioni ARISTAMPA
CHARIOTS OF WAR – foreword by H.R.H. The Duke of Edinburgh
Circa venti anni fa’ Robert Hobson curiosando tra le carte del padre relative alla sua esperienza di guerra come Lieutenant-Commander della Royal Navy, scoprì alcuni documenti segreti circa un’arma subacquea conosciuta come “CHARIOT” o “SILURO UMANO”.
Incuriosito dalla lettura di quella documentazione, Hobson cercò di documentarsi ulteriormente, ma si rese immediatamente conto che esisteva pochissimo materiale circa questo affascinante ed importante aspetto della guerra navale, ne tanto meno un elenco degli uomini coinvolti in questa attività.
Per riportare la memoria su questi ardimentosi marinai interpreti di una incredibile storia, Hobson ha creato un memoriale, un museo ed infine ha scritto un libro .
Chariot of war è il libro che racconta la storia dei “maiali” inglesi nella seconda guerra mondiale.
Robert W. HOBSON – ULRIC Publishing
I GUERRIERI DEGLI ABISSI – Storia dei mezzi d’assalto subacquei
Il loro è stato un coraggio che non è proprietà, né tradizione, né retaggio di una sola nazione. E’ il coraggio che dimostrano tutti i valorosi delle nostre nazioni e di quelle nemiche e, per quanto orribili possano essere la guerra e le sue conseguenze, è il coraggio che viene riconosciuto e ammirato universalmente.
Queste parole dell’ammiraglio Stuart Muirhead-Goould, comandante le difese del porto di Sydney durante la seconda guerra mondiale, rappresenta un degno riconoscimento per le imprese degli uomini che operarono nei reparti speciali subacquei con i sommergibili «tascabili» e i «siluri umani».
Erano armi destinate a violare ancoraggi sicuri e a colpire in silenzio, con astuzia e audacia unite a una notevole preparazione fisica e tecnica, un nemico troppo forte per essere affrontato in battaglia aperta.
Ed erano armi particolarmente adatte a mettere in luce il valore individuale, usate da soldati disposti al supremo sacrificio pur di conseguire la vittoria.
Questi «eroi» moderni, indipendentemente dalla loro bandiera, in un conflitto basato sulle distruzioni di massa e sulla tecnologia,l diedero un nuovo significato al coraggio e allo spirito di sacrificio.
In questo tipo di guerra – che ha una lunga storia, cominciata nel 1776, quando un sergente americano costruì una specie di botte a remi per far saltare una fregata inglese ancorata davanti a New York -, gli italiani (in seguito imitati da inglesi, giapponesi e tedeschi) si distinsero in modo particolare, creando fin dal 1918 le «mignatte», poi perfezionate nei celebri «maiali» che nel corso della seconda guerra mondiale furono protagonisti di gesta ormai entrate nella leggenda, al comando di guerrieri degli abissi come Gino Birindelli, Luigi Durand de la Penne, Teseo Tesei.
Di questa epopea a suo modo cavalleresca il presente volume, ricchissimo di informazioni tecniche e con un ampio supporto fotografico, descrive gli episodi più signific ativi (come, per esempio, l’operazione «Source» condotta dagli inglesi ai danni della corazzata tedesca Tirpiz o i disperati attacchi giapponesi contro la soverchiante potenza americana), spingendo la sua minuziosa analisi fino ai giorni nostri: per un racconto che affascina come un romanzo d’avventure pur narrando di fatti autentici, a conferma, ancora una volta, che spesso la realtà supera la più fertile delle fantasie.
Paul KEMP – LONGANESI & C Editore
ATTACCO DAL MARE – Storia dei mezzi d’assalto della Marina italiana
Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo alle leggi dell’onore e al giuramento prestato.
Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività e alla passione di pochi uomini.
Missioni «impossibili» nelle basi nemiche, in cui il successo era un’esile speranza e il sacrificio della vita una concreta possibilità.
E’ stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e, nelle luci e nelle ombre, degli incursori della X Flottiglia MAS.
Giorgio Giorgerini, autorevole studioso di storia navale, ripercorre uno dei capitoli più significativi della guerra marittima combattuta dall’Italia nei due conflitti mondiali del secolo scorso, come attestano le vittorie di Premuda e Pola contro la Marina austro-ungarica, con l’affondamento delle corazzate Wien, Szent Istvan e Viribus Unitis, e i successi di Suda, Alessandria d’Egitto e Gibilterra contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l’incrociatore York e le navi da battaglia Valiant e Queen Elizabeth.
La minuziosa cronaca delle incursioni, spesso affidata ai rapporti di missione e alle note di diario dei protagonisti, registra le azioni e le emozioni degli operatori, rivela particolari emersi solo di recente, ed è sempre arricchita di accurate analisi delle caratteristiche tecniche dei vari mezzi d’assalto e degli aspetti strategici dei teatri operativi in cui furono impiegati.
Con altrettanto rigore e obiettività l’autore affronta la complessa vicenda delle opposte scelte di campo compiute dopo l’8 settembre 1943 dagli uomini della X MAS, i quali tuttavia rimasero intimamente «affratellati dalle forti idealità nate, alimentate e cresciute in seno alla stessa madre, la Marina». Di qui i contatti segreti fra Junio Valerio Borghese, legato alla Repubblica sociale, e i vertici di Mariassalto, gli ex commilitoni schierati con il Regno del Sud, in nome del superiore interesse nazionale: la salvaguardia degli impianti industriali dalla distruzione a opera dei tedeschi e la difesa delle regioni dell’estremo Nordest dall’invasione delle truppe di Tito.
Attacco dal mare è un appassionante excursus su aspetti noti e meno noti della guerra marittima, ma soprattutto un’intensa testimonianza sui valori spirituali e morali che hanno sempre animato i marinai combattenti dei reparti d’assalto e che ancor oggi animano gli uomini del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare italiana, attivamente impegnati nelle operazioni internazionali di latta al terrorismo e di peacekeeping.
Giorgio GIORGERINI – MONDADORI Editore
I MEZZI D’ASSALTO ITALIANI 1940-1945 – ITALIAN ASSAULT CRAFT 1940-1945
Il novecento fu un secolo frenetico, denso di difficoltà ma anche – forse per questo – di personaggi geniali, quasi leggendari, che dedicarono la vita all’innovazione tecnica in una inarrestabile corsa al progresso.
Grazie a questi uomini, spinti da una fervida vocazione sperimentale, presero forma audaci progetti e furono costruite macchine avveniristiche che ridefinirono i limiti tecnologici della loro epoca.
Con quelle stesse macchine, equipaggi di arditi si avventurarono in esplorazioni ed imprese belliche che richiesero il più estremo coraggio, tanto da suscitare l’attonita ammirazione del nemico…
Alberto VILLA, Presidente e Amministratore Delegato C.AB.I. Cattaneo S.p.A
Questa edizione bilingue, realizzata dalle Edizioni “STORIA militare” per conto della Società C.A.B.I. S.p.A di Milano – che tanta parte ebbe nello sviluppo dei mezzi d’assalto italiani nella seconda guerra mondiale – , si ispira al volume che con l’amico Marco Spertini – purtroppo scomparso da diversi anni – preparai nell’ormai lontano 1991. Fu la prima opera, ed è rimasta anche l’unica, dedicata a questa specialità navale tipicamente Italian il cui contenuto è orientato soprattutto agli aspetti tecnico-storici della concezione, della realizzazione e dello sviluppo dei nostri mezzi d’assalto.
Non mancano ovviamente ampi riferimenti alla loro attività operativa – un argomento peraltro intimamente legato all’affinamento delle caratteristiche tecniche – che invece è stato dettagliatamente trattato in moti altri lavori. Le straordinarie imprese che a partire dalla Grande Guerra sono state compiute dagli operatori dei mezzi d’assalto italiani hanno infatti spinto molti autori, compresi anche alcuni dei protagonisti, a redigere opera a queste espressamente dedicate, tra le quali la più celebre rimane senz’altro il fondamentale Decima Flottiglia MAS. Dalle origini all’armistizio che il comandante Medaglia d’oro Junio Valerio Borghese pubblicò nel 1950.
Erminio BAGNASCO
Erminio BAGNASCO – Edizioni STORIA MILITARE
I REPARTI SPECIALI ITALIANI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
La storia dei cosiddetti «reparti speciali», vista nel quadro dei diversi eserciti e delle nazioni in conflitto, ha sempre messo in luce le particolari caratteristiche dei membri di questi corpi, sia che abbiano appartenuto al leggendario SAS, agli agenti dell’OSS statunitense, ai marines britannici o americani, ai gruppi di pronto impiego delle diverse forze armate, da quelle francesi alle tedesche, alle sovietiche. Il prescelto ad appartenervi, sempre volontario, ha dovuto accettare regole ferree e mostrare una capacità attitudinale fuori dal comune, tale da farne, lontanissimo dal troupier o dal poilu del primo conflitto mondiale, un pivot di multivalenze: assaltatore, sommozzatore, paracadutista e – se del caso – pilota, abile 007 in grado di mimetizzarsi tra le popolazioni più disparate e nel medesimo tempo d’assumere il comando in caso di gravi necessità. Un esperto della sopravvivenza, insomma, un tecnico , senza la sgradevole accezione della parola, della offesa, della distruzione in campo avversario. È questa interdisciplinarità – oggi in primo piano, nei conflitti sempre più diffusi e circoscritti al medesimo tempo, tipici dell’età nostra – che fa dell’appartenente ai corpi speciali un tecnico di primaria importanza.
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L’autore, che con questi corpi ha ampiamente collaborato, ha preso in esame la storia dei reparti speciali italiani nel Secondo conflitto mondiale, seguendo la falsariga già tracciata dalla cronologia degli avvenimenti e le diverse testimonianze che si sono via via succedute nel corso degli anni, aggiungendovi anche quelle che lui stesso ha potuto raccogliere dalla viva voce di alcuni sopravvissuti (ché mezzo secolo è passato da quelle vicende).Ne è risultato un
quadro, oltreché ineccepibile sotto il profilo tattico e strategico, anche preciso e puntuale, con quelle particolari visuali o quei giudizi che la sua specifica esperienza gli ha consentito. Sono episodi di circa mezzo secolo fa, si è detto, per cui a qualcuno non risulteranno certo ignoti, ma il valore e la pregnanza del libro consistono, appunto, nella diversa chiave di lettura, che finisce per catturare l’attenzione del lettore, nonché nella minuzia e nella precisione della ricerche effettuate preso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, ed in particolare nella capacità di
giudizio in virtù della specializzazione in psichiatria che molto ha aiutato l’autore nello «scavare» nell’animo dei testimoni o dei pochi protagonisti sopravvissuti a quei giorni ormai lontani.
Luigi Emilio LONGO – MURSIA Editore
RICORDI DI UN MARINAIO
Dai primi anni del Novecento a quelli del secondo dopoguerra, l’ammiraglio Franco Maugeri, durante il suo servizio nella Marina, si trovò coinvolto in tutta una serie di avvenimenti drammatici e spesso decisivi per la storia italiana. Franco Maugeri per tutta la sua vita volle essere e fu un marinaio: il mare, più che una carriera, rappresentò per lui una vocazione e un modello di vita. Legatissimo alle tradizioni e alle istituzione della Marina, ne fu sempre assiduo e estremo difensore da quando ancora frequentava l’Accademia a quando si trovò al vertice della gerarchia.
Comandante di incrociatori durante i primi tempi della seconda guerra mondiale, capo del S.I.S. (Servizio Informazioni Segrete), responsabile del trasferimento di Mussolini a Ponza e alla Maddalena dopo il 25 luglio, interlocutore degli alleati nelle trattative per l’armistizio, animatore della Resistenza dopo l’8 settembre e l’occupazione tedesca, capo di stato maggiore e iniziatore della ricostruzione della Marina Militare dopo la guerra: queste, in sintesi, le diverse, eccezionali esperienze narrate nelle sue memorie. Più che rievocati, gli avvenimenti vengono da lui rivissuti non solo con il distacco dello storico, ma anche con la passione di chi ne fu protagonista. Il proposito di svelare tutto se stesso, di chiarire le ragioni delle decisioni spesso importantissime e, quindi, discusse che egli dovette prendere, costituisce il maggior motivo di interesse di quest’opera. Ma non è stato l’intento di difendere il proprio operato che ha dato origine alla stesura di questi ricordi, bensì il desiderio di far conoscere il dramma di un marinaio chiamato sempre, in pace e in guerra, a compiere il proprio dovere.
Franco MAUGERI – MURSIA Editore
L’EROISMO DEI MARINAI ITALIANI NELLA 2a GUERRA MONDIALE Sommergibili – Siluri Umani – Uomini Gamma – Mezzi d’Assalto – MAS
Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo al giuramento prestato. Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività italica. Missioni ritenute “impossibili e pazzesche” nelle ben protette base nemiche, in cui il successo era solo un’esile speranza, ma al contrario, il sacrificio della vita era una concreta possibilità. È stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e degli incursori della “DECIMA FLOTTIGLIA MAS”, nonché dei nostri eroici sommergibilisti.
Con questo nostro lavoro intendiamo ripercorrere quei capitoli più significativi della guerra marittima, nei quali rifulge con forza l’eroismo dei nostri uomini di mare, sostenuti da una grande forza interiore pronti al sacrificio. Fatti, episodi, eroismo, poco o per nulla conosciuti dalle generazione del dopoguerra: i successi di Suda, Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Algeri, contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l’incrociatore “York” e le navi da battaglia “Valiant” e “Queen Elizabeth”.
Fulvio CANDIA – GRECO&GRECO Editori
IL DRAMMA DI MALTA
L’invasione di Malta avrebbe dovuto verificarsi nell’agosto 1942, ma, pur essendo stata accuratamente preparata dagli Stati Maggiori italiani e tedeschi, con continui interventi di Hitler e di Mussolini, all’ultimo momento non venne attuata, e Malta diventò quindi per le forze dell’Asse causa di tante tragedie. Questo saggio è la storia militare di Malta dal 1935 (inizio della guerra di Etiopia) al 1943 (fine delle illusioni italo-tedesche in Nord-Africa e crollo , nel luglio, del fascismo e dell’Italia come nazione belligerante).
Con spirito giustamente ironico, l’autore mette in rilievo l’assurdità del comportamento di Italia e Germania, che per anni non riuscirono a decidersi a conquistare l’isola, pur zoppicante nella difesa e stremata dalla fame, ritenuta un ostacolo alle operazioni navali italiane, considerate sia autonomamente sia come contributo alla campagna nordafricana.
Giovanni ALBERTO – OSCAR MONDADORI Editore
QUELLI DI BETASOM (Sommergibili Italiani in Atlantico)
Le operazioni dei Sommergibili Italiani in Atlantico costituiscono un aspetto particolare della nostra guerra marittima.
Abituati alla lotta serrata, fatta di azioni rapide ma sempre aspramente contrastate, tipica delle ristrette acque del Mediterraneo, i nostri Sommergibilisti si trovarono di colpo a combattere la guerra dei grandi spazi, con le sue lunghe estenuanti crociere, le condizioni climatiche e meteorologiche più avverse, le tattiche della guerra di corsa e quelle del «branco di lupi»: affrontarono e superarono brillantemente la prova. Lo spiritosi emulazione nei confronti dei colleghi tedeschi, più esperti e dotati di unità progettare proprio per questo tipo di guerra, li spense a sopperire a talune deficienze dei mezzi con la tenacia ed il generoso ardimento. Scrissero pagine memorabili nella storia della nostra guerra sui mari.
Sono quindi grato a Giulio Raiola di aver voluto, con il suo libro, contribuire alla conoscenza di questo capitolo della nostra storia navale. Lo ha fatto attenendosi strettamente alla verità storica, cogliendo con semplicità, senza falsa retorica, gli aspetti umani della vicenda.
Mi auguro quindi che il suo libro abbia il successo che si merita soprattutto affinché ciò consenta a molti italiani, in particolare ai più giovani, di conoscere e citare fatti, episodi ed uomini che hanno onorato l’Italia e la sua Marina.
A.S. Ernesto GIURATI
Giulio RAIOLA – GIOVANNI VOLPE Editore
SPARTACO SCHERGAT – Eroe di un mondo ormai scomparso
Di lui ne sentii parlare in casa. Frequentavo l’Università di Trieste – facoltà di Giurisprudenza – e mio papà mi segnalò che un nostro bidello, proprio nella nostra facoltà, era un personaggio importante. Era un capodistriano che si era guadagnato la Medaglia d’Oro per imprese compiute durante il conflitto mondiale, sui Siluri a Lenta Corsa: si chiamava Spartaco Schergat.
Mosso da curiosità cercai, all’Università, di individuarlo: una persona di mezza età (tale appariva a me diciottenne), non molto altro, indossava la divisa scura dei bidelli ed era al contempo riservato, ma cordiale con noi ragazzi. Nell’insieme non sembrava proprio di trovarsi di fronte alla figura dell’Eroe. E invece Sparto Schergat era stato un vero e proprio «Eroe», come esaurientemente documentato da Andrea Vezzà.
Spartaco Schergat e Antonio Marceglia, di Pirano, tenente di vascello e suo superiore di riferimento, capaci di compiere delle imprese militari costruite tutte sull’ardimento e sul valore della persona.
Marceglia e Schergat: due Medaglie d’Oro, due Eroi, due istriani capaci di affondare, nel dicembre del ’41, nel porto di Alessandria d’Egitto, la corazzata ammiraglia Queen Elizabeth. Il tutto senza provocare morte alcuna.
A me, nato anch’io nella città di San Nazario, lasciatemi la sottolineatura di questa comunanza.
Ricordare Schergat, ricordare Marceglia è in qualche modo un rendere onore anche alla città di Nazario Sauro, alla vicina Pirano ed a tutta quell’Istria italianissima che portiamo comunque nei nostri cuori.
Nelle loro cittadine natali non c’è traccia di ricordo del loro eroismo e ciò è senz’altro un fatto iniquo.
Affidiamo anche questa vicenda alle parole del Vescovo di Trieste e Capodistria mons. Antonio Santin: «il trionfo dell’iniquità è sempre transeunte».
E – in attesa di ciò che potrà portarci il futuro – godiamoci il lavoro di Andrea Vezzà: una ricostruzione attenta e precisa non solo della storia di Spartaco Schergat, ma anche di tanti altri momenti contestuali.
Godiamoci in particolare di Spartaco Schergat la figura umana, quella dell’Eroe persona normale, quasi utile e perciò stesso particolarmente grande.
Paolo Sardos Albertini
Presidente della Lega Nazionale
Andrea VEZZÀ – Lega Nazionale 1891
Saggi & Biografie
IL MISTERO DELLA CORAZZATA RUSSA – fuoco, fango e sangue
La notte tra il 28 e il 29 ottobre 1955 la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossiysk, a seguito di una spaventosa esplosione, affonda nelle acque gelide del porto di Sebastopoli in Crimea, provocando oltre 600 morti. Le cause dell’affondamento non sono mai state completamente chiarite e molte delle circostanze sono rimaste avvolte nel mistero. La possente nave da battaglia batteva bandiera italiana, con il nome di Giulio Cesare, fino al 1949 quando fu ceduta ai russi come risarcimento di guerra secondo quanto previsto dal Trattato di Pace.
A luglio del 2013 una clamorosa rivelazione riapre il caso: un ex incursore del gruppo Gamma della Xa Flottiglia MAS nel corso di un’intervista rilasciata all’autore del libro, rivendica senza esitazione la paternità del sabotaggio. Il grande risalto dato dalla stampa russa e ucraina alle dichiarazioni dell’ex incursore della Xa MAS e l’intenzione dei reduci della corazzata di chiedere un’inchiesta internazionale, convincono l’autore ad avviare un’indagine per avvicinarsi il più possibile alla verità dei fatti. Ribustini ricostruisce quella drammatica notte, le circostanze e il contesto storico e politico nel quale maturarono scelte, alleanze, coperture nazionali e internazionali. Quasi 150 pagine di documenti recuperati da archivi militari, civili e dei servizi segreti oltre a testimonianze esclusive rilasciate da personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda, costituiscono la mole di fonti che comporranno la sconcertante tesi finale del libro. La storiografia sovietica si è occupata a lungo della tragedia del Novorossiysk che ancora oggi suscita dolore, emozioni e risentimenti. In Italia il silenzio: di questa storia, per anni, nessuno ha mai voluto parlare.
Luca RIBUSTINI – LUIGI PELLEGRINI Editore
GINO BIRINDELLI E PESCIA
Non è stato molto difficile raccontare chi sia stato e come l’Ammiraglio Birindelli abbia vissuto la sua vita perché il personaggio, indiscutibilmente unico ed affascinante quale egli era, mi ha facilitato il compito.
Birindelli amava Pescia ed appena poteva la raggiungeva anche solo per una verve visita ai parenti e per respirare, come diceva, l’aria buona di queste parti.
Veniva a Pescia anche in occasione di particolari avvenimenti specie quelli legati ai marinai pesciatini; come quando il 20 giugno del ’65, presenziò la costituzione del Gruppo ANMI “Franco Del Ministro” o per l’inaugurazione, del Monumento ai Caduti del Mare il 4 settembre del 1984.
Ho cercato di raccontare con un certo ordine tutto quello che questo illustre cittadino mi riferiva di sé e delle sue vicissitudini, in guerra e dopo la guerra, durante le visite che usavo fargli quando, in estate, veniva a trascorrere le vacanze nella sua villa di Pescia.
Queste mie visite si fecero mano a mano sempre più fitte negli ultimi tre o quattro anni, prima del suo sofferto definitivo ritiro a Roma e dopo la vendita, altrettanto sofferta, della sua casa di famiglia.
Gli ultimi anni lo videro allontanarsi se,pre di più dalle sue abitudini pesciatine, tra le quali avallano molta importanza le passeggiate giornaliere lungo le strade della Marsalla verso il Monte a Pescia e Collodi, accompagnato dal suo cocker, che lo precedeva scorrazzante, pronto a tornare al suo fianco ad un sussurrato richiamo.
Negli ultimi tempi, ormai novantenne, si limitava a scendere, ma non tutti i giorni, sempre accompagnato dal fedeli cagnolino, verso il centro per acquistare il giornale.
Durante queste visite, quasi tutte mattinali, l’Ammiraglio soleva intrattenermi in piacevoli conversazioni su s ariate argomenti, alle quali partecipavo, come più volte gli rammentavo, più con gli orecchi che con la testa perché non ho mai sentito di essere all’altezza della profondità e della originalità dei suoi pensieri dei quali, però, con il passare del tempo riuscii a capirne l’essenza ed anche a condividerne molto spesso il contenuto.
Giuseppe BERCINI – Edizioni VANNINI
INCURSORI OLTRE LA LEGGENDA – Un secolo di storia delle forze speciali della Marina Militare italiana
Pochi reparti italiano possono vantare una storia ricca di episodi di eroismo (noti e meno noti), quale quella degli Arditi Incursori della marina militare italiana.
Un’epopea lunga quasi un secolo, ricca di azioni animate tutte da attaccamento al dovere, spirito di sacrificio, addestramento e professionalità unici.
Partendo dalle imprese dei siluri umani e dei MAS ella prima guerra mondiale, questo volume racconta le vicende dell’unità, fino alle recenti operazioni che gli uomini del GOI hanno svolto e continuano a svolgere, in silenzio, in tutto il mondo, destando ovunque ammirazione e rispetto.
Completano il volume un’eccezionale raccolta di foto scattate durante le esercitazioni e documenti inediti forniti dal Comando del reparto in esclusiva per questo volume.
Mario BUSSONI – collana Archivi Storici – MATTIOLI 1885 Editore
FLOTILLA 13 – Israeli Naval Commandos in the Read Sea, 1967-1973
Chi segue e conosce la storia e l’evoluzione del Gruppo Operativo Incursori della Marina Militare italiana, non può non trovare “interessanti” le pagine di questo libro!
Flotilla 13 (Shayetet 13 in Ebraico, o S’13) è l’Unità Commando di elite della Marina delle Forze di Difesa israeliane. Considerata una delle tre principali Unità di Forze Speciali delle Forze Armate israeliane, insieme a Sayeret Matkal (Unità con compiti di ricognizioni speciali direttamente alle dipendenze dello Stato Maggiore delle IDF) e Shaldag Unit (Unità Commando dell’Aeronautica Militare israeliana), Flottiglia 13 è specializzata in missioni di salvataggio ostaggi e contro il terrorismo marittimo. Per mantenere il segreto, solo una manciata delle sue missioni sono state pubblicamente attribuite a questa Unità. Questo libro svela l’incredibile storia della Flotilla 13 ai tempi della guerra di logoramento e della guerra dello Yom Kippur (1968-1973).
Durante la guerra di logoramento questa Unità ha eseguito circa ottanta operazioni, culminate con il raid contro la fortezza Green Island e l’affondamento di due torpediniere egiziane nel Golfo di Suez. Durante il raid contro Green Island tre operatori delle Forze Speciali sono stati uccisi e altri dieci gravemente feriti; di conseguenza, nel 1970 l’unità è stata ricostruita, dando maggiore enfasi alle incursioni mare-terra e ad una più efficace formazione.
Flottiglia 13 descrive, dal punto di vista del suo comandante, come l’Unità sia stata trasformata da un luogo di disgregazione e di disperazione, quale conseguenza delle perdite subite su Green Island, ad un luogo dove elevate motivazioni e doti morali, unite a superbe prestazioni, hanno reso la Flottiglia 13 una delle principali Unità di Forze Speciali delle Forze di Difesa israeliane.
Rear Admiral Ze’ev ALMOG Israeli Navy – NAVAL INSTITUTE PRESS
OPERAZIONI SPECIALI
Una finestra sul mondo delle Forze Speciali Italiane, i reparti di élite addestrati a operare in ambiente ostile e a grande distanza dalle linee amiche. Elementi scelti per le loro eccezionali qualità fisiche, tecniche e morali, che risultano strategici e fondamentali per la sicurezza del Paese e quella internazionale. Un’eccellenza della Difesa che viene descritta con centinaia di immagini largamente inedite, lungo un percorso che attraversa tutti i domini di intervento, da cui emerge la natura interforze delle Operazioni Speciali, che vedono le unità di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri agire insieme e con un’unica visione.
M. RENNA e A. MORLUPI – INFORMAZIONI DELLA DIFESA Editore
CAIMANO 69 – Sabbia e polvere
La prima biografia autorizzata di un Incursore della Marina Militare. Mario Chima si brevetta Incursore del G.O.I. del COM.SUN.IN. nel 2000 e da allora ha partecipato a tutti gli schieramenti del Reparto tra cui Albania, Libano, Iraq e Afghanistan. Questo libro racconta la sua decennale esperienza in missioni con la Task Force 45 in Afghanistan e altri teatri d’operazione. Un viaggio attraverso l’esperienza di vita di un marinaio e di un uomo nei luoghi più affascinanti, ma anche impegnativi, che hanno segnato la storia contemporanea.
Mario CHIMA
Romanzi
COLLERA DAL MARE – una battaglia per la libertà
Collera dal Mare è un romanzo di Francesco Cotti (biografia) che conclude un’ideale trilogia iniziata nel 2007 con La Giusta Decisione. Inizia e finisce con i due personaggi principali: Saverio Mora e Giovanni Majano, circondati da vari coprotagonisti che si succedono nei vari romanzi. E’ un romanzo puramente techno-thriller, un misto di azione, spionaggio e guerra con un un’importante componente di dettagli tecnici spiegati al lettore.
Scrivere “Collera dal mare” ha significato dover entrare nei panni di diversi personaggi che hanno background militari molto differenti tra loro. Stefano, per descrivere le esperienze di un Comandante di un sommergibile, di un Incursore di Marina, di un pilota di caccia dell’Aeronautica Militare e di una giornalista inviata di guerra, ha incontrato persone con questi background con i quale ha discusso e fuso le sue esperienze con le loro per poter distillare le descrizioni presenti sul romanzo.
Per quanto riguarda il Typhoon ha avuto l’onore nel maggio 2012 di visitare il Reparto Sperimentale Volo dell’AMI dove ha potuto letteralmente toccare con mano il velivolo e parlare con piloti ed ingegneri del Consorzio Typhoon. Per la parte subacquea della trama ha avuto la
grande collaborazione di un ex-Ufficiale sommergibilista della Marina Militare e per la parte giornalistica è entrato “in simbiosi” con una nota giornalista italiana inviata di guerra per quattro anni.
Il romanzo è disponibile sia in versione elettronica (e- book) sia in versione cartacea.
Dallo stesso autore:
- La giusta decisione (primo libro della trilogia)
- Futuro ignoto (secondo libro della trilogia)
Francesco COTTI – LULU Editore
OPERAZIONE SILENT CAIMAN: incubo di fine estate
Francesco Borghese è un ex incursore del GOI che diventa suo malgrado il capro espiatorio di un’operazione militare conclusasi tragicamente. Tre anni dopo, tornato alla vita civile, sarà colui che affronterà il primo attentato terroristico di matrice islamica sul territorio italiano.
Tra lungaggini burocratiche e politiche e vari tentativi di negoziazione, si arriverà ad una conclusione della vicenda.
Con la prefazione di Francesco Cotti, nel romanzo d’esordio l’autore propone una storia ambientata in Italia, con protagoniste le nostre Forze Speciali.
Alessio VIRDÒ
RICORDA IL COLORE DELLA NOTTE
1941. Svevo Giacco-Aliprandi, console italiano di stanza ad Algeciras, uno spicchio di mondo dove l’Europa è quasi Africa, è un uomo tutto d’un pezzo. Fedele ai valori del fascismo degli inizi, si è sempre messo in prima linea per difenderli, come testimonia la ferita che gli attraversa il volto. La vera ragione per cui si trova a pochi chilometri da Gibilterra, roccaforte che concede agli inglesi di dominare ancora il Mediterraneo, è la necessità di organizzare una missione segretissima per colpire le navi e il porto britannici. Un’azione intrepida, che coinvolge gli uomini della Decima Mas di Borghese e che potrebbe dare una svolta definitiva alla guerra.
Mattia Bernardo BAGNOLI – PIEMME Editore
L’ITALIANO
Gibilterra, 1942. In questa terra di confine, covo di spie e nemici sotto ogni bandiera, si combatte una guerra occulta e silenziosa. Dalla costa la contraerea alleata taglia il cielo con la luce dei suoi fari mentre, nelle profondità del Mediterraneo, un’unità di sommozzatori della Decima MAS, armati di moderni siluri sottomarini, conduce azioni di sabotaggio ai danni della flotta britannica. Tra questi militari c’è il sottufficiale Teseo Lombardo. È lui che Elena Arbués, libraia gibilterriana ventisettenne, trova una mattina passeggiando sulla spiaggia: una massa nera, immobile, riversa sulla battigia color ambra, che lo schiarirsi del giorno trasforma in un uomo ferito e privo di sensi. Ed è a lui che ripensa incessantemente, dopo averlo assistito e riconsegnato ai suoi camerati, nei mesi successivi, come a un Ulisse uscito dal mare. Elena è una donna forte sul cui carattere il mondo non fa breccia, Teseo un soldato coraggioso e fedele. Avvicinati dal destino, possono cambiare le sorti della guerra. Appunti, monografie, diari, testimonianze dirette e indirette: partendo da una foto appesa alla parete di una libreria di Venezia, Arturo Pérez-Reverte ha scandagliato le acque della Storia per riportare a galla vicende realmente accadute, quelle del gruppo Orsa Maggiore, rimaste ai margini dei grandi eventi della Seconda guerra mondiale. Vicende scomode per il nostro passato, dove il mito non arriva, ma che il grande autore spagnolo ha voluto restituirci, raccontando di uomini e donne che le vissero realmente.
Arturo PÉREZ-REVERT – RIZZOLI Editore
LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE
Il giornalista e scrittore Oreste del Buono (1923-2003), conosciuto da tutti con l’acronimo di OdB, nato a Poggio, frazione del Comune di Marciana sull’isola d’Elba, era il primogenito di Alessandro e Vincenzina Tesei, quindi nipote per parte materna della M.O.V.M. Teseo Tesei, elbano come lui.
La prima parte de «La nostra classe dirigente» è dedicata allo zio Teseo Tesei e alle vicissitudini della sua famiglia, alla nascita dei SLC e agli anni della guerra. Riguardo ai racconti legati alla nascita dell’SLC riportati da OdB nel suo libro, appare evidente che per la maggior parte sono tratte dal libro di Elios Toschi «Tesei e i cavalieri subacquei». Non mancano però preziose testimonianze sul rapporto tra Oreste e lo zio Teseo, alcuni estratti del diario di guerra del Comandante Moccagatta e il testamento di Tesei, che sconsolato, scrive nero su bianco «Non raccomando ai miei parenti la concordia, perché di tale raccomandazione, fatta da mio padre, non fu mai tenuto alcun conto», convinto che, malgrado tutto, i famigliari avrebbero litigato fra di loro sul corposo lascito, come era avvenuto anni prima dopo la morte del padre Ulisse.
Dopo la morte di Tesei a Malta, il diciottenne Odb venne accusato dalla madre di essere un egoista che si rifiuta di rendersi contro di quello che succedeva. «Non sono solo un egoista, sono peggio, molto peggio, sono un vigliacco…» ripeteva il giovane nel tentativo di calmare la frustrazione della madre.
La decisione di arruolarsi in Marina venne dopo aver ascoltato un dialogo telefonico tra sua madre e la madre della medaglia d’oro Aristide Carabelli caduto anch’esso a Malta; «Lo so, signora, nessuno capisce… O peggio, nessun vuol capire, perché è impossibile non capire, ma preferiscono passar per sordi, per ottusi, per stupidi, piuttosto che ammettere la verità, la verità che è una sola, chiara, lampante: siamo un popolo di vigliacchi… Si forse non tutti lo sono, forse c’è qualcuno ancora sano, ma perché non reagiscono?… Mio fratello e suo figlio si sono sacrificati proprio per scuotere gli altri dalla remissività pericolosa.».
Furono queste accuse che continuavano a rimbalzare nella testa del giovane Oreste a spingerlo, con scarsissime convinzioni, verso l’arruolamento volontario e diventare ufficiale di Marina.
Partito per Pola, anzi per l’isola di Brioni, volontario nel IX corso Preliminari Navali, all’8 settembre venne deportato in Germania insieme a quasi tutti gli allievi.
La seconda parte del libro affronta l’estate del 1943, le manovre dei protagonisti della notte del Gran Consiglio, Grandi, Bottai, Ciano; una classe dirigente che cercò, inutilmente, di rifarsi una verginità nel tentativo di defenestrare Mussolini e mantenere le posizioni di potere .
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